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<blockquote data-quote="Giuseppe Di Massa" data-source="post: 449826" data-attributes="member: 60104"><p>Gentili colleghi e utenti del forum, sono davvero curioso di conoscere la vostra opinione in merito ad una situazione borderline a cui ho potuto assistere.</p><p>Tutti sappiamo che un agente immobiliare deve comunicare alle parti informazioni in proprio possesso che potrebbero essere rilevanti ai fini della corretta valutazione dell'affare, recenti sentenze hanno anche aggiunto che l'agente immobiliare deve avere una condotta professionale verificando le informazioni che diffonde o almeno chiarendo che si tratta eventualmente di informazioni non ancora verificate. In pratica: trasparenza.</p><p>Ma se un agente immobiliare, a contratto concluso (in prossimità del rogito) riceve una confidenza da parte del proprietario in merito a situazioni condominiali particolari, come il comportamento definito "da matto" di uno dei condomini confinanti che ha l'abitudine, pare, di fare moltissimo rumore in orari notturni, che deve fare? Oltre tutto la confidenza si è conclusa con un chiaro "ho venduto proprio per questo"...</p><p>Non risultano cause in corso, o meglio la parte venditrice dice di averle portate a termine con una transazione pochi mesi prima, perché, sempre in confidenza, mi ha detto che quella abitudine rumorosa lo aveva indotto a denunciare il vicino il quale si era vendicato con denunce infondate.</p><p>Si tratta di informazioni davvero riservate, non oggettive, non verificabili. Io credo che sia più giusto non parlarne alla parte acquirente, la cosa violerebbe la privacy delle parti che per quanto noto hanno avuto una lite privata che non ha coinvolto il condominio.</p><p>In generale, a parte il caso concreto che ho sottoposto, secondo voi a contratto concluso, se si viene a conoscenza di informazioni rilevanti, sussiste ancora l'obbligo di informazioni delle parti?</p><p>Saluti!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Giuseppe Di Massa, post: 449826, member: 60104"] Gentili colleghi e utenti del forum, sono davvero curioso di conoscere la vostra opinione in merito ad una situazione borderline a cui ho potuto assistere. Tutti sappiamo che un agente immobiliare deve comunicare alle parti informazioni in proprio possesso che potrebbero essere rilevanti ai fini della corretta valutazione dell'affare, recenti sentenze hanno anche aggiunto che l'agente immobiliare deve avere una condotta professionale verificando le informazioni che diffonde o almeno chiarendo che si tratta eventualmente di informazioni non ancora verificate. In pratica: trasparenza. Ma se un agente immobiliare, a contratto concluso (in prossimità del rogito) riceve una confidenza da parte del proprietario in merito a situazioni condominiali particolari, come il comportamento definito "da matto" di uno dei condomini confinanti che ha l'abitudine, pare, di fare moltissimo rumore in orari notturni, che deve fare? Oltre tutto la confidenza si è conclusa con un chiaro "ho venduto proprio per questo"... Non risultano cause in corso, o meglio la parte venditrice dice di averle portate a termine con una transazione pochi mesi prima, perché, sempre in confidenza, mi ha detto che quella abitudine rumorosa lo aveva indotto a denunciare il vicino il quale si era vendicato con denunce infondate. Si tratta di informazioni davvero riservate, non oggettive, non verificabili. Io credo che sia più giusto non parlarne alla parte acquirente, la cosa violerebbe la privacy delle parti che per quanto noto hanno avuto una lite privata che non ha coinvolto il condominio. In generale, a parte il caso concreto che ho sottoposto, secondo voi a contratto concluso, se si viene a conoscenza di informazioni rilevanti, sussiste ancora l'obbligo di informazioni delle parti? Saluti! [/QUOTE]
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