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<blockquote data-quote="SALVES" data-source="post: 366436" data-attributes="member: 29304"><p>Quanto hai scritto è corretto ma se non si è tecnici, o notai con una certa esperienza oltre che notarile anche tecnica questi casi non vengono scoperti.</p><p>Mi spiego, un rudere e/o ex fabbricato rurale non ha nesun dato di consistenza se nonchè solo la superficie particellare, che non corrispone quasi mai a quella dell'edificio in quanto assieme al f.r. o rudere oltre alla superficie reale dell'edificio vi è un area di pertinenza denominata corte.</p><p>Procedendo ad autorizzazione per manutenzione ordinaria, fa si che a lavori ultimati si deve procedere a variazione catastale, qui un notaio più esperiente dal punto di vista tecnico avrebbe dovuto chiedere oltre che delle autorizzazioni già concesse un'autorizzazione che autorizzava il cambio d'uso da fabbricato rurale o rudere a edificio abitativo, un notaio meno esperiente prende tale autorizzazione per buona e giustifica la variazione di particella rispeto ai rogiti precedenti e rogita facedo dichiarare ai venditori quanto già dichiarato e lavandosene le mani di eventuali incogruenze e quant'altro.</p><p>Alla fine di tutto chi ci rimette è sempre l'acquirente ignaro delle situazioni venutasi a creare, la cui colpa se si può chiamare tale è di aver fatto l'errore di non nominare u tecnico di fiducia che vagliava i documenti tecnici, per dirla terra terra si è preferito risparmiare una parcella di circa 500,00 euro per verifica documenti per poi trovarsi errori e/o abusi che per sistemarli occorrona alcune migliaia di euro, sempre che quanto realizzato è passibile di solo condono e non di sanatorie amministrative più facili da sistemare omeglio sistemabili sin da oggi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="SALVES, post: 366436, member: 29304"] Quanto hai scritto è corretto ma se non si è tecnici, o notai con una certa esperienza oltre che notarile anche tecnica questi casi non vengono scoperti. Mi spiego, un rudere e/o ex fabbricato rurale non ha nesun dato di consistenza se nonchè solo la superficie particellare, che non corrispone quasi mai a quella dell'edificio in quanto assieme al f.r. o rudere oltre alla superficie reale dell'edificio vi è un area di pertinenza denominata corte. Procedendo ad autorizzazione per manutenzione ordinaria, fa si che a lavori ultimati si deve procedere a variazione catastale, qui un notaio più esperiente dal punto di vista tecnico avrebbe dovuto chiedere oltre che delle autorizzazioni già concesse un'autorizzazione che autorizzava il cambio d'uso da fabbricato rurale o rudere a edificio abitativo, un notaio meno esperiente prende tale autorizzazione per buona e giustifica la variazione di particella rispeto ai rogiti precedenti e rogita facedo dichiarare ai venditori quanto già dichiarato e lavandosene le mani di eventuali incogruenze e quant'altro. Alla fine di tutto chi ci rimette è sempre l'acquirente ignaro delle situazioni venutasi a creare, la cui colpa se si può chiamare tale è di aver fatto l'errore di non nominare u tecnico di fiducia che vagliava i documenti tecnici, per dirla terra terra si è preferito risparmiare una parcella di circa 500,00 euro per verifica documenti per poi trovarsi errori e/o abusi che per sistemarli occorrona alcune migliaia di euro, sempre che quanto realizzato è passibile di solo condono e non di sanatorie amministrative più facili da sistemare omeglio sistemabili sin da oggi. [/QUOTE]
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