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Il punto di vista di ANAMA sulla crisi e le sue prospettive
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<blockquote data-quote="Bagudi" data-source="post: 205900" data-attributes="member: 3943"><p><em>Un mercato residenziale “fatto di occasioni” dove è “l'acquirente ad essere giustamente presuntuoso”, potendo fare da ago della bilancia e “dove le banche non fanno più le banche”.</em></p><p> </p><p><em>E per gli agenti immobiliari? "Addio al fenomeno delle agenzie in espansione e poi lotta all'abusivismo e formazione restano le parole d'ordine".</em></p><p> </p><p>Così Paolo Bellini, Presidente nazionale Anama riassume a Monitorimmobiliare.it la stagione che sta attraversando il mondo dell'intermediazione immobiliare.</p><p> </p><p><strong>D: Come sono andati, anzitutto, questi primi 4 mesi dell'anno sul fronte delle compravendite?</strong></p><p><em>Bellini: In provincia tutto bloccato, le vendite sono ferme, con un surplus di offerta, soprattutto sul fronte dell'edilizia residenziale nuova perché di progetti ne partono, i costruttori non devono e non possono smettere di lavorare.</em></p><p><em>Il tutto in attesa che passi la “buriana” e che le banche riprendano a concedere mutui.</em></p><p> </p><p><strong>D: Dopo aver visto nel 2011 e nel 2012 tramontare le speranze, il 2013 sarà finalmente l'anno giusto per ripartire?</strong></p><p><em>Bellini: I primi segnali di ripresa li abbiamo visti, ma bisogna cercarli nelle grandi città: a Roma e Milano si vende, con tempistiche medie molto lunghe – siamo oltre i 6 mesi – e con prezzi calati in media del 12% negli ultimi 3 anni, dove circa un terzo di questo ribasso rappresenta la trattativa, cioè lo sconto che l'acquirente si aspetta di portare a casa, mentre in provincia i ribassi dei prezzi sono stati anche più marcati: del 20% in media, sempre negli ultimi 3 anni, dove il 10-12% è stato un calo funzionale e il rimanente 8-10% è lo sconto da trattativa.</em></p><p> </p><p><strong>D: Quindi l'anno prossimo si riparte dalle grandi città. E il resto del Paese?</strong></p><p><em>Bellini: Sì, Roma e Milano, come ho già detto, poi a seguire Torino, Napoli e le altre sopra il milione di abitanti.</em></p><p><em>Ma la chiave di volta saranno le città più piccole, dove bisognerà invece aspettare un annetto in più e stiamo quindi già parlando del 2014.</em></p><p> </p><p><strong>D: In questo scenario indubbiamente difficile, la professione agente immobiliare come ne esce?</strong></p><p><em>Bellini: Le agenzie stanno affilando le armi del marketing, del Web (basti dire che il 70% delle compravendite parte da un annuncio visto su Internet) e della ristrutturazione interna, seguendo un trend che vede sempre di più la concentrazione dell'attività in poche sedi centrali da dove gestire intere aree: il contrario, insomma, di quello che abbiamo visto negli anni ante-crisi quando la tendenza era all'espansione, con un'agenzia in ogni quartiere: ora questo non è più possibile, anzitutto in termini di costi di gestione, per cui assistiamo ad un percorso che porterà ad una taglio di circa il 25% degli uffici aperti.</em></p><p><strong>Stiamo parlando anche di reti franchising?</strong></p><p><em>Bellini: mi riferisco soprattutto alle 30mila agenzie tradizionali, rappresentate da piccole società, con una-due, massimo tre sedi, ma che rappresentano il grosso del mercato, visto che il franchising, secondo i dati del nostro Ufficio studi, rappresenta circa 7mila vetrine su un totale, tra indipendenti e affiliate, di 37mila agenzie aperte in Italia.</em></p><p> </p><p><strong>D: E a livello di Anama quali sono le priorità in agenda?</strong></p><p><em>Bellini: Senz'altro la lotta all'abusivismo contro chi esercita l'attività di intermediazione senza averne i requisiti e senza aver passato l'esame di abilitazione, a pari passo con l'aggiornamento permanente di chi già fa l'agente immobiliare, anche attraverso un sistema di crediti formativi: di questo parliamo al tavolo della Consulta che ci vede riuniti con i rappresentati di Fimaa e Fiaip.</em></p><p><em>C'è ancora molto da fare per vincere la diffidenza che si è creata contro la nostra categoria: basti pensare che in Italia su 10 compravendite solo 4-5 passano da un agenzia, il resto è fai-da-te, mentre in realtà come Usa e Francia i volumi di vendita gestiti dagli agenti sono molto più alti, quasi la totalità.</em></p><p> </p><p>di Cristina Giua</p><p><a href="http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=9347" target="_blank">http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=9347</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bagudi, post: 205900, member: 3943"] [I]Un mercato residenziale “fatto di occasioni” dove è “l'acquirente ad essere giustamente presuntuoso”, potendo fare da ago della bilancia e “dove le banche non fanno più le banche”.[/I] [I]E per gli agenti immobiliari? "Addio al fenomeno delle agenzie in espansione e poi lotta all'abusivismo e formazione restano le parole d'ordine".[/I] Così Paolo Bellini, Presidente nazionale Anama riassume a Monitorimmobiliare.it la stagione che sta attraversando il mondo dell'intermediazione immobiliare. [B]D: Come sono andati, anzitutto, questi primi 4 mesi dell'anno sul fronte delle compravendite?[/B] [I]Bellini: In provincia tutto bloccato, le vendite sono ferme, con un surplus di offerta, soprattutto sul fronte dell'edilizia residenziale nuova perché di progetti ne partono, i costruttori non devono e non possono smettere di lavorare.[/I] [I]Il tutto in attesa che passi la “buriana” e che le banche riprendano a concedere mutui.[/I] [B]D: Dopo aver visto nel 2011 e nel 2012 tramontare le speranze, il 2013 sarà finalmente l'anno giusto per ripartire?[/B] [I]Bellini: I primi segnali di ripresa li abbiamo visti, ma bisogna cercarli nelle grandi città: a Roma e Milano si vende, con tempistiche medie molto lunghe – siamo oltre i 6 mesi – e con prezzi calati in media del 12% negli ultimi 3 anni, dove circa un terzo di questo ribasso rappresenta la trattativa, cioè lo sconto che l'acquirente si aspetta di portare a casa, mentre in provincia i ribassi dei prezzi sono stati anche più marcati: del 20% in media, sempre negli ultimi 3 anni, dove il 10-12% è stato un calo funzionale e il rimanente 8-10% è lo sconto da trattativa.[/I] [B]D: Quindi l'anno prossimo si riparte dalle grandi città. E il resto del Paese?[/B] [I]Bellini: Sì, Roma e Milano, come ho già detto, poi a seguire Torino, Napoli e le altre sopra il milione di abitanti.[/I] [I]Ma la chiave di volta saranno le città più piccole, dove bisognerà invece aspettare un annetto in più e stiamo quindi già parlando del 2014.[/I] [B]D: In questo scenario indubbiamente difficile, la professione agente immobiliare come ne esce?[/B] [I]Bellini: Le agenzie stanno affilando le armi del marketing, del Web (basti dire che il 70% delle compravendite parte da un annuncio visto su Internet) e della ristrutturazione interna, seguendo un trend che vede sempre di più la concentrazione dell'attività in poche sedi centrali da dove gestire intere aree: il contrario, insomma, di quello che abbiamo visto negli anni ante-crisi quando la tendenza era all'espansione, con un'agenzia in ogni quartiere: ora questo non è più possibile, anzitutto in termini di costi di gestione, per cui assistiamo ad un percorso che porterà ad una taglio di circa il 25% degli uffici aperti.[/I] [B]Stiamo parlando anche di reti franchising?[/B] [I]Bellini: mi riferisco soprattutto alle 30mila agenzie tradizionali, rappresentate da piccole società, con una-due, massimo tre sedi, ma che rappresentano il grosso del mercato, visto che il franchising, secondo i dati del nostro Ufficio studi, rappresenta circa 7mila vetrine su un totale, tra indipendenti e affiliate, di 37mila agenzie aperte in Italia.[/I] [B]D: E a livello di Anama quali sono le priorità in agenda?[/B] [I]Bellini: Senz'altro la lotta all'abusivismo contro chi esercita l'attività di intermediazione senza averne i requisiti e senza aver passato l'esame di abilitazione, a pari passo con l'aggiornamento permanente di chi già fa l'agente immobiliare, anche attraverso un sistema di crediti formativi: di questo parliamo al tavolo della Consulta che ci vede riuniti con i rappresentati di Fimaa e Fiaip.[/I] [I]C'è ancora molto da fare per vincere la diffidenza che si è creata contro la nostra categoria: basti pensare che in Italia su 10 compravendite solo 4-5 passano da un agenzia, il resto è fai-da-te, mentre in realtà come Usa e Francia i volumi di vendita gestiti dagli agenti sono molto più alti, quasi la totalità.[/I] di Cristina Giua [url]http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=9347[/url] [/QUOTE]
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