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<blockquote data-quote="Domus mp Immobiliare" data-source="post: 9571" data-attributes="member: 128"><p>Ciao a tutti.</p><p>Avrei da porvi un quesito e capire come voi agireste.</p><p>Alla fine di novembre 2008 ho accompagnato una coppia a visionare una villetta ,hanno firmato la dichiarazione di visita e sia sul posto sia successivamente in ufficio hanno ricevuto esaurienti informazioni sull’immobile ed hanno ritirato le planimetrie. Anche per il ritiro delle planimetrie hanno firmato dichiarazione di ritiro.</p><p>L’immobile in oggetto ,in quel momento ,rientrava in un fallimento (dell impresa costruttrice) ed il proprietario (sin dalla data della costruzione e tra l’altro avvocato) stava completando la pratica di riacquisto con il curatore fallimentare</p><p>.La trattativa con la coppia intanto si era “raffreddata”perché venuti da me a conoscenza della presenza del fallimento ,anche se con la spiegazione dell’imminente riacquisto da parte del propietario e la consequente risoluzione di ogni problema .Li invitai anche a chiedere spiegazioni al notaio incaricato.</p><p>Il proprietario definì il riacquisto a fine dicembre 2008 ma per mancanza di liquidità si fece aiutare da un terzo a fronte di un compromesso di vendita.(operazione fatta da questultimo solo per guadagnarci) Naturalmente io non mi feci pagare da nessuno (non ho fatto io il preliminare ma soprattutto per non creare problemi data l‘operazione fatta per liquidità) con l’accordo verbale di continuare a trattare l’immobile di cui ho ancora le chiavi.</p><p>Nel mese di marzo rincontrai la coppia durante la visione di un altro immobile .Mi dissero che la villetta gli era rimasta nel cuore ma che avevano soprasseduto per i problemi su esposti. Li rassicurai sulla loro risoluzione e immediatamente mi riproposero il loro interesse e vollero rivedere la villetta. Io fui d’accordo (non feci rifirmare la dichiarazione di visita), durante la visita arrivò la persona che aveva fatto il preliminare .SI presentarono cordialmente e tutto fini lì(la cittadina dove lavoro non è grande e bene o male si conoscono tutti). La coppia era entusiasta e immediatamente mi invitarono a visionare un loro immobile che avrebbero voluto vendere. Dopo la visita ci lasciammo con l’accordo di rivederci in ufficio dopo due giorni. Da quel giorno non li ho più sentiti ne visti nonostante le mie chiamate sul cellulare (conoscono il mio numero).</p><p>Il mio timore ? Quello che concludano da soli scavalcandomi. Ne sono quasi certo.Non temo l’avvocato che dovrebbe essere un galantuomo, ma mi crea disagio il terzo.</p><p>Vi preciso che a tuttoggi è proprietario (visura) l’avvocato. Non ho incarico scritto .Sull’immobile ho fatto una ventina di appuntamenti tutti con dichiarazione di visita.Ho i documenti dell’immobile. Mi sono sentito (come incaricato dell'avvocato)e visto più volte con il notaio che ha fatto l’atto con l’avvocato e la curatela.</p><p>Cosa potete dirmi? Ciao.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Domus mp Immobiliare, post: 9571, member: 128"] Ciao a tutti. Avrei da porvi un quesito e capire come voi agireste. Alla fine di novembre 2008 ho accompagnato una coppia a visionare una villetta ,hanno firmato la dichiarazione di visita e sia sul posto sia successivamente in ufficio hanno ricevuto esaurienti informazioni sull’immobile ed hanno ritirato le planimetrie. Anche per il ritiro delle planimetrie hanno firmato dichiarazione di ritiro. L’immobile in oggetto ,in quel momento ,rientrava in un fallimento (dell impresa costruttrice) ed il proprietario (sin dalla data della costruzione e tra l’altro avvocato) stava completando la pratica di riacquisto con il curatore fallimentare .La trattativa con la coppia intanto si era “raffreddata”perché venuti da me a conoscenza della presenza del fallimento ,anche se con la spiegazione dell’imminente riacquisto da parte del propietario e la consequente risoluzione di ogni problema .Li invitai anche a chiedere spiegazioni al notaio incaricato. Il proprietario definì il riacquisto a fine dicembre 2008 ma per mancanza di liquidità si fece aiutare da un terzo a fronte di un compromesso di vendita.(operazione fatta da questultimo solo per guadagnarci) Naturalmente io non mi feci pagare da nessuno (non ho fatto io il preliminare ma soprattutto per non creare problemi data l‘operazione fatta per liquidità) con l’accordo verbale di continuare a trattare l’immobile di cui ho ancora le chiavi. Nel mese di marzo rincontrai la coppia durante la visione di un altro immobile .Mi dissero che la villetta gli era rimasta nel cuore ma che avevano soprasseduto per i problemi su esposti. Li rassicurai sulla loro risoluzione e immediatamente mi riproposero il loro interesse e vollero rivedere la villetta. Io fui d’accordo (non feci rifirmare la dichiarazione di visita), durante la visita arrivò la persona che aveva fatto il preliminare .SI presentarono cordialmente e tutto fini lì(la cittadina dove lavoro non è grande e bene o male si conoscono tutti). La coppia era entusiasta e immediatamente mi invitarono a visionare un loro immobile che avrebbero voluto vendere. Dopo la visita ci lasciammo con l’accordo di rivederci in ufficio dopo due giorni. Da quel giorno non li ho più sentiti ne visti nonostante le mie chiamate sul cellulare (conoscono il mio numero). Il mio timore ? Quello che concludano da soli scavalcandomi. Ne sono quasi certo.Non temo l’avvocato che dovrebbe essere un galantuomo, ma mi crea disagio il terzo. Vi preciso che a tuttoggi è proprietario (visura) l’avvocato. Non ho incarico scritto .Sull’immobile ho fatto una ventina di appuntamenti tutti con dichiarazione di visita.Ho i documenti dell’immobile. Mi sono sentito (come incaricato dell'avvocato)e visto più volte con il notaio che ha fatto l’atto con l’avvocato e la curatela. Cosa potete dirmi? Ciao. [/QUOTE]
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