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"Gli italiani vogliono comprare casa ed i soldi ci sono: basta piangersi sempre addosso"
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<blockquote data-quote="sylvestro" data-source="post: 391301" data-attributes="member: 17262"><p><span style="font-size: 18px"><a href="http://www.immobilnews.it/joomla/component/content/article/39-mercato-iobiliare/2019-righi-lmattone-ultima-occasioner.html" target="_blank">Righi: «Mattone, ultima occasione»</a></span></p><p></p><p></p><p><strong><img src="http://www.immobilnews.it/joomla/images/stories/2014/giugno/fiaip%20avellino.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></strong></p><p></p><p><strong>AVELLINO. 28 giugno 2014 - <em>Mutui su del 18% in tutta Italia ed in Campania, l’anno nero è superato ed il presidente della Federazione sferza gli agenti immobiliari: «C’è tanta voglia di casa, <span style="color: #ff4d4d">dobbiamo trarre il massimo dai primi sei mesi dell’anno</span>».</em> di Claudio Niola</strong></p><p></p><p><strong>AVELLINO.</strong> 28 giugno 2014 - Sferza la platea degli agenti immobiliari irpini, il presidente nazionale della Fiaip, Paolo Righi, e lo fa diffondendo i numeri della crisi e quelli della “ripresina” di questo primo semestre del 2014, dove il peggio sembra essere finalmente passato. Ma non basta perché il canovaccio da seguire non è certamente quello attuale fatto ancora di troppe imposte e di incertezze sulla tassazione. </p><p></p><p>La linea adottata da Righi ad Avellino è quella solita, <span style="color: #ff4d4d">dinamica e costruttiva</span> della Federazione Italiana Agenti Immobiliari: «Abbiamo l’ultima occasione per ripartire - dice Righi alla platea - e ci stiamo giocando una partita che non possiamo perdere. </p><p></p><p>I segnali positivi ci sono e vanno interpretati. Si registra, infatti, un aumento delle erogazioni da parte delle banche intorno al 18% (come dagli ultimi dati emersi anche per la Campania ndr) ed un leggero aumento numero delle compravendite. </p><p></p><p>Significa che se le banche concedono qualcosa in più il mercato potrebbe riprendere, bisogna ripartire e per farlo bisogna rivedere la parte della fiscalità immobiliare che negli ultimi tre Governi ha portato ad una tassazione complessiva da 10 a 32 miliardi. </p><p></p><p>Il mercato c’è, la voglia di casa c’è ma è cambiato il modo». Parole pesanti ma di speranza giunte al termine della presentazione dell’Osservatorio Immobiliare 2013, l’anno nero per l’intero settore che ha naturalmente colpito anche Avellino e provincia così come tutte le altre città della Campania. </p><p></p><p>In tal senso è stato chiaro il messaggio lanciato da Massimo Spagnuolo, responsabile dell’Osservatorio Fiaip presente al seminario: «Lo scorso anno il mercato immobiliare ha presentato un’offerta alta ma con una domanda ancora debole. Nel 2013 il mercato è ancora in calo anche se siamo alla fine del tunnel riscontrando una volontà delle persone di investire negli immobili ma per ripartire c’è bisogno che ognuno di noi, a partire dalle istituzioni, svolga il proprio ruolo a supporto di questo settore». </p><p></p><p>E delle misure da mettere in campo parla il presidente provinciale Fiaip, Salvatore Mirabile, che sottolinea gli aspetti decisivi per la nuova ascesa: la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico garantendo stabilità normativa e riqualificazione, l’<span style="color: #ff4d4d"><strong>eliminazione</strong> delle tasse sulla prima casa</span>, l’edilizia <span style="color: #ff4d4d">agevolata</span>, l’accesso al credito e ulteriori interventi sulla cedolare secca. Un grido comune arrivato anche dalle altre associazioni del comparto e dell’indotto che hanno partecipato all’incontro in Irpinia e che non hanno lesinato richieste di interventi da parte delle istituzioni. </p><p></p><p>«Il mito che il “Mattone” potesse rimanere un rifugio è stato sfatato - asserisce Sabino Basso, presidente regionale di Confindustria - intorno all’immobiliare si è generata una forma di terrorismo che causa paura in coloro che decidono di investire. </p><p></p><p>Gli immobili non occupati, non venduti, sono parecchi ma se non puntiamo sullo sviluppo, unica vera soluzione per la ripresa, offrendo a giovani ed imprese l’opportunità sul territorio, in Provincia, questo settore sarà destinato a morire perché, con questa fuga di cervelli, tra 15 anni il 65% della popolazione irpina sarà pensionata». Ad “ascoltare” il polso all’immobiliare, tuttavia, ci ha pensato Corrado Mamotti, direttore commerciale di Nexus, e per fortuna si tratta di notizie positive che testimoniano con i numeri la sperata e tenue ripartenza: «Il mercato è finalmente ripartito. </p><p></p><p>L’inversione di tendenza che si sta registrando in questo primo trimestre del 2014 con il +10% era già presente alla fine dello scorso anno dove, nonostante i segnali negativi che si sono registrati, si poteva evidenziare un piccolo cambio di rotta. Le banche, infatti, hanno nuovamente interesse verso il prodotto mutui grazie ad alcuni segnali che hanno segnato il cambiamento: discesa dei tassi di interesse del prodotto mutuo, normalizzazione del mercato della liquidità una “temperatura del sistema” che si è abbassata.</p><p></p><p> <span style="color: #ff4d4d">Grazie a questa ripresa</span>, finalmente lo strumento di credito torna funzionale per l’intermediazione immobiliare». Presente al convegno anche l’Ance con il presidente provinciale, Giuseppe Scognamillo: «Per risollevarci - spiega - dobbiamo puntare su qualcosa di nuovo che è sostanzialmente il riuso del vecchio. Un riuso che sta per rigenerazione urbana sostenibile, come ha sottolineato anche l’ordine degli Architetti, rendere efficiente il patrimonio che attualmente non lo è. </p><p></p><p>Nella rimessa sul mercato di questi beni c’è il futuro del nostro lavoro ma non basta. C’è bisogno di una classificazione energetica ed una politica di accesso al credito seria». «Se il mercato edilizio non si riprende non c’è futuro non solo per la nostra Provincia ma per l’intero Paese - afferma invece Antonio Famiglietti della Cgil - speriamo che ci siano altri momenti di confronto che riescano a trovare tra tutti i soggetti che operano nel settore una sinergia un impegno diverso per rilanciare il settore». </p><p></p><p>«Ci dobbiamo abituare che questo è il mercato. Dal 2007 ad oggi sono stati distrutti 60 anni di mercato immobiliare ed edile - dichiara infine Silvio Sarno, presidente nazionale Atecap - è cambiata la logica del mercato. Tutto il lavoro che è stato fatto in queste tre generazioni sembra essersi dissolto in questo nuovo mercato».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sylvestro, post: 391301, member: 17262"] [SIZE=5][URL='http://www.immobilnews.it/joomla/component/content/article/39-mercato-iobiliare/2019-righi-lmattone-ultima-occasioner.html']Righi: «Mattone, ultima occasione»[/URL][/SIZE] [B][IMG]http://www.immobilnews.it/joomla/images/stories/2014/giugno/fiaip%20avellino.jpg[/IMG][/B] [B]AVELLINO. 28 giugno 2014 - [I]Mutui su del 18% in tutta Italia ed in Campania, l’anno nero è superato ed il presidente della Federazione sferza gli agenti immobiliari: «C’è tanta voglia di casa, [COLOR=#ff4d4d]dobbiamo trarre il massimo dai primi sei mesi dell’anno[/COLOR]».[/I] di Claudio Niola[/B] [B]AVELLINO.[/B] 28 giugno 2014 - Sferza la platea degli agenti immobiliari irpini, il presidente nazionale della Fiaip, Paolo Righi, e lo fa diffondendo i numeri della crisi e quelli della “ripresina” di questo primo semestre del 2014, dove il peggio sembra essere finalmente passato. Ma non basta perché il canovaccio da seguire non è certamente quello attuale fatto ancora di troppe imposte e di incertezze sulla tassazione. La linea adottata da Righi ad Avellino è quella solita, [COLOR=#ff4d4d]dinamica e costruttiva[/COLOR] della Federazione Italiana Agenti Immobiliari: «Abbiamo l’ultima occasione per ripartire - dice Righi alla platea - e ci stiamo giocando una partita che non possiamo perdere. I segnali positivi ci sono e vanno interpretati. Si registra, infatti, un aumento delle erogazioni da parte delle banche intorno al 18% (come dagli ultimi dati emersi anche per la Campania ndr) ed un leggero aumento numero delle compravendite. Significa che se le banche concedono qualcosa in più il mercato potrebbe riprendere, bisogna ripartire e per farlo bisogna rivedere la parte della fiscalità immobiliare che negli ultimi tre Governi ha portato ad una tassazione complessiva da 10 a 32 miliardi. Il mercato c’è, la voglia di casa c’è ma è cambiato il modo». Parole pesanti ma di speranza giunte al termine della presentazione dell’Osservatorio Immobiliare 2013, l’anno nero per l’intero settore che ha naturalmente colpito anche Avellino e provincia così come tutte le altre città della Campania. In tal senso è stato chiaro il messaggio lanciato da Massimo Spagnuolo, responsabile dell’Osservatorio Fiaip presente al seminario: «Lo scorso anno il mercato immobiliare ha presentato un’offerta alta ma con una domanda ancora debole. Nel 2013 il mercato è ancora in calo anche se siamo alla fine del tunnel riscontrando una volontà delle persone di investire negli immobili ma per ripartire c’è bisogno che ognuno di noi, a partire dalle istituzioni, svolga il proprio ruolo a supporto di questo settore». E delle misure da mettere in campo parla il presidente provinciale Fiaip, Salvatore Mirabile, che sottolinea gli aspetti decisivi per la nuova ascesa: la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico garantendo stabilità normativa e riqualificazione, l’[COLOR=#ff4d4d][B]eliminazione[/B] delle tasse sulla prima casa[/COLOR], l’edilizia [COLOR=#ff4d4d]agevolata[/COLOR], l’accesso al credito e ulteriori interventi sulla cedolare secca. Un grido comune arrivato anche dalle altre associazioni del comparto e dell’indotto che hanno partecipato all’incontro in Irpinia e che non hanno lesinato richieste di interventi da parte delle istituzioni. «Il mito che il “Mattone” potesse rimanere un rifugio è stato sfatato - asserisce Sabino Basso, presidente regionale di Confindustria - intorno all’immobiliare si è generata una forma di terrorismo che causa paura in coloro che decidono di investire. Gli immobili non occupati, non venduti, sono parecchi ma se non puntiamo sullo sviluppo, unica vera soluzione per la ripresa, offrendo a giovani ed imprese l’opportunità sul territorio, in Provincia, questo settore sarà destinato a morire perché, con questa fuga di cervelli, tra 15 anni il 65% della popolazione irpina sarà pensionata». Ad “ascoltare” il polso all’immobiliare, tuttavia, ci ha pensato Corrado Mamotti, direttore commerciale di Nexus, e per fortuna si tratta di notizie positive che testimoniano con i numeri la sperata e tenue ripartenza: «Il mercato è finalmente ripartito. L’inversione di tendenza che si sta registrando in questo primo trimestre del 2014 con il +10% era già presente alla fine dello scorso anno dove, nonostante i segnali negativi che si sono registrati, si poteva evidenziare un piccolo cambio di rotta. Le banche, infatti, hanno nuovamente interesse verso il prodotto mutui grazie ad alcuni segnali che hanno segnato il cambiamento: discesa dei tassi di interesse del prodotto mutuo, normalizzazione del mercato della liquidità una “temperatura del sistema” che si è abbassata. [COLOR=#ff4d4d]Grazie a questa ripresa[/COLOR], finalmente lo strumento di credito torna funzionale per l’intermediazione immobiliare». Presente al convegno anche l’Ance con il presidente provinciale, Giuseppe Scognamillo: «Per risollevarci - spiega - dobbiamo puntare su qualcosa di nuovo che è sostanzialmente il riuso del vecchio. Un riuso che sta per rigenerazione urbana sostenibile, come ha sottolineato anche l’ordine degli Architetti, rendere efficiente il patrimonio che attualmente non lo è. Nella rimessa sul mercato di questi beni c’è il futuro del nostro lavoro ma non basta. C’è bisogno di una classificazione energetica ed una politica di accesso al credito seria». «Se il mercato edilizio non si riprende non c’è futuro non solo per la nostra Provincia ma per l’intero Paese - afferma invece Antonio Famiglietti della Cgil - speriamo che ci siano altri momenti di confronto che riescano a trovare tra tutti i soggetti che operano nel settore una sinergia un impegno diverso per rilanciare il settore». «Ci dobbiamo abituare che questo è il mercato. Dal 2007 ad oggi sono stati distrutti 60 anni di mercato immobiliare ed edile - dichiara infine Silvio Sarno, presidente nazionale Atecap - è cambiata la logica del mercato. Tutto il lavoro che è stato fatto in queste tre generazioni sembra essersi dissolto in questo nuovo mercato». [/QUOTE]
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