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La Mediazione Creditizia: da oggi una professione per solo "ricchi"?
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<blockquote data-quote="Graf" data-source="post: 69295" data-attributes="member: 9824"><p>Venerdì 30 Luglio 2010 è stato approvato da Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE e previsione di modifiche ed integrazioni alla disciplina relativa ai soggetti operanti nel settore finanziario di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, ai MEDIATORI CREDITIZI ED AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA.</p><p>Tale decreto, tra le altre disposizioni, dovrebbe prevedere, tra i requisiti patrimoniali necessari per i mediatori creditizi per poter operare sul mercato, la costituzione di una impresa esclusivamente come società per azioni o a responsabilità limitata o cooperativa, con un patrimonio minimo di 120.000 euro.</p><p>Ritengo questi requisiti estremamente duri, pesanti e punitivi per quei 70% di mediatori creditizi che operano in un regime “leggero” di ditta individuale. E che ora si potrebbero trovare senza lavoro.</p><p> Requisiti che, oltre ad essere iniqui e retroattivi, ritengo essere al limite della legalità costituzionale.</p><p>D’altronde, la Direttiva comunitaria imponeva, il limite generico dell’organizzazione a forma societaria dell’impresa di mediazione creditizia, senza l’ulteriore restringimento, perseguito con caparbietà dal nostro governo, della strutturazione societaria di capitali o a responsabilità limitata per un capitale minimo di 120.000 euro.</p><p></p><p></p><p></p><p>Cosa ne pensate di questo notevole inasprimento dei requisiti a carico di professionisti già avviati nella loro professione ? E che rischiano la disoccupazione? In un periodo non certo favorevole per il mercato del lavoro?</p><p>Non è l’ennesima vittoria dei “Golia” a sfavore dei “Davide”?</p><p>Dei ricchi contro chi vuol solo lavorare con onestà e professionalità?</p><p>Della plutocrazia contro la democrazia economica?</p><p></p><p>E poi perché parlare ancora di Bolkenstein, di liberalizzazione dei servizi, dei lavori e delle imprese?</p><p>E’ con queste leggi liberticide, con questi decreti taglia - gambe, che si vuole liberalizzare l’economia e favorire le opportunità di lavoro?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Graf, post: 69295, member: 9824"] Venerdì 30 Luglio 2010 è stato approvato da Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE e previsione di modifiche ed integrazioni alla disciplina relativa ai soggetti operanti nel settore finanziario di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, ai MEDIATORI CREDITIZI ED AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA. Tale decreto, tra le altre disposizioni, dovrebbe prevedere, tra i requisiti patrimoniali necessari per i mediatori creditizi per poter operare sul mercato, la costituzione di una impresa esclusivamente come società per azioni o a responsabilità limitata o cooperativa, con un patrimonio minimo di 120.000 euro. Ritengo questi requisiti estremamente duri, pesanti e punitivi per quei 70% di mediatori creditizi che operano in un regime “leggero” di ditta individuale. E che ora si potrebbero trovare senza lavoro. Requisiti che, oltre ad essere iniqui e retroattivi, ritengo essere al limite della legalità costituzionale. D’altronde, la Direttiva comunitaria imponeva, il limite generico dell’organizzazione a forma societaria dell’impresa di mediazione creditizia, senza l’ulteriore restringimento, perseguito con caparbietà dal nostro governo, della strutturazione societaria di capitali o a responsabilità limitata per un capitale minimo di 120.000 euro. Cosa ne pensate di questo notevole inasprimento dei requisiti a carico di professionisti già avviati nella loro professione ? E che rischiano la disoccupazione? In un periodo non certo favorevole per il mercato del lavoro? Non è l’ennesima vittoria dei “Golia” a sfavore dei “Davide”? Dei ricchi contro chi vuol solo lavorare con onestà e professionalità? Della plutocrazia contro la democrazia economica? E poi perché parlare ancora di Bolkenstein, di liberalizzazione dei servizi, dei lavori e delle imprese? E’ con queste leggi liberticide, con questi decreti taglia - gambe, che si vuole liberalizzare l’economia e favorire le opportunità di lavoro? [/QUOTE]
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