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Differenze fra Planimetria depositata al Comune e Registrata al Catasto
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<blockquote data-quote="H&amp;F" data-source="post: 243189" data-attributes="member: 46145"><p>Il problema di Ange_lica è stato esaminato in altra discussione, <strong>come ben dovremmo</strong> <strong>ricordare tutti</strong>.</p><p>Nell'altra discussione consigliavo un accertamento catastale ed urbanistico <strong>ufficiale</strong>.</p><p>Altrimenti si continua il rimpallo fra tecnici di parte che non porta a nulla.</p><p>Anche perchè nei contenziosi ci vogliono documenti ufficiali.</p><p> </p><p>Ritornando all'interessante tema proposto da Graf, io rilevo che la legge 122/2010 ha creato confusione.</p><p>In un Paese ordinato la legge citata sarebbe andata bene perchè il Catasto dovrebbe essere l'ultimo della catena realizzativa dell'immobile.</p><p>Vale a dire l'iscrizione ad un Catasto dovrebbe essere collegata e posteriore alla conformità urbanistica.</p><p>Il Catasto, ricevendo una domanda di Nuovo Catastamento o di Variazione Catastale, dovrebbe d'ufficio segnalare al Comune la pratica. Il Comune dovrebbe verificare l'esistenza del titolo abilitativo e tutto sarebbe sotto controllo.</p><p>In Italia questa è pura teoria. E spesso si accatastano gli abusi.</p><p>La legge 122/2010, chiedendo in atto la conformità catastale, offre al notaio disattento una scusante di enorme gravità.</p><p>Il notariato non mi sembra si sia mai interessato approfonditamente del punto della conformità urbanistica.</p><p>Devo ringraziare Umberto Granducato che sempre ritorna su questo punto :</p><p>non basta la conformità catastale per stare tranquilli, ma serve quella urbanistica.</p><p>Il guaio è che qualche notaio non legge immobilio.<img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/stuck_out_tongue_winking_eye.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":maligno:" title="Linguaccia con occhiolino :maligno:" data-shortname=":maligno:" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="H&F, post: 243189, member: 46145"] Il problema di Ange_lica è stato esaminato in altra discussione, [B]come ben dovremmo[/B] [B]ricordare tutti[/B]. Nell'altra discussione consigliavo un accertamento catastale ed urbanistico [B]ufficiale[/B]. Altrimenti si continua il rimpallo fra tecnici di parte che non porta a nulla. Anche perchè nei contenziosi ci vogliono documenti ufficiali. Ritornando all'interessante tema proposto da Graf, io rilevo che la legge 122/2010 ha creato confusione. In un Paese ordinato la legge citata sarebbe andata bene perchè il Catasto dovrebbe essere l'ultimo della catena realizzativa dell'immobile. Vale a dire l'iscrizione ad un Catasto dovrebbe essere collegata e posteriore alla conformità urbanistica. Il Catasto, ricevendo una domanda di Nuovo Catastamento o di Variazione Catastale, dovrebbe d'ufficio segnalare al Comune la pratica. Il Comune dovrebbe verificare l'esistenza del titolo abilitativo e tutto sarebbe sotto controllo. In Italia questa è pura teoria. E spesso si accatastano gli abusi. La legge 122/2010, chiedendo in atto la conformità catastale, offre al notaio disattento una scusante di enorme gravità. Il notariato non mi sembra si sia mai interessato approfonditamente del punto della conformità urbanistica. Devo ringraziare Umberto Granducato che sempre ritorna su questo punto : non basta la conformità catastale per stare tranquilli, ma serve quella urbanistica. Il guaio è che qualche notaio non legge immobilio.:maligno: [/QUOTE]
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