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Il mattone rende sempre meno: metà affitto finisce in tasse e spese
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Testo
<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 422982" data-attributes="member: 11414"><p>Tieni anche conto che contrariamente a quanto si vuol far credere (nel tentativo forse di illudere i proprietari, non lo so) la percentuale di richieste di affitto andrà diminuendo e peggiorando per qualità e per numero, a causa dello spopolamento progressivo, a mano a mano che aumenta la percentuale già alta di emigranti, sia italiani che stranieri che vanno all'estero, dove il rapporto stipendi/stabilità lavorativa/costo della vita è migliore. Cioè oltre ad essere mediamente quella italiana una popolazione di proprietari, la fetta di persone che vanno in affitto è sempre più composta da trasfertisti, che per definizione seguono l'andamento del mercato del lavoro, quindi pronti a spostarsi dove le condizioni sono migliori. E oggi il trasfertista non è più l'operaio del sud che va a Milano o Torino, ma il giovane laureato che va direttamente altrove. Ma c'è dell'altro: questo fenomeno inizia ad interessare gli stranieri, finora un bacino d'utenza rischioso ma quasi assicurato<span style="font-family: 'LucidaGrande'">. </span>A meno di non essere assegnatari di case popolari o conviventi di famiglie italiane capiscono anche loro che i costi cozzano oramai con la realtà. Conseguenza: sfratti in aumento e case sempre più sfitte. Questo porterà a un blocco delle vendite ancora maggiore, a un livellamento progressivo verso il basso di tutti i canoni di locazione e purtroppo a una sempre minore possibilità di selezione dell'inquilino. Al nord ad esempio specie nelle grandi città questo problema sta esplodendo, ma le agenzie che per ora operano solo sugli affitti tendono a fornire una versione dei fatti ben diversa (inquilino "radiografato", garanzie, canoni promessi elevati etc.). Di nuovo a scoprire la realtà i proprietari.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 422982, member: 11414"] Tieni anche conto che contrariamente a quanto si vuol far credere (nel tentativo forse di illudere i proprietari, non lo so) la percentuale di richieste di affitto andrà diminuendo e peggiorando per qualità e per numero, a causa dello spopolamento progressivo, a mano a mano che aumenta la percentuale già alta di emigranti, sia italiani che stranieri che vanno all'estero, dove il rapporto stipendi/stabilità lavorativa/costo della vita è migliore. Cioè oltre ad essere mediamente quella italiana una popolazione di proprietari, la fetta di persone che vanno in affitto è sempre più composta da trasfertisti, che per definizione seguono l'andamento del mercato del lavoro, quindi pronti a spostarsi dove le condizioni sono migliori. E oggi il trasfertista non è più l'operaio del sud che va a Milano o Torino, ma il giovane laureato che va direttamente altrove. Ma c'è dell'altro: questo fenomeno inizia ad interessare gli stranieri, finora un bacino d'utenza rischioso ma quasi assicurato[FONT=LucidaGrande]. [/FONT]A meno di non essere assegnatari di case popolari o conviventi di famiglie italiane capiscono anche loro che i costi cozzano oramai con la realtà. Conseguenza: sfratti in aumento e case sempre più sfitte. Questo porterà a un blocco delle vendite ancora maggiore, a un livellamento progressivo verso il basso di tutti i canoni di locazione e purtroppo a una sempre minore possibilità di selezione dell'inquilino. Al nord ad esempio specie nelle grandi città questo problema sta esplodendo, ma le agenzie che per ora operano solo sugli affitti tendono a fornire una versione dei fatti ben diversa (inquilino "radiografato", garanzie, canoni promessi elevati etc.). Di nuovo a scoprire la realtà i proprietari. [/QUOTE]
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