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<blockquote data-quote="brina82" data-source="post: 493253" data-attributes="member: 51516"><p>[USER=55799]@PyerSilvio[/USER], leggi anche questo. Occorre anche risalire all'età del fabbricato.</p><p></p><p><a href="http://www.tecnolabingegneria.it/miniblog/gli-obblighi-di-attestazione-dell-idoneita-statica" target="_blank">Gli obblighi di attestazione dell'idoneità statica - Tecnolab Ingegneria ○○●○○</a></p><p></p><p>Noi ne stiamo facendo diversi su Roma. Può accadere che il Comune richieda un certificato di idoneità statica per l'apertura ad esempio di un negozio al piano terra di una palazzina con 50 appartamenti. A rigor di logica, per "testare" la staticità occorrerebbe analizzare almeno i progetti della struttura, per poi procedere a delle prove di carico mirate, misurando le frecce dei solai ecc. Migliaia di euro. E questo, con lo scopo di ottenere una sorta di certificato sostitutivo del collaudo che sarebbe dovuto esser effettuato all'epoca, per tutti gli immobili dello stabile. Ma ciò non è richiesto, poichè, in alcuni casi, il problema sussiste solamente per le attività commerciali... Cosa gliene importa ai proprietari di appartamenti?</p><p></p><p>Quanti condòmini si opporrebbero a questa "inutile" spesa? Secondo me parecchi... E allora? Che fare? Bloccare il tutto per mesi e mesi, o anni, per questa cosa?</p><p></p><p>A mio avviso, qui scatta anche il buon senso: noi abbiamo fatto alcune idoneità statiche su Roma, in cui da sopralluogo e analisi visiva delle strutture e documentazione fotografica, nel momento in cui non si ravvisavano particolari segni di dissesto strutturale, fessurazioni ecc., dal momento in cui le strutture erano in linea con la pratica costruttiva dell'epoca (esempio: fabbricato anni '50), si dichiarava l'immobile (non tutto lo stabile, ma il singolo immobile), idoneo staticamente...</p><p></p><p>Il tutto, ovviamente, deve essere in qualche modo accettato dai tecnici comunali (ad esempio, nel caso in cui tale certificato occorresse per l'agibilità).</p><p></p><p>Poi è chiaro che in situazioni "particolari" o anomale, a mio avviso, non basta il semplice esame visivo...</p><p></p><p>Per fare una cosa fatta bene, il Comune dovrebbe di fatto indicare un tempo massimo per cui tutti gli immobili siano dotati di agibilità... Solo così potrebbero esser fatte le cose a regola d'arte: prove di carico e rinforzi strutturali locali al fine di rendere tutte le strutture in sicurezza (ai soli carichi verticali, si intende).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="brina82, post: 493253, member: 51516"] [USER=55799]@PyerSilvio[/USER], leggi anche questo. Occorre anche risalire all'età del fabbricato. [URL='http://www.tecnolabingegneria.it/miniblog/gli-obblighi-di-attestazione-dell-idoneita-statica']Gli obblighi di attestazione dell'idoneità statica - Tecnolab Ingegneria ○○●○○[/URL] Noi ne stiamo facendo diversi su Roma. Può accadere che il Comune richieda un certificato di idoneità statica per l'apertura ad esempio di un negozio al piano terra di una palazzina con 50 appartamenti. A rigor di logica, per "testare" la staticità occorrerebbe analizzare almeno i progetti della struttura, per poi procedere a delle prove di carico mirate, misurando le frecce dei solai ecc. Migliaia di euro. E questo, con lo scopo di ottenere una sorta di certificato sostitutivo del collaudo che sarebbe dovuto esser effettuato all'epoca, per tutti gli immobili dello stabile. Ma ciò non è richiesto, poichè, in alcuni casi, il problema sussiste solamente per le attività commerciali... Cosa gliene importa ai proprietari di appartamenti? Quanti condòmini si opporrebbero a questa "inutile" spesa? Secondo me parecchi... E allora? Che fare? Bloccare il tutto per mesi e mesi, o anni, per questa cosa? A mio avviso, qui scatta anche il buon senso: noi abbiamo fatto alcune idoneità statiche su Roma, in cui da sopralluogo e analisi visiva delle strutture e documentazione fotografica, nel momento in cui non si ravvisavano particolari segni di dissesto strutturale, fessurazioni ecc., dal momento in cui le strutture erano in linea con la pratica costruttiva dell'epoca (esempio: fabbricato anni '50), si dichiarava l'immobile (non tutto lo stabile, ma il singolo immobile), idoneo staticamente... Il tutto, ovviamente, deve essere in qualche modo accettato dai tecnici comunali (ad esempio, nel caso in cui tale certificato occorresse per l'agibilità). Poi è chiaro che in situazioni "particolari" o anomale, a mio avviso, non basta il semplice esame visivo... Per fare una cosa fatta bene, il Comune dovrebbe di fatto indicare un tempo massimo per cui tutti gli immobili siano dotati di agibilità... Solo così potrebbero esser fatte le cose a regola d'arte: prove di carico e rinforzi strutturali locali al fine di rendere tutte le strutture in sicurezza (ai soli carichi verticali, si intende). [/QUOTE]
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