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<blockquote data-quote="ezechiele" data-source="post: 125563" data-attributes="member: 28476"><p>Buonasera,</p><p>mi è capitata una cosa che francamente non riesco a capire, per questo vi chiedo di aiutarmi. Ho un'impresa che si occupa prevalentemente di installazione e manutenzione di impianti (caldaie, condizionatori). Per contratto con ente pubblico devo aprire una sede in Toscana, sostanzialmente un ufficio operativo, per l'organizzazione degli interventi di manutenzione/installazione. Dal momento che devo aprire una sede per la mia attività, ho cercato per mesi un locale adatto anche a darmi visibilità così da incrementare il mio giro d'affari anche nel settore privato, poiché con un solo contratto difficilmente coprirò i costi della presenza del mio personale in un'altra regione. Ho trovato il locale adatto,che ha anche una minima vetrina per esporre qualche caldaia e qualche condizionatore delle marche da me trattate. Si tratta di una sede ibrido tra ufficio e negozio; è ovvio che non vendo beni, ma servizi (di manutenzione e di installazione, in cui rientra in parte anche la vendita di un bene). Il locale è accatastato come c1. Mi accordo con la proprietaria, ci sono alcuni lavori da fare, si deve presentare la scia. Il tecnico incaricato dalla proprietaria si reca al comune e qui gli dicono che un'attività come la mia non si può esercitare in un locale c1. Allora mi chiedo:</p><p>E' vero tutto questo?</p><p>Quante attività di servizio (a cominciare dalla stessa agenzia immobiliare che mi ha trovato il locale) sono di fatto svolte in locali accatastati c1?</p><p>Chi è competente eventualmente a venire nel localea fare questo tipo di controlli?</p><p>Se la proprietaria facesse di sua iniziativa la scia al comune, e una volta conclusi i lavori facessimo il contratto di locazione, chi potrebbe venire a contestarmi qualcosa?</p><p>Che cosa rischierei? Chi dovrei temere? Come facccio a uscirmene da questo casino visto che tra poch giorni devo indicare all'ente l'ubicazione della mia sede in Toscana?</p><p>Grazie a chi vorrà aiutarmi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ezechiele, post: 125563, member: 28476"] Buonasera, mi è capitata una cosa che francamente non riesco a capire, per questo vi chiedo di aiutarmi. Ho un'impresa che si occupa prevalentemente di installazione e manutenzione di impianti (caldaie, condizionatori). Per contratto con ente pubblico devo aprire una sede in Toscana, sostanzialmente un ufficio operativo, per l'organizzazione degli interventi di manutenzione/installazione. Dal momento che devo aprire una sede per la mia attività, ho cercato per mesi un locale adatto anche a darmi visibilità così da incrementare il mio giro d'affari anche nel settore privato, poiché con un solo contratto difficilmente coprirò i costi della presenza del mio personale in un'altra regione. Ho trovato il locale adatto,che ha anche una minima vetrina per esporre qualche caldaia e qualche condizionatore delle marche da me trattate. Si tratta di una sede ibrido tra ufficio e negozio; è ovvio che non vendo beni, ma servizi (di manutenzione e di installazione, in cui rientra in parte anche la vendita di un bene). Il locale è accatastato come c1. Mi accordo con la proprietaria, ci sono alcuni lavori da fare, si deve presentare la scia. Il tecnico incaricato dalla proprietaria si reca al comune e qui gli dicono che un'attività come la mia non si può esercitare in un locale c1. Allora mi chiedo: E' vero tutto questo? Quante attività di servizio (a cominciare dalla stessa agenzia immobiliare che mi ha trovato il locale) sono di fatto svolte in locali accatastati c1? Chi è competente eventualmente a venire nel localea fare questo tipo di controlli? Se la proprietaria facesse di sua iniziativa la scia al comune, e una volta conclusi i lavori facessimo il contratto di locazione, chi potrebbe venire a contestarmi qualcosa? Che cosa rischierei? Chi dovrei temere? Come facccio a uscirmene da questo casino visto che tra poch giorni devo indicare all'ente l'ubicazione della mia sede in Toscana? Grazie a chi vorrà aiutarmi. [/QUOTE]
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