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Condanna dell'Antitrust all'Agenzia del Territorio: imprese immobiliari chiedono danni per posizione
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Testo
<blockquote data-quote="sylvestro" data-source="post: 82533" data-attributes="member: 17262"><p>20/10/2010 </p><p></p><p>- L’Agenzia del Territorio è stata condannata a risarcire sei imprese che operano nel settore delle informazioni immobiliari per i danni subiti dall'abuso di posizione dominante messo in atto dall'ente pubblico.</p><p>Si tratta della prima volta che un'Agenzia dello Stato subisce una sanzione di questo tipo.</p><p>A pronunciare la sentenza è stata la Corte d’Appello del Tribunale di Torino che ha accolto la richiesta di risarcimento a favore del gruppo di imprese private.</p><p>L’Avvocatura dello Stato ha già proposto ricorso in Cassazione per la sentenza di Torino.</p><p>Ancora presto, dunque, per mettere la parola fine alla vicenda: spetta ora alla Suprema Corte dire l’ultima sul pagamento o meno della sanzione da parte dell'Agenzia.</p><p>Sulla questione ricorso, il gruppo di imprese in causa ha già fatto sapere che confida nell’influenza delle posizioni già espresse dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dalla Commissione Europea.</p><p>Intanto si può ricostruire a sommi capi la vicenda, scorrendo le sentenze numero 218 e 219 con cui i giudici torinesi hanno verificato l’applicazione della Direttiva europea in materia di riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e della Disciplina nazionale antitrust, contenuta nella legge finanziaria del 2005, che prevedeva, per il riutilizzo dei dati delle conservatorie dei registri immobiliari e del catasto, l’obbligo di convenzionarsi con l’Agenzia del Territorio e di corrispondere a quest’ultima i diritti per ogni atto di riutilizzo.</p><p>Le imprese in questo modo si sono viste bloccare l’attività: hanno allora chiesto all'Agenzia del territorio di disapplicare queste disposizione, l'Agenzia ha rifiutato e le imprese hanno deciso di andando avanti ricorrendo alle vie legali.</p><p>Per questo si sono rivolte, con il coordinamento della loro associazione di categoria la ACIF (Associazione consulenti di informazioni finanziarie e immobiliari), alla Corte d’Appello che ha disposto in prima fase - in via cautelare - il mantenimento della disciplina previgente e poi, con le due sentenze 218-219, ha definito la sanzione pecuniaria (700 euro) a favore delle sei imprese.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sylvestro, post: 82533, member: 17262"] 20/10/2010 - L’Agenzia del Territorio è stata condannata a risarcire sei imprese che operano nel settore delle informazioni immobiliari per i danni subiti dall'abuso di posizione dominante messo in atto dall'ente pubblico. Si tratta della prima volta che un'Agenzia dello Stato subisce una sanzione di questo tipo. A pronunciare la sentenza è stata la Corte d’Appello del Tribunale di Torino che ha accolto la richiesta di risarcimento a favore del gruppo di imprese private. L’Avvocatura dello Stato ha già proposto ricorso in Cassazione per la sentenza di Torino. Ancora presto, dunque, per mettere la parola fine alla vicenda: spetta ora alla Suprema Corte dire l’ultima sul pagamento o meno della sanzione da parte dell'Agenzia. Sulla questione ricorso, il gruppo di imprese in causa ha già fatto sapere che confida nell’influenza delle posizioni già espresse dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dalla Commissione Europea. Intanto si può ricostruire a sommi capi la vicenda, scorrendo le sentenze numero 218 e 219 con cui i giudici torinesi hanno verificato l’applicazione della Direttiva europea in materia di riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e della Disciplina nazionale antitrust, contenuta nella legge finanziaria del 2005, che prevedeva, per il riutilizzo dei dati delle conservatorie dei registri immobiliari e del catasto, l’obbligo di convenzionarsi con l’Agenzia del Territorio e di corrispondere a quest’ultima i diritti per ogni atto di riutilizzo. Le imprese in questo modo si sono viste bloccare l’attività: hanno allora chiesto all'Agenzia del territorio di disapplicare queste disposizione, l'Agenzia ha rifiutato e le imprese hanno deciso di andando avanti ricorrendo alle vie legali. Per questo si sono rivolte, con il coordinamento della loro associazione di categoria la ACIF (Associazione consulenti di informazioni finanziarie e immobiliari), alla Corte d’Appello che ha disposto in prima fase - in via cautelare - il mantenimento della disciplina previgente e poi, con le due sentenze 218-219, ha definito la sanzione pecuniaria (700 euro) a favore delle sei imprese. [/QUOTE]
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