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La migrazione fiscale,cos'è e come la ottieni
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<blockquote data-quote="andrea boschini" data-source="post: 267278" data-attributes="member: 822"><p><span style="font-size: 15px"><strong>Cos’è la migrazione fiscale</strong></span></p><p> </p><p>Alcuni stati offrono la residenza ai cittadini stranieri che comprano case nei loro territori. In questo modo si può legalmente ottenere di pagare le tasse in un altro stato dove la pressione fiscale è più bassa</p><p> </p><p>Ne hanno parlato ieri a Ballarò, su Rai Tre. Gli italiani in crisi, che magari hanno voglia di intraprendere una attività imprenditoriale, in questo momento di estrema difficoltà e visti i tempi e le pastoie della burocrazia italiana, hanno la possibilità di andare all’estero ed aprire legalmente la loro attività appunto in tempi ed a costi molto più ragionevoli.</p><p> </p><p>Il caso più eclatante che è stato raccontato è quello di un industriale che è andato in America, in sette giorni ha avuto i permessi e le licenze, in 70 giorni ha iniziato la costruzione e la sistemazione del suo capannone ed in 7 mesi ha dato vita alla sua produzione dando lavoro a qualche centinaio di persone del luogo.</p><p> </p><p>Ma non solo. Una coppia di giovani sposi della provincia di Milano ha trasferito nel giro di pochissimi giorni il loro lavoro a Londra, sbrigando via Internet tutte le pratiche burocratiche necessarie. In particolare lei, che vende gioielli per camicie in oro, ha potuto avviare l’attività in pochissimo tempo perché la licenza le è arrivata in un paio di giorno mentre in Italia per avere la licenza alla commercializzazione di metalli preziosi richiede mesi. In più hanno comprato case in America, nella zona della Florida depressa dalla crisi ed oggi ne ricavano affitti che gli permettono non solo di rifinanziare il lavoro ma anche di dividere gli utili con le persone che hanno finanziato il progetto insieme a loro.</p><p> </p><p>E proprio le case sono l’argomento principale della cosiddetta “migrazione fiscale“. In Spagna lo Stato sta considerando seriamente la possibilita' di dare la residenza al cittadino straniero che compra una casa che costi più di 160 mila euro. </p><p>In Thailandia bastano 125 mila dollari. Questo vuol dire avere la possibilità di pagare le tasse nel paese dove si ha la residenza abbandonando il fisco italiano in modo del tutto legale. E quindi di non essere più soggetti a quel 45% di prelievo individuale attualmente in vigore oggi.</p><p> </p><p>10/1/2013</p><p>iljournal.it - <a href="http://www.iljournal.it/2013/cose-la-migrazione-fiscale/426550" target="_blank">Vai all'articolo </a></p><p> </p><p>...e anche da noi del Belpaese ,sono in molti, e non solo i grandi gruppi che ci stanno pensando</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="andrea boschini, post: 267278, member: 822"] [SIZE=4][B]Cos’è la migrazione fiscale[/B][/SIZE] Alcuni stati offrono la residenza ai cittadini stranieri che comprano case nei loro territori. In questo modo si può legalmente ottenere di pagare le tasse in un altro stato dove la pressione fiscale è più bassa Ne hanno parlato ieri a Ballarò, su Rai Tre. Gli italiani in crisi, che magari hanno voglia di intraprendere una attività imprenditoriale, in questo momento di estrema difficoltà e visti i tempi e le pastoie della burocrazia italiana, hanno la possibilità di andare all’estero ed aprire legalmente la loro attività appunto in tempi ed a costi molto più ragionevoli. Il caso più eclatante che è stato raccontato è quello di un industriale che è andato in America, in sette giorni ha avuto i permessi e le licenze, in 70 giorni ha iniziato la costruzione e la sistemazione del suo capannone ed in 7 mesi ha dato vita alla sua produzione dando lavoro a qualche centinaio di persone del luogo. Ma non solo. Una coppia di giovani sposi della provincia di Milano ha trasferito nel giro di pochissimi giorni il loro lavoro a Londra, sbrigando via Internet tutte le pratiche burocratiche necessarie. In particolare lei, che vende gioielli per camicie in oro, ha potuto avviare l’attività in pochissimo tempo perché la licenza le è arrivata in un paio di giorno mentre in Italia per avere la licenza alla commercializzazione di metalli preziosi richiede mesi. In più hanno comprato case in America, nella zona della Florida depressa dalla crisi ed oggi ne ricavano affitti che gli permettono non solo di rifinanziare il lavoro ma anche di dividere gli utili con le persone che hanno finanziato il progetto insieme a loro. E proprio le case sono l’argomento principale della cosiddetta “migrazione fiscale“. In Spagna lo Stato sta considerando seriamente la possibilita' di dare la residenza al cittadino straniero che compra una casa che costi più di 160 mila euro. In Thailandia bastano 125 mila dollari. Questo vuol dire avere la possibilità di pagare le tasse nel paese dove si ha la residenza abbandonando il fisco italiano in modo del tutto legale. E quindi di non essere più soggetti a quel 45% di prelievo individuale attualmente in vigore oggi. 10/1/2013 iljournal.it - [URL='http://www.iljournal.it/2013/cose-la-migrazione-fiscale/426550']Vai all'articolo [/URL] ...e anche da noi del Belpaese ,sono in molti, e non solo i grandi gruppi che ci stanno pensando [/QUOTE]
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