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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 519894" data-attributes="member: 11414"><p>no. E' solo il segnale che si muove una parte di mercato a quotazioni di -50-60% rispetto a due anni fa, ma la situazione è se possibile ancora più drammatica di qualche anno fa, proprio per l'inasprirsi della crisi e il clima di pesante incertezza. Nonostante una parziale riapertura del credito manca l'incontro domanda offerta sui due terzi del panorama immobiliare a causa di quotazioni che erano in bolla prima, ma continuano ad essere fuori da ogni logica anche oggi, specie se confrontate con salario medio, tasso reale di disoccupazione, famiglie sempre più monoreddito e panorama occupazionale e demografico italiano etc.</p><p>I ribassi, specie nelle grandi città, sono comunque troppo esigui se paragonati all'aggravarsi molto più rapido della crisi e alla mancanza di appetibilità poi in concreto di un immobile: molto evidente nel settore commerciale, ma altrettanto tangibile per le conseguenze nel residenziale.</p><p>In altre parole la tempesta non è affatto passata,i lievi cali e il fatto che le banche abbiano tutto l'interesse a rifilare qualche mutuo trentennale per sbarazzarsi di case tuttora ipervalutate stanno solo dando l'impressione di una ripresa che non c'è. L'interesse per gli immobili è in crollo verticale come pure è notevolmente diminuita la tendenza ad un indebitamento eccessivo e troppo prolungato, persino da parte delle coppiette più sprovvedute che erano il bacino di utenza di immobili pessimi venduti a caro-mutuo. Non potrebbe essere diversamente: quando l'economia reale non funziona, esistono importanti emigrazioni di giovani all'estero e rischi concreti di difficoltà lavorative per chi rimane il castello di quotazioni immobiliari artefatte non può che venire giù.E quando i cali di prezzo avvengono in ritardo rispetto all'economia reale è già ora di ribassare ulteriormente oppure di accantonare per i prossimi vent'anni l'idea di vendere un immobile..E tutto questo non può che condizionare anche chi deve solo investire, perchè si rende conto di immobilizzare un capitale troppo elevato rispetto alle reali prospettive del Paese e quindi al ritorno economico veritiero..</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 519894, member: 11414"] no. E' solo il segnale che si muove una parte di mercato a quotazioni di -50-60% rispetto a due anni fa, ma la situazione è se possibile ancora più drammatica di qualche anno fa, proprio per l'inasprirsi della crisi e il clima di pesante incertezza. Nonostante una parziale riapertura del credito manca l'incontro domanda offerta sui due terzi del panorama immobiliare a causa di quotazioni che erano in bolla prima, ma continuano ad essere fuori da ogni logica anche oggi, specie se confrontate con salario medio, tasso reale di disoccupazione, famiglie sempre più monoreddito e panorama occupazionale e demografico italiano etc. I ribassi, specie nelle grandi città, sono comunque troppo esigui se paragonati all'aggravarsi molto più rapido della crisi e alla mancanza di appetibilità poi in concreto di un immobile: molto evidente nel settore commerciale, ma altrettanto tangibile per le conseguenze nel residenziale. In altre parole la tempesta non è affatto passata,i lievi cali e il fatto che le banche abbiano tutto l'interesse a rifilare qualche mutuo trentennale per sbarazzarsi di case tuttora ipervalutate stanno solo dando l'impressione di una ripresa che non c'è. L'interesse per gli immobili è in crollo verticale come pure è notevolmente diminuita la tendenza ad un indebitamento eccessivo e troppo prolungato, persino da parte delle coppiette più sprovvedute che erano il bacino di utenza di immobili pessimi venduti a caro-mutuo. Non potrebbe essere diversamente: quando l'economia reale non funziona, esistono importanti emigrazioni di giovani all'estero e rischi concreti di difficoltà lavorative per chi rimane il castello di quotazioni immobiliari artefatte non può che venire giù.E quando i cali di prezzo avvengono in ritardo rispetto all'economia reale è già ora di ribassare ulteriormente oppure di accantonare per i prossimi vent'anni l'idea di vendere un immobile..E tutto questo non può che condizionare anche chi deve solo investire, perchè si rende conto di immobilizzare un capitale troppo elevato rispetto alle reali prospettive del Paese e quindi al ritorno economico veritiero.. [/QUOTE]
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