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<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 305442" data-attributes="member: 6214"><p>Hai perfettamente ragione nel considerare l'invio preventivo della raccomandata o in alternativa la dichiarazione diretta, già sul contratto, della intenzione di non effettuare alcun aumento (e magari esplicitamente citare l'articolo della cedolare) come requisito <strong>necessario</strong>. Io nutrivo dubbi che fosse in generale <strong>sufficiente</strong>: dagli esempi esposti dalla AdE, specificatamente per la remissione in bonis correlata con la CS, viene rilevato non solo l'aspetto nei confronti del conduttore (es.: raccomandata), ma soprattutto l'aspetto fiscale, dove nella illustrazione dell'esempio la remissione in bonis è ammessa se l'adempimento richiesto tardivamente è <em>"strutturato in modo tale da sanare quei soli comportamenti che non abbiano prodotto danni all'erario, nemmeno in termini di pregiudizio all'attività di accertamento" </em></p><p>Mi sembra quindi che lasci spazio anche all'interpretazione: ora tu hai trovato l'impiegato che ha ritenuto di accettare la tua integrazione tardiva: ma non me la sentirei di escludere che il nostro Roberto possa incappare invece con uno più esigente, e che prenda per buona la richiesta CS ma solo per la successiva annualità. Non ho esempi pro o contro, è solo una mia opinione. Forse sono prevenuto, visto che troviamo spesso risposte ufficiali discordanti persino su punti che nessuno di noi avrebbe messo in dubbio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 305442, member: 6214"] Hai perfettamente ragione nel considerare l'invio preventivo della raccomandata o in alternativa la dichiarazione diretta, già sul contratto, della intenzione di non effettuare alcun aumento (e magari esplicitamente citare l'articolo della cedolare) come requisito [B]necessario[/B]. Io nutrivo dubbi che fosse in generale [B]sufficiente[/B]: dagli esempi esposti dalla AdE, specificatamente per la remissione in bonis correlata con la CS, viene rilevato non solo l'aspetto nei confronti del conduttore (es.: raccomandata), ma soprattutto l'aspetto fiscale, dove nella illustrazione dell'esempio la remissione in bonis è ammessa se l'adempimento richiesto tardivamente è [I]"strutturato in modo tale da sanare quei soli comportamenti che non abbiano prodotto danni all'erario, nemmeno in termini di pregiudizio all'attività di accertamento" [/I] Mi sembra quindi che lasci spazio anche all'interpretazione: ora tu hai trovato l'impiegato che ha ritenuto di accettare la tua integrazione tardiva: ma non me la sentirei di escludere che il nostro Roberto possa incappare invece con uno più esigente, e che prenda per buona la richiesta CS ma solo per la successiva annualità. Non ho esempi pro o contro, è solo una mia opinione. Forse sono prevenuto, visto che troviamo spesso risposte ufficiali discordanti persino su punti che nessuno di noi avrebbe messo in dubbio. [/QUOTE]
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