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Catasto Edilizia Urbana Impianti e Certificazioni
Difformita' tra accatastamento e progetto depositato in comune
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<blockquote data-quote="paciu" data-source="post: 178964" data-attributes="member: 30791"><p>Ho sottoscritto un preliminare di acquisto di immobile con trascrizione presso il Notaio in quanto ho versato un consistente acconto iniziale ed il rogito finale è previsto a distanza di 6 mesi. Prima della stipula, avendo rilevato che le "piantine" della casa presentate dall'AI erano difformi dalla realtà ho fatto fare dei controlli in Catasto, dove è risultata la difformità rispetto allo stato di fatto. L'AI, per conto del venditore, ha fatto fare da un suo geometra il nuovo accastamento e, con questo documento, abbiamo trascritto il preliminare, inserendo la dicitura "<em>la venditrice presta ampia garanzia ai sensi della legge urbanistica e catastale, facendo presente che l'immobile è stato costruito in conformità alla vigente legislazione in materia." </em>Con enorme leggerezza (!) non ho fatto il medesimo controllo in Comune, dove adesso si è recato il mio architetto per capire come presentare i progetti di ristrutturazione, scoprendo che non era stata autorizzata l'ultima variante (costruzione di una scala esterna alla casa che collega il garage). Io però non ho ancora fatto il rogito e non ho quindi ancora completato il pagamento dell'immobile.</p><p>La domanda quindi è: - rinvio il rogito, post sanatoria da parte del venditore che, da quanto ho capito, è obbligato a fare, se non vuole risultare inadempiente e restituirmi il doppio di quanto avuto come acconto oppure - completo il rogito facendo trattenere dal notaio gli ultimi 30.000 euro (ipotesi) in attesa di definire le spese che io sosterrò per la sanatoria inserita nel mio progetto di ristrutturazione e che verranno detratte da questa cifra a completamento dell'iter? Può essere quest'ultima una soluzione? </p><p>Scusate la lungaggine ma ritengo che andasse spiegata tutta la vicenda.</p><p>Tralascio qualsiasi commento sulla professionalità di AI e Notaio che hanno già percepito le loro modeste parcelle.</p><p>Grazie.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="paciu, post: 178964, member: 30791"] Ho sottoscritto un preliminare di acquisto di immobile con trascrizione presso il Notaio in quanto ho versato un consistente acconto iniziale ed il rogito finale è previsto a distanza di 6 mesi. Prima della stipula, avendo rilevato che le "piantine" della casa presentate dall'AI erano difformi dalla realtà ho fatto fare dei controlli in Catasto, dove è risultata la difformità rispetto allo stato di fatto. L'AI, per conto del venditore, ha fatto fare da un suo geometra il nuovo accastamento e, con questo documento, abbiamo trascritto il preliminare, inserendo la dicitura "[I]la venditrice presta ampia garanzia ai sensi della legge urbanistica e catastale, facendo presente che l'immobile è stato costruito in conformità alla vigente legislazione in materia." [/I]Con enorme leggerezza (!) non ho fatto il medesimo controllo in Comune, dove adesso si è recato il mio architetto per capire come presentare i progetti di ristrutturazione, scoprendo che non era stata autorizzata l'ultima variante (costruzione di una scala esterna alla casa che collega il garage). Io però non ho ancora fatto il rogito e non ho quindi ancora completato il pagamento dell'immobile. La domanda quindi è: - rinvio il rogito, post sanatoria da parte del venditore che, da quanto ho capito, è obbligato a fare, se non vuole risultare inadempiente e restituirmi il doppio di quanto avuto come acconto oppure - completo il rogito facendo trattenere dal notaio gli ultimi 30.000 euro (ipotesi) in attesa di definire le spese che io sosterrò per la sanatoria inserita nel mio progetto di ristrutturazione e che verranno detratte da questa cifra a completamento dell'iter? Può essere quest'ultima una soluzione? Scusate la lungaggine ma ritengo che andasse spiegata tutta la vicenda. Tralascio qualsiasi commento sulla professionalità di AI e Notaio che hanno già percepito le loro modeste parcelle. Grazie. [/QUOTE]
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