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Hanno ucciso l'uomo ragno chi sia stato non si sa...
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Testo
<blockquote data-quote="CheCasa!" data-source="post: 440205" data-attributes="member: 56079"><p>"Hanno ucciso l'uomo ragno..."</p><p>Questa canzone la sentii per la prima volta all'Aquafan, all'inizio degli anni '90.</p><p>Un certo sconosciuto, Max Pezzali, cantava nella Walky Cup tutta una serie di brani mai sentiti, stonando spesso.</p><p>Mauro Repetto gli saltava intorno prodigandosi in improbabili balletti.</p><p>Nel pubblico erano state fatte circolare copie ciclostilate dei testi di un album appena uscito... tra lo scetticismo generale.</p><p>Ma quando Claudio Cecchetto si mette in testa una cosa, chi potrebbe fermarlo?</p><p></p><p>L'Aquafan era il fortino estivo di Radio DJ. Da li passavano tutti. Gli Amadeus, i Fiorello, Linus, Albertino... gli 883... ed altri ancora.</p><p></p><p>Io ci facevo il bagnino. In un'epoca in cui avrei potuto anche permettermi di indossare lino bianco senza paura di vedermi ingrossato.</p><p></p><p>Che spensieratezza... </p><p></p><p>A volte mi gettavo anch'io giù per quegli scivoli...</p><p></p><p>Nel tubo di vetroresina verde, tra gli schizzi dell'acqua, acquistavi velocità...</p><p>Sempre più veloci...</p><p>Sempre di più...</p><p>L'incognita di arrivare all'uscita era scomparsa da tempo.</p><p>Il tempo di prendere confidenza con quel grosso tubo di plastica.</p><p>Chissà come doveva essere stata la prima volta!</p><p>La paura. La claustrofobia. </p><p>Quanto mancherà all'arrivo?</p><p></p><p>Adoro questa sensazione da montagne russe.</p><p>Di pericolo imminente, di vuoto sotto di me.</p><p>Vivere col vuoto sotto di me, Diego.</p><p>A questo mi sono abituato.</p><p>E un po' mi piace, un po' mi terrorizza, un po' mi riempie...</p><p>Un po'...</p><p></p><p>Grazie per le tue storie... che mi fanno venire voglia di raccontarne altre...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CheCasa!, post: 440205, member: 56079"] "Hanno ucciso l'uomo ragno..." Questa canzone la sentii per la prima volta all'Aquafan, all'inizio degli anni '90. Un certo sconosciuto, Max Pezzali, cantava nella Walky Cup tutta una serie di brani mai sentiti, stonando spesso. Mauro Repetto gli saltava intorno prodigandosi in improbabili balletti. Nel pubblico erano state fatte circolare copie ciclostilate dei testi di un album appena uscito... tra lo scetticismo generale. Ma quando Claudio Cecchetto si mette in testa una cosa, chi potrebbe fermarlo? L'Aquafan era il fortino estivo di Radio DJ. Da li passavano tutti. Gli Amadeus, i Fiorello, Linus, Albertino... gli 883... ed altri ancora. Io ci facevo il bagnino. In un'epoca in cui avrei potuto anche permettermi di indossare lino bianco senza paura di vedermi ingrossato. Che spensieratezza... A volte mi gettavo anch'io giù per quegli scivoli... Nel tubo di vetroresina verde, tra gli schizzi dell'acqua, acquistavi velocità... Sempre più veloci... Sempre di più... L'incognita di arrivare all'uscita era scomparsa da tempo. Il tempo di prendere confidenza con quel grosso tubo di plastica. Chissà come doveva essere stata la prima volta! La paura. La claustrofobia. Quanto mancherà all'arrivo? Adoro questa sensazione da montagne russe. Di pericolo imminente, di vuoto sotto di me. Vivere col vuoto sotto di me, Diego. A questo mi sono abituato. E un po' mi piace, un po' mi terrorizza, un po' mi riempie... Un po'... Grazie per le tue storie... che mi fanno venire voglia di raccontarne altre... [/QUOTE]
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