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<blockquote data-quote="desmo" data-source="post: 397676" data-attributes="member: 50294"><p>Progetti di investimenti milionari fatti da manager brillanti vinceranno sempre contro l'associazionismo spicciolo di una categoria disomogenea che di più non ce n'è. Proprio perchè il controllo è centralizzato e mirato al profitto aziendale nel primo caso, di difficilissima gestione, manutenzione (e quindi maggiormente costosa) nonchè meno efficiente e antieconomica nel rapporto costo/beneficio la seconda. Al di là del fatto che chiunque, in qualsiasi momento, può creare/potenziare portali che offrono case senza balzelli, ma pochi potrebbero criticare provvigioni salate ma commisurate stavolta al servizio effettivamente ricevuto, che non fosse solo l'incrocio di informazioni (capacità peraltro di cui l'uomo normale è gia dotato di per sè). La gente non vuole più pubblicità o maggiore reperibilità di informazioni, ce l'ha già, vuole professionisti che curino un'operazione, dal marketing (che è solo il primo importante step) al rogito senza problemi (l'ultimo importante step). Poi certo, la percezione di quel che vuole la gente è soggettiva, e la mia è che voglia servizi commisurati al prezzo pagato, perchè quando si lamentano, lo fanno per il fatto di essersi fidati di agenzie che fanno firmare il modulino quando poi i problemi sono gli stessi che avrebbero avuto con 5000 euro in più in tasca. Una provvigione cioè, non può fondarsi esclusivamente sul marketing dell'agenzia immobiliare, a qualsiasi livello e con qualsiasi strumento possa essere realizzato, primo perchè c'è concorrenza (mentre su tutti gli altri servizi da erogare non ne avremmo in sostanza, perchè al contrario diverrebbe, se non antieconomico, quindi a parità di prezzo, un bene da maggiore efficienza ed organicità rispetto a quello erogato da 3 professionisti) secondo perchè la valutazione costo/beneficio che fa il consumatore medio che riceve solo velocità e qualità dell'informazione di base, è fallimentare per la nostra economicità, rispetto a quanto possa ottenere già, in maniera assolutamente efficiente, senza alcun costo. E' una valutazione che il cliente fa ogni volta che compra una caramella, figuriamoci quando spende i risparmi di una vita. La nostra sopravvivenza al momento è legata al solo fatto che incastriamo, intrappoliamo il mercato con i nostri incarichi, ma ripeto, basterebbe chiedere allo stesso cliente se avesse potuto scegliere di non pagare la provvigione e fare tutto da solo, cosa avrebbe scelto. L'incrocio tra domanda ed offerta a livello rete è solo un aspetto migliorativo di quanto si faccia oggi individualmente con le collaborazioni tra agenzie, ma non è efficace quanto il portale privato, e non è la risposta alla esigenza del nostro cliente che piuttosto sembra rispondere benissimo allo scambio privato grazie ad un semplice (ma milionario perchè offre servizi gratuiti) portale di messa in comunicazione. Infatti, se cosi non fosse, grossi portali come immobiliareit, che investono milioni, non permetterebbero anche a privati di inserire i propri annunci. Se lo fanno, e i loro fatturati danno ragione, è perchè sono analiticamente consapevoli che la gente cerca un'agenzia per cercare una casa come fosse un negozio consapevole che non riceverà altro, quindi lo stesso negozio, se gratuito, è preferito. Cioè, il cliente percepisce l'agenzia come un negozio e non ne riconosce il valore aggiunto nel rapporto con il suo costo. Uno stesso bene ha variazioni di prezzo a seconda che si trovi in un mercato con maggiore o minore concorrenza. Quindi un ombrello nel Sahara costerà di più di quanto non costi in Amazzonia durante la stagione delle piogge. Se l'agenzia immobiliare è nata in un mercato di non concorrenza, quando cioè gli scambi tra privati erano mero efficienti a causa di scarsi mezzi di comunicazione, che non fosserò cioè resi inefficienti a causa del tempo e dei costi impiegati nelle ricerche, oggi le dinamiche sociali e comunicative sono profondamente diverse, e l'agenzia, vista da sempre come una vetrina commerciale, vive oggi in un mercato di fortissima concorrenza, fatta di portali globali che saranno sempre efficienti perchè centralizzati e con scopi di fatturato ben più raggiungibili di una rete di agenzie, che costano una sassata. E infatti le agenzie ne stanno soffrendo.</p><p></p><p>Il consumatore medio è alla inconscia ricerca della scelta ottima, quella che soddisfa maggiormente il suo desiderio di bene dopo la valutazione di costo/beneficio. Continuiamo a ragionare da agenti immobiliari vetrinisti, invece che da clienti che di vetrine ne hanno a centinaia gratuitamente, e ne vedremo delle belle.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="desmo, post: 397676, member: 50294"] Progetti di investimenti milionari fatti da manager brillanti vinceranno sempre contro l'associazionismo spicciolo di una categoria disomogenea che di più non ce n'è. Proprio perchè il controllo è centralizzato e mirato al profitto aziendale nel primo caso, di difficilissima gestione, manutenzione (e quindi maggiormente costosa) nonchè meno efficiente e antieconomica nel rapporto costo/beneficio la seconda. Al di là del fatto che chiunque, in qualsiasi momento, può creare/potenziare portali che offrono case senza balzelli, ma pochi potrebbero criticare provvigioni salate ma commisurate stavolta al servizio effettivamente ricevuto, che non fosse solo l'incrocio di informazioni (capacità peraltro di cui l'uomo normale è gia dotato di per sè). La gente non vuole più pubblicità o maggiore reperibilità di informazioni, ce l'ha già, vuole professionisti che curino un'operazione, dal marketing (che è solo il primo importante step) al rogito senza problemi (l'ultimo importante step). Poi certo, la percezione di quel che vuole la gente è soggettiva, e la mia è che voglia servizi commisurati al prezzo pagato, perchè quando si lamentano, lo fanno per il fatto di essersi fidati di agenzie che fanno firmare il modulino quando poi i problemi sono gli stessi che avrebbero avuto con 5000 euro in più in tasca. Una provvigione cioè, non può fondarsi esclusivamente sul marketing dell'agenzia immobiliare, a qualsiasi livello e con qualsiasi strumento possa essere realizzato, primo perchè c'è concorrenza (mentre su tutti gli altri servizi da erogare non ne avremmo in sostanza, perchè al contrario diverrebbe, se non antieconomico, quindi a parità di prezzo, un bene da maggiore efficienza ed organicità rispetto a quello erogato da 3 professionisti) secondo perchè la valutazione costo/beneficio che fa il consumatore medio che riceve solo velocità e qualità dell'informazione di base, è fallimentare per la nostra economicità, rispetto a quanto possa ottenere già, in maniera assolutamente efficiente, senza alcun costo. E' una valutazione che il cliente fa ogni volta che compra una caramella, figuriamoci quando spende i risparmi di una vita. La nostra sopravvivenza al momento è legata al solo fatto che incastriamo, intrappoliamo il mercato con i nostri incarichi, ma ripeto, basterebbe chiedere allo stesso cliente se avesse potuto scegliere di non pagare la provvigione e fare tutto da solo, cosa avrebbe scelto. L'incrocio tra domanda ed offerta a livello rete è solo un aspetto migliorativo di quanto si faccia oggi individualmente con le collaborazioni tra agenzie, ma non è efficace quanto il portale privato, e non è la risposta alla esigenza del nostro cliente che piuttosto sembra rispondere benissimo allo scambio privato grazie ad un semplice (ma milionario perchè offre servizi gratuiti) portale di messa in comunicazione. Infatti, se cosi non fosse, grossi portali come immobiliareit, che investono milioni, non permetterebbero anche a privati di inserire i propri annunci. Se lo fanno, e i loro fatturati danno ragione, è perchè sono analiticamente consapevoli che la gente cerca un'agenzia per cercare una casa come fosse un negozio consapevole che non riceverà altro, quindi lo stesso negozio, se gratuito, è preferito. Cioè, il cliente percepisce l'agenzia come un negozio e non ne riconosce il valore aggiunto nel rapporto con il suo costo. Uno stesso bene ha variazioni di prezzo a seconda che si trovi in un mercato con maggiore o minore concorrenza. Quindi un ombrello nel Sahara costerà di più di quanto non costi in Amazzonia durante la stagione delle piogge. Se l'agenzia immobiliare è nata in un mercato di non concorrenza, quando cioè gli scambi tra privati erano mero efficienti a causa di scarsi mezzi di comunicazione, che non fosserò cioè resi inefficienti a causa del tempo e dei costi impiegati nelle ricerche, oggi le dinamiche sociali e comunicative sono profondamente diverse, e l'agenzia, vista da sempre come una vetrina commerciale, vive oggi in un mercato di fortissima concorrenza, fatta di portali globali che saranno sempre efficienti perchè centralizzati e con scopi di fatturato ben più raggiungibili di una rete di agenzie, che costano una sassata. E infatti le agenzie ne stanno soffrendo. Il consumatore medio è alla inconscia ricerca della scelta ottima, quella che soddisfa maggiormente il suo desiderio di bene dopo la valutazione di costo/beneficio. Continuiamo a ragionare da agenti immobiliari vetrinisti, invece che da clienti che di vetrine ne hanno a centinaia gratuitamente, e ne vedremo delle belle. [/QUOTE]
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