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<blockquote data-quote="gcaval" data-source="post: 118467" data-attributes="member: 14014"><p>Il buon senso suggerirebbe di dire al geometra di provvedere urgentemente a fornire quanto richiesto dal notaio. Altrimenti lo cambi. Sul notaio non puoi agire, sul geometra si. Questo indipendentemente se il notaio abbia ragione o meno. In alcune regioni, non so se sia regolamento o semplice prassi, il notaio richiede una perizia dello stato di fatto dell'immobile, sia per il rogito, sia per una trascrizione. In altre si procede solo sulla base delle dichiarazioni del venditore e delle visure ipocatastali. </p><p>Il primo modo di procedere, però, garantisce di più l'acquirente, quindi non direi che questo atteggiamento è da biasimare (fermo restando la flessibilità da parte di un notaio e altre cose che sono da valutare di volta in volta).</p><p></p><p>Intima al geometra di consegnarti le "carte", vai dal notaio e concludi tutto.</p><p></p><p>PS: questo è l'ennesimo esempio dell'inefficienza della proposta che rimanda a preliminare. Qui il problema non è per la trascrizione, ma sta nel fatto che non sia stato versato un euro al momento della firma e controfirma del contratto (proposta, ritenuta un preambolo), pensando che poi ci sarebbe stato il momento "solenne" del preliminare.</p><p>Al di là di quello che ci possa esser scritto dentro, infatti, la procedura è di fatto stata quella di ritenere un successivo contratto (preliminare) quello buono! Se tutto fosse stato pianificato bene con la proposta (che è un contratto vero e proprio a tutti gli effetti), questi problemi non ci sarebbero, perché la caparra sarebbe o già stata incassata, oppure concordata nei tempi e nei modi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gcaval, post: 118467, member: 14014"] Il buon senso suggerirebbe di dire al geometra di provvedere urgentemente a fornire quanto richiesto dal notaio. Altrimenti lo cambi. Sul notaio non puoi agire, sul geometra si. Questo indipendentemente se il notaio abbia ragione o meno. In alcune regioni, non so se sia regolamento o semplice prassi, il notaio richiede una perizia dello stato di fatto dell'immobile, sia per il rogito, sia per una trascrizione. In altre si procede solo sulla base delle dichiarazioni del venditore e delle visure ipocatastali. Il primo modo di procedere, però, garantisce di più l'acquirente, quindi non direi che questo atteggiamento è da biasimare (fermo restando la flessibilità da parte di un notaio e altre cose che sono da valutare di volta in volta). Intima al geometra di consegnarti le "carte", vai dal notaio e concludi tutto. PS: questo è l'ennesimo esempio dell'inefficienza della proposta che rimanda a preliminare. Qui il problema non è per la trascrizione, ma sta nel fatto che non sia stato versato un euro al momento della firma e controfirma del contratto (proposta, ritenuta un preambolo), pensando che poi ci sarebbe stato il momento "solenne" del preliminare. Al di là di quello che ci possa esser scritto dentro, infatti, la procedura è di fatto stata quella di ritenere un successivo contratto (preliminare) quello buono! Se tutto fosse stato pianificato bene con la proposta (che è un contratto vero e proprio a tutti gli effetti), questi problemi non ci sarebbero, perché la caparra sarebbe o già stata incassata, oppure concordata nei tempi e nei modi. [/QUOTE]
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