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<blockquote data-quote="Claudio87" data-source="post: 578478" data-attributes="member: 75032"><p>Buongiorno, scrivo in quanto a poche settimane dal rogito sono emerse 2 problematiche importanti:</p><p></p><p>1- Nel sopralluogo effettuato prima del preliminare veniva dichiarato (solo a voce) che l'appartamento era ristrutturato con la pavimentazione e il riscaldamento a pavimento rifatti.</p><p>Dopo mesi che richiedo le dichiarazioni di conformità degli impianti, scopro solo ora che ad essere ristrutturato è il solo bagno, mentre per il pavimento è stato semplicemente posato un laminato sul pavimento esistente e l'impianto di riscaldamento a pavimento è risalente all'epoca di costruzione dell'edificio (anni 60 ca. - impianto ancora con tubazioni in ferro).</p><p>Nel preliminare viene dichiarato" la parte promissioria acquirente dichiara di accettare gli impianti nell'attuale stato di manutenzione, conforme alla normativa vigente", io mi sono fidato di quanto detto a voce dal proprietario in quanto il riscaldamento a pavimento non è possibile verificarlo di persona se nuovo o obsoleto.</p><p></p><p>2- Mi accorgo che la planimetria catastale e la planimetria tavolare non corrispondono allo stato reale: oltre a piccole divergenze nelle dimensioni interne, l'elemento principale è la porta d'ingresso che è disegnata circa 1,5 m oltre lo stato reale dell'immobile (l'asseverazione presentata in comune è conforme allo stato reale).</p><p>Richiedendo la regolarizzazione si aprono 2 strade: il proprietario è costretto a spostare internamente l'ingresso di 1,5m e modificare le planimetrie in comune (in questo caso l'immobile perderebbe qualche mq all'ingresso e non corrisponderbbe più a quanto "visto e piaciuto"); il proprietario è costretto a modificare catasto e tavolare (in questo caso però andando a modificare le proprietà comuni (atrio) dovrebbe avere l'accettazione unanime dei condomini).</p><p>Per il punto 2 inoltre la regolarizzazione non avverrebbe entro il tempo limite del rogito fissato al 30 marzo.</p><p>In allegato uno schemino della questione.</p><p></p><p>In ragione di questi due punti cosa è possibile fare?</p><p>Per il punto 1 ho già richiesto una riduzione del prezzo (se il proprietario non accettasse?)</p><p>E' possibile recedere dal preliminare?</p><p></p><p>Grazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Claudio87, post: 578478, member: 75032"] Buongiorno, scrivo in quanto a poche settimane dal rogito sono emerse 2 problematiche importanti: 1- Nel sopralluogo effettuato prima del preliminare veniva dichiarato (solo a voce) che l'appartamento era ristrutturato con la pavimentazione e il riscaldamento a pavimento rifatti. Dopo mesi che richiedo le dichiarazioni di conformità degli impianti, scopro solo ora che ad essere ristrutturato è il solo bagno, mentre per il pavimento è stato semplicemente posato un laminato sul pavimento esistente e l'impianto di riscaldamento a pavimento è risalente all'epoca di costruzione dell'edificio (anni 60 ca. - impianto ancora con tubazioni in ferro). Nel preliminare viene dichiarato" la parte promissioria acquirente dichiara di accettare gli impianti nell'attuale stato di manutenzione, conforme alla normativa vigente", io mi sono fidato di quanto detto a voce dal proprietario in quanto il riscaldamento a pavimento non è possibile verificarlo di persona se nuovo o obsoleto. 2- Mi accorgo che la planimetria catastale e la planimetria tavolare non corrispondono allo stato reale: oltre a piccole divergenze nelle dimensioni interne, l'elemento principale è la porta d'ingresso che è disegnata circa 1,5 m oltre lo stato reale dell'immobile (l'asseverazione presentata in comune è conforme allo stato reale). Richiedendo la regolarizzazione si aprono 2 strade: il proprietario è costretto a spostare internamente l'ingresso di 1,5m e modificare le planimetrie in comune (in questo caso l'immobile perderebbe qualche mq all'ingresso e non corrisponderbbe più a quanto "visto e piaciuto"); il proprietario è costretto a modificare catasto e tavolare (in questo caso però andando a modificare le proprietà comuni (atrio) dovrebbe avere l'accettazione unanime dei condomini). Per il punto 2 inoltre la regolarizzazione non avverrebbe entro il tempo limite del rogito fissato al 30 marzo. In allegato uno schemino della questione. In ragione di questi due punti cosa è possibile fare? Per il punto 1 ho già richiesto una riduzione del prezzo (se il proprietario non accettasse?) E' possibile recedere dal preliminare? Grazie [/QUOTE]
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