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Francia, compra casa solo chi guadagna almeno 4.500 euro al mese
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Testo
<blockquote data-quote="eldic" data-source="post: 349078" data-attributes="member: 53521"><p>ci sono millemila motivi per "giustificare" differenze percentuali così rilevanti.</p><p></p><p>tolta la più banale (errori percentuali), imho non molto plausibile su dati abbastanza certificabili, mi possono venire in mente:</p><p></p><p>- esplicita volontà di non acquistare, magari a fronte di un mercato del lavoro più "dinamico". è l'esempio tipico degli stati uniti</p><p></p><p>- non convenienza ad acquistare, se il canone di affitto è sensibilmente inferiore alla rata di un mutuo.</p><p>credo sia l'esempio dei paesi bassi, dove buona parte del patrimonio edilizio da locare è proprietà pubblica.</p><p></p><p>- semplicemente... "consuetudine".</p><p></p><p>questo detto le statistiche sono probabilmente capziose, senz'altro decontestualizzate</p><p>cominciamo dall'aumento di "60.000 euro".</p><p>messo così sembra un boato.</p><p>rapportandolo su base annua è un 3,6%; notevole, ma nemmeno così stratosferico; senz'altro poco rappresentativo, vista l'assenza di una serie storica sufficientemente lunga.</p><p></p><p>4500 euro netti è lo stipendio di chi vuole comprare casa.</p><p>ma di chi? del singolo o del nucleo familiare?</p><p>"netto" poi è un termine abbastanza generico.</p><p>senz'altro è in busta paga, ma poi devo valutare quali sono le spese che gravano su Pierre ma non su Mario (o viceversa!): scuola, salute, previdenza complementare....</p><p></p><p>tiro l'ultima pietra contro la percentuale di proprietari.</p><p>in Romania sono il 92%.</p><p>però in Romania il terreno costa davvero una mazza (quando c'è necessità di comprarlo; sono moltissimi i cittadini che dispongono di appezzamenti).</p><p>Sapete che tantissimi tra i romeni che sono in italia, un poco per volta, con grandi sacrifici, si stanno facendo la casa al loro paese? e non sto parlando di "casettine", "appartamentini", "cottagini". si tratta di ville singole, da 200 e passa metri quadri.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="eldic, post: 349078, member: 53521"] ci sono millemila motivi per "giustificare" differenze percentuali così rilevanti. tolta la più banale (errori percentuali), imho non molto plausibile su dati abbastanza certificabili, mi possono venire in mente: - esplicita volontà di non acquistare, magari a fronte di un mercato del lavoro più "dinamico". è l'esempio tipico degli stati uniti - non convenienza ad acquistare, se il canone di affitto è sensibilmente inferiore alla rata di un mutuo. credo sia l'esempio dei paesi bassi, dove buona parte del patrimonio edilizio da locare è proprietà pubblica. - semplicemente... "consuetudine". questo detto le statistiche sono probabilmente capziose, senz'altro decontestualizzate cominciamo dall'aumento di "60.000 euro". messo così sembra un boato. rapportandolo su base annua è un 3,6%; notevole, ma nemmeno così stratosferico; senz'altro poco rappresentativo, vista l'assenza di una serie storica sufficientemente lunga. 4500 euro netti è lo stipendio di chi vuole comprare casa. ma di chi? del singolo o del nucleo familiare? "netto" poi è un termine abbastanza generico. senz'altro è in busta paga, ma poi devo valutare quali sono le spese che gravano su Pierre ma non su Mario (o viceversa!): scuola, salute, previdenza complementare.... tiro l'ultima pietra contro la percentuale di proprietari. in Romania sono il 92%. però in Romania il terreno costa davvero una mazza (quando c'è necessità di comprarlo; sono moltissimi i cittadini che dispongono di appezzamenti). Sapete che tantissimi tra i romeni che sono in italia, un poco per volta, con grandi sacrifici, si stanno facendo la casa al loro paese? e non sto parlando di "casettine", "appartamentini", "cottagini". si tratta di ville singole, da 200 e passa metri quadri. [/QUOTE]
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