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<blockquote data-quote="ideaenergia" data-source="post: 116466" data-attributes="member: 28348"><p>Non esiste una legge, l'unica che tratta di questo argomento è la 46/90 ora parzialmente modificata dal DM 37/08 , ci sono invece delle normative CEI (comitato elettrotecnico Italiano) , prima fra tutte la 64-8 che è la norma di riferimento per gli installatori di impianti elettrici, questa norma (ed altre che vanno rispettate nell'esecuzione degli impianti) detta chiaramente che ai fini della sicurezza degli impianti elettrici occorre prevedere idonee apparecchiature di sezionamento e protezione delle linee degli impianti elettrici utilizzatori.</p><p></p><p>ti riporto questo stralcio:</p><p></p><p>In un impianto elettrico un guasto ad una linea di alimentazione può mettere fuori uso l'intero sistema, arrecando danni economici e compromettendo la sicurezza delle persone. Da tali premesse nasce la necessità di progettare e realizzare degli impianti elettrici che abbiano come obiettivo di escludere dall'alimentazione solo la linea in cui avviene il guasto, senza eliminare dal servizio la zona dell'impianto elettricamente "sano". La soluzione per limitare il disservizio è quella di coordinare in modo "selettivo" due o più dispositivi di protezione fra di loro, così da far intervenire tempestivamente solo il dispositivo immediatamente a monte del guasto. Le cause che possono determinare l'intervento dei dispositivi di protezione, sono dovute generalmente alle correnti di sovraccarico, di cortocircuito e alle correnti di guasto a terra. In ambito normativo la norma Cei 64-8 alla sezione 536 "Coordinamento tra diversi dispositivi di protezione" dichiara che, in un impianto elettrico, quando sono utilizzati più dispositivi di protezione posti in serie e quando la necessità di servizio lo giustifica, la scelta e il coordinamento delle protezioni devono essere realizzate in modo da scollegare dall'alimentazione solo la parte dell'impianto in cui si è localizzato il guasto.</p><p></p><p>c'è da dire che queste normative riguardano sopratutto particolari tipi di edifici dichiarati a "Maggior rischio in caso di incendio" però come utilizzatore finale del'impianto , a mio parere , puoi far valere questa normativa anche nel tuo caso , perchè stiamo mettendo in discussione la funzionalità di un impianto elettrico che in caso di guasto può creare dei notevoli disagi a chi vive nell'appartamento.</p><p>Inogni caso se l'installatore ti rilascia la certificazione dell'impianto , verifica che corrisponda quanto indica nei documenti a ciò che ha realmente realizzato , e se vuoi presenta un reclamo all'ufficio preposto situato nella camera di commercio della tua città. credo che se fai capire all'installatore le tue intenzioni di volere un impianto idoneo facendogli capire che sei disposta a denunciare il problema alla camera di commercio riuscirai a farti fare un impianto a regola d'arte.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ideaenergia, post: 116466, member: 28348"] Non esiste una legge, l'unica che tratta di questo argomento è la 46/90 ora parzialmente modificata dal DM 37/08 , ci sono invece delle normative CEI (comitato elettrotecnico Italiano) , prima fra tutte la 64-8 che è la norma di riferimento per gli installatori di impianti elettrici, questa norma (ed altre che vanno rispettate nell'esecuzione degli impianti) detta chiaramente che ai fini della sicurezza degli impianti elettrici occorre prevedere idonee apparecchiature di sezionamento e protezione delle linee degli impianti elettrici utilizzatori. ti riporto questo stralcio: In un impianto elettrico un guasto ad una linea di alimentazione può mettere fuori uso l'intero sistema, arrecando danni economici e compromettendo la sicurezza delle persone. Da tali premesse nasce la necessità di progettare e realizzare degli impianti elettrici che abbiano come obiettivo di escludere dall'alimentazione solo la linea in cui avviene il guasto, senza eliminare dal servizio la zona dell'impianto elettricamente "sano". La soluzione per limitare il disservizio è quella di coordinare in modo "selettivo" due o più dispositivi di protezione fra di loro, così da far intervenire tempestivamente solo il dispositivo immediatamente a monte del guasto. Le cause che possono determinare l'intervento dei dispositivi di protezione, sono dovute generalmente alle correnti di sovraccarico, di cortocircuito e alle correnti di guasto a terra. In ambito normativo la norma Cei 64-8 alla sezione 536 "Coordinamento tra diversi dispositivi di protezione" dichiara che, in un impianto elettrico, quando sono utilizzati più dispositivi di protezione posti in serie e quando la necessità di servizio lo giustifica, la scelta e il coordinamento delle protezioni devono essere realizzate in modo da scollegare dall'alimentazione solo la parte dell'impianto in cui si è localizzato il guasto. c'è da dire che queste normative riguardano sopratutto particolari tipi di edifici dichiarati a "Maggior rischio in caso di incendio" però come utilizzatore finale del'impianto , a mio parere , puoi far valere questa normativa anche nel tuo caso , perchè stiamo mettendo in discussione la funzionalità di un impianto elettrico che in caso di guasto può creare dei notevoli disagi a chi vive nell'appartamento. Inogni caso se l'installatore ti rilascia la certificazione dell'impianto , verifica che corrisponda quanto indica nei documenti a ciò che ha realmente realizzato , e se vuoi presenta un reclamo all'ufficio preposto situato nella camera di commercio della tua città. credo che se fai capire all'installatore le tue intenzioni di volere un impianto idoneo facendogli capire che sei disposta a denunciare il problema alla camera di commercio riuscirai a farti fare un impianto a regola d'arte. [/QUOTE]
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