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<blockquote data-quote="Zagonara Emanuele" data-source="post: 772665" data-attributes="member: 70606"><p>Ora possiamo disquisire sulla professionalità del collega, ma resta il fatto che come ho già scritto, nei miei 38 anni di attività mi è capitato diverse volte di raccogliere proposte non accompagnate da un assegno (per svariate ragioni: non avevavo il conto corrente, non avevano con sè il blocchetto, preferivano consegnarlo in un secondo, momento, ecc...) ma consegnato solo successivamente (almeno un paio di volte anche dopo avvenuta l'accettazione della proposta).</p><p>Non per questo mi sento di aver agito con scarsa professionalità.</p><p>Ma questa è la mia personale esperienza.</p><p></p><p>Anche io parto dal presupposto che chi scrive per avere suggerimenti e chiedere pareri racconti la verità.</p><p>Ciò che fa pensare sono i motivi che il collega avrebbe presumibilmente avuto nel "raggirare" il cliente,</p><p></p><p>Se ne ho un vantaggio economico immediato o a breve, posso capire (ma ovviamente non giustificare) il modus operandi, ma se non c'è un assegno cosa posso sperare di ricavarne qualora il cliente ci ripensasse?</p><p>L'unica cosa a cui posso ambire è quella di intentare una causa civile, costosa e annosa ........... e quale sarebbe il senso o il vantaggio economico?</p><p></p><p>Ecco perchè come ho scritto dubito del racconto fornito.</p><p>A meno che, come scritto, il collega non sia un totale e perfetto idiota.</p><p></p><p>Per lo stesso motivo, come scrivi tu, tendo a "punire" il cliente facilone (ovvero perchè a parer mio il racconto non è veritiero, e perlomeno è edulcorato).</p><p>Fosse invece tutto vero (cosa di cui dubito fortemente per i motivi anzidetti), allora punirei (come già ho scritto) il collega (bastonandolo e radiandolo); fermo restando la faciloneria del cliente, che comunque non è da sottovalutare, anzi !</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Zagonara Emanuele, post: 772665, member: 70606"] Ora possiamo disquisire sulla professionalità del collega, ma resta il fatto che come ho già scritto, nei miei 38 anni di attività mi è capitato diverse volte di raccogliere proposte non accompagnate da un assegno (per svariate ragioni: non avevavo il conto corrente, non avevano con sè il blocchetto, preferivano consegnarlo in un secondo, momento, ecc...) ma consegnato solo successivamente (almeno un paio di volte anche dopo avvenuta l'accettazione della proposta). Non per questo mi sento di aver agito con scarsa professionalità. Ma questa è la mia personale esperienza. Anche io parto dal presupposto che chi scrive per avere suggerimenti e chiedere pareri racconti la verità. Ciò che fa pensare sono i motivi che il collega avrebbe presumibilmente avuto nel "raggirare" il cliente, Se ne ho un vantaggio economico immediato o a breve, posso capire (ma ovviamente non giustificare) il modus operandi, ma se non c'è un assegno cosa posso sperare di ricavarne qualora il cliente ci ripensasse? L'unica cosa a cui posso ambire è quella di intentare una causa civile, costosa e annosa ........... e quale sarebbe il senso o il vantaggio economico? Ecco perchè come ho scritto dubito del racconto fornito. A meno che, come scritto, il collega non sia un totale e perfetto idiota. Per lo stesso motivo, come scrivi tu, tendo a "punire" il cliente facilone (ovvero perchè a parer mio il racconto non è veritiero, e perlomeno è edulcorato). Fosse invece tutto vero (cosa di cui dubito fortemente per i motivi anzidetti), allora punirei (come già ho scritto) il collega (bastonandolo e radiandolo); fermo restando la faciloneria del cliente, che comunque non è da sottovalutare, anzi ! [/QUOTE]
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