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<blockquote data-quote="matusalemme" data-source="post: 694367" data-attributes="member: 82466"><p>ahhhhhh, ma allora voi figlioli siete in tanti, non ci sei solo tu a dovertela vedere con la futura signora</p><p></p><p>cambia un pochino</p><p></p><p>nel senso che - se vai d'accordo coi tuoi fratelli - potete organizzare la strategia e la contro-offensiva: poi, la matrigna avrà le sue armi (atomiche) da contrapporre, ma se agite - tutti assieme - veloci e determinati, forse, potrete portare a casa qualche buon risultato</p><p></p><p>sgombriamo il campo dal suggerimento circa il comodato</p><p></p><p>se ho ben inteso cosa suggeriva Curzio e dove intendeva portare la sua riflessione, sebbene pregevole, il comodato (sebbene registrato) dell'immobile non riuscirebbe a risolvere in via definitiva il tuo problema</p><p></p><p>è vero che la Cassazione (23.11.2006 n.234866) esclude dal perimetro della donazione soggetta a collazione il comodato di immobile concesso dal <em>de cuius</em> durante la propria vita ad uno degli eredi, atteso che - da un lato - nel comodato non sussiste l'<em>animus donandi </em>stante la temporaneità del godimento concesso al comodatario, e che - dall'altro - l'arricchimento procurato dalla donazione non può essere identificato con il vantaggio che il comodatario trae dall'uso personale e gratuito della cosa comodata, ma - qui sta il punto critico - tale comodato non varrebbe DOPO la morte del papà perchè l'immobile entrerebbe - come tutti gli altri beni - nell'asse ereditario da dividere fra i vari eredi, matrigna compresa</p><p></p><p>ora, visto che - tra fratelli e sorella - siete più di uno, ti proporrei ,senza avere il quadro completo del patrimonio (che, peraltro, in futuro potrebbe anche cambiare) e senza possedere il bilancino del farmacista, ti proporrei di valutare queste due/tre ipotesi alternative:</p><p></p><p>- di acquistare la casa oggi oggetto del comodato (assieme a tutti i fratelli), facendo intestare a te l'immobile (se di tuo interesse): naturalmente occorrerà verificare la loro capacità economica e la loro disponibilità all'operazione, oltre alla capacità da parte tua di regolare le questioni economiche con loro in futuro;</p><p></p><p>- quale possibile alternativa, se a te l'immobile non interessa più di tanto, l'acquisto potrebbe esser effettuato da tutti<em> pro quota</em>;</p><p></p><p>- quale ulteriore alternativa, fatti donare la casa da tuo padre, con dispensa sia dalla collazione che dall'imputazione <em>ex se. </em></p><p><em>Sia chiaro: </em>con quest'ultimo sistema non salverai l'immobile con certezza ed in via definitiva, perchè si tratta sempre di una donazione (ed in questo ha perfettamente ragione Francesca) e, pertanto, se questa donazione lederà la legittima della matrigna (così come quella degli altri eredi: i tuoi fratelli) potrà essere rimessa in discussione alla morte del papà.</p><p></p><p>E' anche vero, però, che la quota riservata al coniuge in presenza di più figlioli è pari solo ad un quarto (art. 542 cod. civ.)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="matusalemme, post: 694367, member: 82466"] ahhhhhh, ma allora voi figlioli siete in tanti, non ci sei solo tu a dovertela vedere con la futura signora cambia un pochino nel senso che - se vai d'accordo coi tuoi fratelli - potete organizzare la strategia e la contro-offensiva: poi, la matrigna avrà le sue armi (atomiche) da contrapporre, ma se agite - tutti assieme - veloci e determinati, forse, potrete portare a casa qualche buon risultato sgombriamo il campo dal suggerimento circa il comodato se ho ben inteso cosa suggeriva Curzio e dove intendeva portare la sua riflessione, sebbene pregevole, il comodato (sebbene registrato) dell'immobile non riuscirebbe a risolvere in via definitiva il tuo problema è vero che la Cassazione (23.11.2006 n.234866) esclude dal perimetro della donazione soggetta a collazione il comodato di immobile concesso dal [I]de cuius[/I] durante la propria vita ad uno degli eredi, atteso che - da un lato - nel comodato non sussiste l'[I]animus donandi [/I]stante la temporaneità del godimento concesso al comodatario, e che - dall'altro - l'arricchimento procurato dalla donazione non può essere identificato con il vantaggio che il comodatario trae dall'uso personale e gratuito della cosa comodata, ma - qui sta il punto critico - tale comodato non varrebbe DOPO la morte del papà perchè l'immobile entrerebbe - come tutti gli altri beni - nell'asse ereditario da dividere fra i vari eredi, matrigna compresa ora, visto che - tra fratelli e sorella - siete più di uno, ti proporrei ,senza avere il quadro completo del patrimonio (che, peraltro, in futuro potrebbe anche cambiare) e senza possedere il bilancino del farmacista, ti proporrei di valutare queste due/tre ipotesi alternative: - di acquistare la casa oggi oggetto del comodato (assieme a tutti i fratelli), facendo intestare a te l'immobile (se di tuo interesse): naturalmente occorrerà verificare la loro capacità economica e la loro disponibilità all'operazione, oltre alla capacità da parte tua di regolare le questioni economiche con loro in futuro; - quale possibile alternativa, se a te l'immobile non interessa più di tanto, l'acquisto potrebbe esser effettuato da tutti[I] pro quota[/I]; - quale ulteriore alternativa, fatti donare la casa da tuo padre, con dispensa sia dalla collazione che dall'imputazione [I]ex se. Sia chiaro: [/I]con quest'ultimo sistema non salverai l'immobile con certezza ed in via definitiva, perchè si tratta sempre di una donazione (ed in questo ha perfettamente ragione Francesca) e, pertanto, se questa donazione lederà la legittima della matrigna (così come quella degli altri eredi: i tuoi fratelli) potrà essere rimessa in discussione alla morte del papà. E' anche vero, però, che la quota riservata al coniuge in presenza di più figlioli è pari solo ad un quarto (art. 542 cod. civ.) [/QUOTE]
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