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Immobile ante 67 privo di agibilità e certificazione impianti, è rogitabile oppure no
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Testo
<blockquote data-quote="studiopci" data-source="post: 283275" data-attributes="member: 10285"><p>Salve, non vedo i motivi ( almeno da quello che riporti ) della tua agitazione , l'immobile è un ante 1967 ed è normale il richiamo alla legge 47/85, meglio conosciuto come condono totale, prima di tale data ( 1967 ) si costruiva con criteri diversi da quelli di oggi, l'agibilità è uno di questi, non significa che questi immobili non sono agibili, ma solo che non veniva richiesta e di conseguenza concessa, ecco che con la legge 47/85 ( condono edilizio ) si è intervenuti a sanare tutte queste anomalie giuridiche, altrimenti quasi tutti gli immobili si sarebbero dovuti abbattere, questo significa che la frase riportata dal notaio è di prassi e perfettamente legale. </p><p>Per quanto riguarda gli impianti non a norma, anche questa situazione è normale ( scusa il bisticcio di parole ) la legge non impone per gli immobili già costruiti la certificazione degli impianti, è possibile la vendita dichiarando che l'immobile è privo delle certificazioni igienico-sanitarie ed elettriche e quindi da ristrutturare, basta che il compratore sia edotto della cosa perchè , purtroppo, quando dovrà a sua volta vendere dovrà procurarsi questi certificazioni, la vendita senza certificati è possibile solo la prima volta... anche qui la dicitura inserita è una dicitura di prassi.. tieni presente che il notaio mai e poi mai potrebbe rogare in presenza di abusi presenti, insanabili o altro, nè potrebbe rogare in dispetto alle prescrizioni di legge.Questo significa che... in mancanza di abusi insanabili o post 1985 ( quindi mai sanati ) tu non hai nessuna motivazione valida per recedere dal contratto... </p><p> </p><p></p><p>Non voglio difendere il collega, ma molto probabilmente è facile che gli impianti siano a norma ma privi di certificazione ( è degli ultimi anni la legge sulla certificazione ) è molto facile che siano stati rifatti qualche anno fa e prima della legge ... d'altronde non credo sia realisticamente possibile che sia ancora funzionale un impianto di più di 50 anni fa.</p><p> </p><p></p><p>No , non può perchè non si contravviene a nessuna legge </p><p> </p><p></p><p>No per i motivi su esposti, è un recesso immotivato</p><p> </p><p></p><p>Assolutamente no, a meno che non ci siano altre problematiche post sanatoria, anzi se dovesse recedere perderebbe la caparra. </p><p>Fabrizio</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="studiopci, post: 283275, member: 10285"] Salve, non vedo i motivi ( almeno da quello che riporti ) della tua agitazione , l'immobile è un ante 1967 ed è normale il richiamo alla legge 47/85, meglio conosciuto come condono totale, prima di tale data ( 1967 ) si costruiva con criteri diversi da quelli di oggi, l'agibilità è uno di questi, non significa che questi immobili non sono agibili, ma solo che non veniva richiesta e di conseguenza concessa, ecco che con la legge 47/85 ( condono edilizio ) si è intervenuti a sanare tutte queste anomalie giuridiche, altrimenti quasi tutti gli immobili si sarebbero dovuti abbattere, questo significa che la frase riportata dal notaio è di prassi e perfettamente legale. Per quanto riguarda gli impianti non a norma, anche questa situazione è normale ( scusa il bisticcio di parole ) la legge non impone per gli immobili già costruiti la certificazione degli impianti, è possibile la vendita dichiarando che l'immobile è privo delle certificazioni igienico-sanitarie ed elettriche e quindi da ristrutturare, basta che il compratore sia edotto della cosa perchè , purtroppo, quando dovrà a sua volta vendere dovrà procurarsi questi certificazioni, la vendita senza certificati è possibile solo la prima volta... anche qui la dicitura inserita è una dicitura di prassi.. tieni presente che il notaio mai e poi mai potrebbe rogare in presenza di abusi presenti, insanabili o altro, nè potrebbe rogare in dispetto alle prescrizioni di legge.Questo significa che... in mancanza di abusi insanabili o post 1985 ( quindi mai sanati ) tu non hai nessuna motivazione valida per recedere dal contratto... Non voglio difendere il collega, ma molto probabilmente è facile che gli impianti siano a norma ma privi di certificazione ( è degli ultimi anni la legge sulla certificazione ) è molto facile che siano stati rifatti qualche anno fa e prima della legge ... d'altronde non credo sia realisticamente possibile che sia ancora funzionale un impianto di più di 50 anni fa. No , non può perchè non si contravviene a nessuna legge No per i motivi su esposti, è un recesso immotivato Assolutamente no, a meno che non ci siano altre problematiche post sanatoria, anzi se dovesse recedere perderebbe la caparra. Fabrizio [/QUOTE]
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