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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 191104" data-attributes="member: 11414"><p>I prezzi devono calare e su questo siamo d'accordo. Io però credo che ci siano delle distinzioni ben precise da fare: ci sono zone dove i prezzi sono veramente troppo alti al di là di ogni ragionevole appetibilità e valore intrinseco degli immobili. E' il caso delle grandi città. Da Milano, a Roma a Napoli abbiamo tutti capito che la situazione è completamente fuori controllo e non c'è alcun nesso tra Paese reale e immobili compravenduti (tralasciando sempre il solito mercato di immobili di prestigio/centro/lusso).</p><p>In altre zone d'Italia i prezzi sono già bassi e secondo me non è realistico che scendano: non esistono nel nosto Paese zone completamente prive di appetibilità, tanto da giustificare un tracollo ulteriore.</p><p>A mio parere quindi ci sarà un rientro nei ranghi dei prezzi al mq nei grossi capoluoghi di provincia e un sostanziale valore invariato nei centri minori. Ciò perchè come vado ripetendo da tempo è nei fatti che il salario medio non è esponenzialmente differente e le problematiche disoccupazionali interessano sotanzialmente TUTTO il Paese, dal Nord Est alla Sardegna. Con delle differenze certo, ma non così sostanziali dal giustificare un gap folle di prezzo. E infatti il bubbone sta scoppiando proprio per questa ragione.</p><p>Detto questo e fatte le opportune autocritiche sui prezzi da ritoccare il problema che comincia ad essere veramente serio adesso sono le banche. Le banche sostanzialmente spadroneggiano: non solo non concedono più mutui, ma quando lo fanno i loro tassi sono da usura, ormai rasentano il 7%.</p><p>Quindi il settore immobiliare può ridimensionarsi quanto vuole, ma se la stretta creditizia (che finora per certi versi è stata positiva) continua ad attanagliare il Paese questo comporterà molto presto il blocco totale.</p><p>Cioè sappiamo tutti che certi appartamenti solo due tre anni fa costavano troppo, ma adesso che il prezzo potrebbe essere equo davvero se alla gente viene praticamente negata del tutto la possibilità di acquistare allora siamo veramente nei guai.</p><p>Le banche prendono il denaro dalla bce all'1%, però lo prestano a chi vogliono, alle loro condizioni e al tasos che decidono loro. Dopo aver drogato il sistema per anni concedendo mutui a cani e porci e consentendo così la creazione di una bolla immobiliare da far spavento adesso chiudono i rubinetti pressochè con tutti.</p><p>Così si penalizzano indistintamente tutti, i venditori che mettono sul mercato roba buona a prezzo buono e gli acquirenti con tanto di posto fisso che però a certi tassi non possono obbiettivamente ripagare il debito.</p><p>Questa situazione sta andando avanti da un po' troppo tempo. Ho l'impressione che qui o ci si fa sentire su questo punto oppure saranno guai.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 191104, member: 11414"] I prezzi devono calare e su questo siamo d'accordo. Io però credo che ci siano delle distinzioni ben precise da fare: ci sono zone dove i prezzi sono veramente troppo alti al di là di ogni ragionevole appetibilità e valore intrinseco degli immobili. E' il caso delle grandi città. Da Milano, a Roma a Napoli abbiamo tutti capito che la situazione è completamente fuori controllo e non c'è alcun nesso tra Paese reale e immobili compravenduti (tralasciando sempre il solito mercato di immobili di prestigio/centro/lusso). In altre zone d'Italia i prezzi sono già bassi e secondo me non è realistico che scendano: non esistono nel nosto Paese zone completamente prive di appetibilità, tanto da giustificare un tracollo ulteriore. A mio parere quindi ci sarà un rientro nei ranghi dei prezzi al mq nei grossi capoluoghi di provincia e un sostanziale valore invariato nei centri minori. Ciò perchè come vado ripetendo da tempo è nei fatti che il salario medio non è esponenzialmente differente e le problematiche disoccupazionali interessano sotanzialmente TUTTO il Paese, dal Nord Est alla Sardegna. Con delle differenze certo, ma non così sostanziali dal giustificare un gap folle di prezzo. E infatti il bubbone sta scoppiando proprio per questa ragione. Detto questo e fatte le opportune autocritiche sui prezzi da ritoccare il problema che comincia ad essere veramente serio adesso sono le banche. Le banche sostanzialmente spadroneggiano: non solo non concedono più mutui, ma quando lo fanno i loro tassi sono da usura, ormai rasentano il 7%. Quindi il settore immobiliare può ridimensionarsi quanto vuole, ma se la stretta creditizia (che finora per certi versi è stata positiva) continua ad attanagliare il Paese questo comporterà molto presto il blocco totale. Cioè sappiamo tutti che certi appartamenti solo due tre anni fa costavano troppo, ma adesso che il prezzo potrebbe essere equo davvero se alla gente viene praticamente negata del tutto la possibilità di acquistare allora siamo veramente nei guai. Le banche prendono il denaro dalla bce all'1%, però lo prestano a chi vogliono, alle loro condizioni e al tasos che decidono loro. Dopo aver drogato il sistema per anni concedendo mutui a cani e porci e consentendo così la creazione di una bolla immobiliare da far spavento adesso chiudono i rubinetti pressochè con tutti. Così si penalizzano indistintamente tutti, i venditori che mettono sul mercato roba buona a prezzo buono e gli acquirenti con tanto di posto fisso che però a certi tassi non possono obbiettivamente ripagare il debito. Questa situazione sta andando avanti da un po' troppo tempo. Ho l'impressione che qui o ci si fa sentire su questo punto oppure saranno guai. [/QUOTE]
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