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<blockquote data-quote="Alamonakaponza" data-source="post: 719092" data-attributes="member: 74031"><p>La norma sull'agibilità a Roma parte dal 1934. In teoria ci deve essere, in pratica ci deve essere una agibilità "sostanziale", cioè non dettata dalla presenza o meno del pezzo di carta, ma ci devono essere tutti i requisiti. Cioè sostanzialmente il pezzo di carta si deve poter produrre, magari a seguito di un rifacimento degli impianti.</p><p></p><p>Ora spesso a Roma capita che la casa in se può avercela (magari rifacendo gli impianti), però il palazzo non ce l'ha. Bisogna capire perché. </p><p>Secondo me (dopo anni di studio e ricerche case) se il condominio ha tutti i requisiti per poterla ottenere e la casa ha tutti i requisiti per poterla ottenere sicuramente la casa è sostanzialmente e quindi legalmente agibile, basterà pagare un tecnico per fare il pezzo di carta. Il problema è che queste condizioni sono difficilmente avverabili in case vecchie a Roma e spesso i problemi che hanno impedito (all'epoca di costruzione) di produrre il certificato possono essere ben sostanziali, come una difformità rispetto al progetto cosa grave e insanabile. </p><p></p><p>A me capitò di fare una proposta su una casa in condominio senza agibilità. Sull'atto c'era scritto che "c'erano tutte le condizioni e bla bla bla", poi venni a scoprire che il comune aveva espressamente rifiutato la concessione del certificato al costruttore. E il Notaio, di fronte ad un rifiuto espresso disse "la casa in quanto espressamente inagibile non è compravendibile. Spesi 300 euro di avvocato per mettere tutto nero su bianco e mi sfilai senza ulteriore danno dall'affare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alamonakaponza, post: 719092, member: 74031"] La norma sull'agibilità a Roma parte dal 1934. In teoria ci deve essere, in pratica ci deve essere una agibilità "sostanziale", cioè non dettata dalla presenza o meno del pezzo di carta, ma ci devono essere tutti i requisiti. Cioè sostanzialmente il pezzo di carta si deve poter produrre, magari a seguito di un rifacimento degli impianti. Ora spesso a Roma capita che la casa in se può avercela (magari rifacendo gli impianti), però il palazzo non ce l'ha. Bisogna capire perché. Secondo me (dopo anni di studio e ricerche case) se il condominio ha tutti i requisiti per poterla ottenere e la casa ha tutti i requisiti per poterla ottenere sicuramente la casa è sostanzialmente e quindi legalmente agibile, basterà pagare un tecnico per fare il pezzo di carta. Il problema è che queste condizioni sono difficilmente avverabili in case vecchie a Roma e spesso i problemi che hanno impedito (all'epoca di costruzione) di produrre il certificato possono essere ben sostanziali, come una difformità rispetto al progetto cosa grave e insanabile. A me capitò di fare una proposta su una casa in condominio senza agibilità. Sull'atto c'era scritto che "c'erano tutte le condizioni e bla bla bla", poi venni a scoprire che il comune aveva espressamente rifiutato la concessione del certificato al costruttore. E il Notaio, di fronte ad un rifiuto espresso disse "la casa in quanto espressamente inagibile non è compravendibile. Spesi 300 euro di avvocato per mettere tutto nero su bianco e mi sfilai senza ulteriore danno dall'affare. [/QUOTE]
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