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<blockquote data-quote="loggino" data-source="post: 178619" data-attributes="member: 27144"><p>Premetto di aver camminato tre o quattro volte sui carboni ardenti, dunque a differenza di chi si avventura in commenti (più o meno rispettosi nei confronti del prossimo, chiunque esso sia), posso raccontare / testimoniare l'esperienza con cognizione di causa e non per sentito dire, cadendo con troppa facilità nei luoghi comuni.</p><p></p><p>La prima volta l'ho fatto nel 1995, sulla spiaggia di Rimini, a metà di un corso denominato, appunto, "Fire-Walking" organizzato da gran parte delle Aree presenti allora in Toscana del Gruppo Tecnocasa e affidato alla sapiente guida di un eccellente psicologo orientato alla Motivazione e connessa al Marketing (che io ricordo tutt'oggi con grande affetto), Andrea Castello di Bologna.</p><p>Io stesso, presuntuosamente, ricordo che quando ne sentii parlare per la prima volta mi arroccai sulle difensive, escogitando qualunque forma di ribellione all'idea che trovavo naturalmente inutile ed assurda.</p><p>Anzi, la definii esattamente una sciocchezza che poteva fare soltanto gente estremamente condizionata, plagiata, mitomani, fulminati fuori di testa!</p><p></p><p>In realtà fu un'esperienza indimenticabile!!!</p><p></p><p>Chiariamolo subito.... camminare sui carboni ardenti è davvero una schiocchezza!!!</p><p>Non c'è nessuna magia ne motivazione che ti permetta di raggiungere una condizione psico-fisica congrua che faciliti la performance! Insomma... non c'è nessun trucco!</p><p>Puoi toglierti scarpe e calzini e camminarci seduta stante senza alcuna preventiva preparazione, se ti va di farlo! Semplicemente per un processo "fisico"... il carbone, a differenza di altri buoni conduttori di calore, tende a trattenere al proprio interno il calore e dunque il passaggio di una naturale camminata (anche se lenta) non è sufficiente a generare neppure la "sensazione" d'insopportabile calore (figuriamoci un'ustione, una scottatura o una bruciatura!).</p><p>Vi garantisco che provo simili sensazioni più facilmente sulla spiaggia camminando sulla sabbia scaldata dal sole d'agosto che non sul carbone acceso! E comuqnue non mi è mai successo di ustionarmi nemmeno a Viareggio, pur avendo attraversato i Lidi più volte in condizioni apparentemente proibitive in lungo e in largo.</p><p></p><p>C'è solo un modo per ustionarsi su una pista di carboni accesi.... rimanerci fermo!</p><p>A meno che, gli organizzatori del Fire-Walking in questione non siano stati loro stessi improvvisati... magari hanno usato carbone sintetico, oppure ne hanno facilitato la conduzione di calore attraverso prodotti specifici, addittivi chimici per fare prima... insomma, qualcosa non ha in quell'occasione funzionato! Ve lo garantisco!</p><p></p><p>Ho ripetuto l'esperienza altre volte, con Anthony Robbins e con Anthony Charles Di Nunzio e ogni volta ne ho fatto tesoro, uscendone arricchito sotto il profilo personale e comportamentale.</p><p></p><p>La camminata è SOLTANTO UNA METAFORA... di per se non servirebbe a niente se non accompagnata da un corso (solitamente di due-tre giorni) a sfondo motivazionale, come ce ne sono tanti altri, tutti efficaci soltanto per coloro che lo seguono con spirito critico e razionale.</p><p>E ci sono corsi altrettanto utili ed efficaci che non prevedono affatto la camminata sui carboni, ma hanno ugualmente la stessa finalità di aggregazione, spirito di gruppo, esperienza condivisa.</p><p></p><p>Poiché nell'immaginario collettivo, camminare sul fuoco è roba da fachiri, è stupido, è impossibile senza riportare danni, è impossibile senza trucchi, è infattibile senza qualche stregoneria/condizionamento/plagio il corso serve appunto a dimostrare che L'ESPERIENZA STESSA IN SENSO ASSOLUTO merita di essere VISSUTA prima della formazione di CREDENZE fuorvianti che determinano la percezione di realtà spesso distorte dalle apparenze o dai luoghi comuni.</p><p></p><p>Credetemi... i mostri sono ben altri!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="loggino, post: 178619, member: 27144"] Premetto di aver camminato tre o quattro volte sui carboni ardenti, dunque a differenza di chi si avventura in commenti (più o meno rispettosi nei confronti del prossimo, chiunque esso sia), posso raccontare / testimoniare l'esperienza con cognizione di causa e non per sentito dire, cadendo con troppa facilità nei luoghi comuni. La prima volta l'ho fatto nel 1995, sulla spiaggia di Rimini, a metà di un corso denominato, appunto, "Fire-Walking" organizzato da gran parte delle Aree presenti allora in Toscana del Gruppo Tecnocasa e affidato alla sapiente guida di un eccellente psicologo orientato alla Motivazione e connessa al Marketing (che io ricordo tutt'oggi con grande affetto), Andrea Castello di Bologna. Io stesso, presuntuosamente, ricordo che quando ne sentii parlare per la prima volta mi arroccai sulle difensive, escogitando qualunque forma di ribellione all'idea che trovavo naturalmente inutile ed assurda. Anzi, la definii esattamente una sciocchezza che poteva fare soltanto gente estremamente condizionata, plagiata, mitomani, fulminati fuori di testa! In realtà fu un'esperienza indimenticabile!!! Chiariamolo subito.... camminare sui carboni ardenti è davvero una schiocchezza!!! Non c'è nessuna magia ne motivazione che ti permetta di raggiungere una condizione psico-fisica congrua che faciliti la performance! Insomma... non c'è nessun trucco! Puoi toglierti scarpe e calzini e camminarci seduta stante senza alcuna preventiva preparazione, se ti va di farlo! Semplicemente per un processo "fisico"... il carbone, a differenza di altri buoni conduttori di calore, tende a trattenere al proprio interno il calore e dunque il passaggio di una naturale camminata (anche se lenta) non è sufficiente a generare neppure la "sensazione" d'insopportabile calore (figuriamoci un'ustione, una scottatura o una bruciatura!). Vi garantisco che provo simili sensazioni più facilmente sulla spiaggia camminando sulla sabbia scaldata dal sole d'agosto che non sul carbone acceso! E comuqnue non mi è mai successo di ustionarmi nemmeno a Viareggio, pur avendo attraversato i Lidi più volte in condizioni apparentemente proibitive in lungo e in largo. C'è solo un modo per ustionarsi su una pista di carboni accesi.... rimanerci fermo! A meno che, gli organizzatori del Fire-Walking in questione non siano stati loro stessi improvvisati... magari hanno usato carbone sintetico, oppure ne hanno facilitato la conduzione di calore attraverso prodotti specifici, addittivi chimici per fare prima... insomma, qualcosa non ha in quell'occasione funzionato! Ve lo garantisco! Ho ripetuto l'esperienza altre volte, con Anthony Robbins e con Anthony Charles Di Nunzio e ogni volta ne ho fatto tesoro, uscendone arricchito sotto il profilo personale e comportamentale. La camminata è SOLTANTO UNA METAFORA... di per se non servirebbe a niente se non accompagnata da un corso (solitamente di due-tre giorni) a sfondo motivazionale, come ce ne sono tanti altri, tutti efficaci soltanto per coloro che lo seguono con spirito critico e razionale. E ci sono corsi altrettanto utili ed efficaci che non prevedono affatto la camminata sui carboni, ma hanno ugualmente la stessa finalità di aggregazione, spirito di gruppo, esperienza condivisa. Poiché nell'immaginario collettivo, camminare sul fuoco è roba da fachiri, è stupido, è impossibile senza riportare danni, è impossibile senza trucchi, è infattibile senza qualche stregoneria/condizionamento/plagio il corso serve appunto a dimostrare che L'ESPERIENZA STESSA IN SENSO ASSOLUTO merita di essere VISSUTA prima della formazione di CREDENZE fuorvianti che determinano la percezione di realtà spesso distorte dalle apparenze o dai luoghi comuni. Credetemi... i mostri sono ben altri! [/QUOTE]
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