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<blockquote data-quote="Wile" data-source="post: 208242" data-attributes="member: 28968"><p>Non sono collega, ma spero di poter rispondere dal mio punto di vista.</p><p> </p><p>Ho una trattativa con alcuni punti piuttosto "critici" e vincolanti il reale interesse per la cosa. Trattasi quindi di una trattativa per cosi' dire, complessa, con tanti "tasselli" che devono incastrarsi con tempistiche precise e che devono essere chieste di volta in volta agli organi competenti, non e' la semplice vendita di un appartamentino. E non puoi quindi trattarla allo stesso modo, con un fogliettino striminzito e 2 clausole buttate alla "viva il parroco", lasciando tutto alla "buona fede" e alla speranza che tutto vada per il verso giusto.</p><p> </p><p>Anche questo mi e' stato detto: "Ma si, dai, fai una firmetta, e' una proposta all'acqua di rose, poi l'assegno non lo consegno, e' solo per dire che sei interessato e si procede, qui ci fidiamo di tutto e di tutti". Pero' vuoi una firma e un assegno. E solo da me. Allora ho proposto "Guarda, ti conosco, conosco venditore e costruttore. Ci fidiamo tutti. Non ho motivo del contrario. Hai ragione. Allora aspettiamo, di comune accordo, che tutto sia gia' sistemato, a quel momento andiamo anche direttamente al rogito. Senza clausole, proposte, sospensive, preliminari e compagnia bella. Se ti fidi di me come ti fidi del venditore, ti garantisco che la compro. Stretta di mano e via. Ma se firmo, non firmo "cosi' per firmare", o si fa una cosa precisa e puntuale, visto come si deve procedere, o non la si fa affatto e si va con la reciproca fiducia. E alla fine nessuno perde nulla a parte il proprio tempo".</p><p> </p><p>Se ci fidiamo, allora ci fidiamo tutti. E si procede sulla reciproca fiducia. Se invece c'e' uno che deve "dare prova" incondizionata della propria fiducia, allora che questa sia ben circostanziata e che dall'altra parte si assumani impegni PRECISI e vincolanti. Altrimenti qui il gioco si fa troppo impari.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Wile, post: 208242, member: 28968"] Non sono collega, ma spero di poter rispondere dal mio punto di vista. Ho una trattativa con alcuni punti piuttosto "critici" e vincolanti il reale interesse per la cosa. Trattasi quindi di una trattativa per cosi' dire, complessa, con tanti "tasselli" che devono incastrarsi con tempistiche precise e che devono essere chieste di volta in volta agli organi competenti, non e' la semplice vendita di un appartamentino. E non puoi quindi trattarla allo stesso modo, con un fogliettino striminzito e 2 clausole buttate alla "viva il parroco", lasciando tutto alla "buona fede" e alla speranza che tutto vada per il verso giusto. Anche questo mi e' stato detto: "Ma si, dai, fai una firmetta, e' una proposta all'acqua di rose, poi l'assegno non lo consegno, e' solo per dire che sei interessato e si procede, qui ci fidiamo di tutto e di tutti". Pero' vuoi una firma e un assegno. E solo da me. Allora ho proposto "Guarda, ti conosco, conosco venditore e costruttore. Ci fidiamo tutti. Non ho motivo del contrario. Hai ragione. Allora aspettiamo, di comune accordo, che tutto sia gia' sistemato, a quel momento andiamo anche direttamente al rogito. Senza clausole, proposte, sospensive, preliminari e compagnia bella. Se ti fidi di me come ti fidi del venditore, ti garantisco che la compro. Stretta di mano e via. Ma se firmo, non firmo "cosi' per firmare", o si fa una cosa precisa e puntuale, visto come si deve procedere, o non la si fa affatto e si va con la reciproca fiducia. E alla fine nessuno perde nulla a parte il proprio tempo". Se ci fidiamo, allora ci fidiamo tutti. E si procede sulla reciproca fiducia. Se invece c'e' uno che deve "dare prova" incondizionata della propria fiducia, allora che questa sia ben circostanziata e che dall'altra parte si assumani impegni PRECISI e vincolanti. Altrimenti qui il gioco si fa troppo impari. [/QUOTE]
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