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Immobile con mutuo non frazionato all'atto del rogito, e' lecito?
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Testo
<blockquote data-quote="Kurt" data-source="post: 325012" data-attributes="member: 49317"><p>Rosa</p><p>seppure sia d'accordo in linea di massima la nota era chiara. La vicenda era dinnanzi al Giudice, quindi a persona che risponde a domanda (come sai nel nostro Ordinamento l'attore domanda, il convenuto resiste e il Giudice risponde alla domanda non potendo - in ambito civile - motu proprio dare una risposta su una domanda non avanzata.</p><p>In linea generale l'Avvocato di Contrucci ha fatto una richiesta optando poi per l'alternativa. Il Giudice non poteva applicare la normativa citata se non era stata inserita nella domanda (senza carte si lavora per ipotesi).</p><p>Di fronte a questo (assenza di richiesta di tutela ex 122/2005) non ritengo si possa invocare, sia per le conclusioni citate nei post dalle parti (tant'è che il costruttore oggi ha venduto) .</p><p> </p><p>Inoltre a mio parere (ma sempre basandomi su quanto postato) la L. 122/2005 poteva essere non applicabile perché l'immobile poteva non rientrare tra quelli di cui al presupposto oggettivo, cioè doveva trattarsi di “immobili da costruire” ossia di immobili per i quali, da un lato, “sia già stato richiesto il permesso di costruire”</p><p>ma che dall’altro ”siano ancora da edificare o per i quali la costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità” (Notariato).</p><p>Inoltre il fatto che non fosse frazionato pone il dubbio su cosa stava acquistando il Contrucci, di certo non un appartamento ma (forse) una quota indistinta di un immobile. Questo spiegherebbe perché il notaio ha agito in tal modo e il suo legale non ha citato la summenzionata norma.</p><p> </p><p>A maggior supporto manca qualsiasi riferimento alla concessione di fidejussione obbligatoria nel caso di immobili da costruire, obbligo che cessa quando l'immobile versa in uno stato tale da consentire la richiesta del certificato di agibilità (vedi art. 6)</p><p> </p><p>Torno a ripetere, le mie sono interpretazioni di atti che sono avvenuti, quindi evito per principio di affermare cosa avrei fatto (o meno) ma cerco solo di fornire un senso a quanto postato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Kurt, post: 325012, member: 49317"] Rosa seppure sia d'accordo in linea di massima la nota era chiara. La vicenda era dinnanzi al Giudice, quindi a persona che risponde a domanda (come sai nel nostro Ordinamento l'attore domanda, il convenuto resiste e il Giudice risponde alla domanda non potendo - in ambito civile - motu proprio dare una risposta su una domanda non avanzata. In linea generale l'Avvocato di Contrucci ha fatto una richiesta optando poi per l'alternativa. Il Giudice non poteva applicare la normativa citata se non era stata inserita nella domanda (senza carte si lavora per ipotesi). Di fronte a questo (assenza di richiesta di tutela ex 122/2005) non ritengo si possa invocare, sia per le conclusioni citate nei post dalle parti (tant'è che il costruttore oggi ha venduto) . Inoltre a mio parere (ma sempre basandomi su quanto postato) la L. 122/2005 poteva essere non applicabile perché l'immobile poteva non rientrare tra quelli di cui al presupposto oggettivo, cioè doveva trattarsi di “immobili da costruire” ossia di immobili per i quali, da un lato, “sia già stato richiesto il permesso di costruire” ma che dall’altro ”siano ancora da edificare o per i quali la costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità” (Notariato). Inoltre il fatto che non fosse frazionato pone il dubbio su cosa stava acquistando il Contrucci, di certo non un appartamento ma (forse) una quota indistinta di un immobile. Questo spiegherebbe perché il notaio ha agito in tal modo e il suo legale non ha citato la summenzionata norma. A maggior supporto manca qualsiasi riferimento alla concessione di fidejussione obbligatoria nel caso di immobili da costruire, obbligo che cessa quando l'immobile versa in uno stato tale da consentire la richiesta del certificato di agibilità (vedi art. 6) Torno a ripetere, le mie sono interpretazioni di atti che sono avvenuti, quindi evito per principio di affermare cosa avrei fatto (o meno) ma cerco solo di fornire un senso a quanto postato. [/QUOTE]
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