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La parte venditrice non vuole condizioni sospensive nel compromesso
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<blockquote data-quote="AntonioTorrente" data-source="post: 22587" data-attributes="member: 2156"><p>Salve a tutti, sono Antonio, libero professionista geometra. Espongo un caso che sicuramente per chi fa il mestiere dell’agente immobiliare è pane per i suoi denti, ringraziando anticipatamente a chi mi vorrà rispondere.</p><p>Sto assistendo un mio cliente per l’acquisto di un appartamento situato al piano terra di un edificio di due piani di proprietà interamente guarda caso di un agente immobiliare.</p><p>Il mio cliente intende acquistare per realizzare un’attività artigianale, di conseguenza sarò incaricato anche del cambio destinazione d’uso.</p><p>Oggi insieme al mio cliente, in un colloquio intercorso con l’agente immobiliare proprietario, abbiamo proposto di concludere l’affare pattuendone le varie condizioni tra cui due sospensive, e cioè una il vincolo dell’ottenimento del mutuo, e l’altra il vincolo dell’approvazione del progetto.</p><p>L’agente immobiliare venditore rendendosi molto disponibile nei tempi e nell’autorizzarmi a procedere nelle mie prestazioni tecniche, ha gentilmente rifiutato le due suddette condizioni sospensive.</p><p>Ho spiegato che anche se apparentemente non si prevedono problemi di sorta, sarebbe meglio mettere tali vincoli per tutelare la parte debole, ovvero l’acquirente, ma nonostante la mia opinione, niente da fare: in virtù di questa apparenza il mio cliente fiducioso vuole acquistare lo stesso, anche perché ne ha la necessità, rischiando così oltre le spese tecniche anche la caparra.</p><p>Praticamente, l’agente immobiliare non vuole rischiare di perdere tempo inutilmente, ma in realtà è il mio cliente che rischia di anticipare le spese inutilmente; male che vada, succedendo l’imprevedibile (ad esempio se non si riuscisse ad avere l’approvazione del progetto entro i termini perentori fissati per la stipula dell’atto, o peggio ancora se il progetto venisse bocciato), il mio cliente a questo punto per non perdere la caparra e le spese, dovrà in qualche modo acquistare lo stesso per poi valutare la possibilità di procedere (progetto permettendo) oppure se rivendere ad una cifra maggiore al fine di recuperare le perdite.</p><p>Oltretutto l’agente immobiliare proprietario, richiede che venga catastalmente staccata una stanza del piano terra per fonderla come accessorio all’appartamento del primo piano per tenersela per se.</p><p>Questo comporterebbe che comunque al momento dell’atto dovranno essere state eseguite tutte le operazioni, altrimenti il notaio come potrebbe identificare l’immobile?</p><p>Quindi, in questo caso, se le prestazioni tecniche non vengono completate entro i termini salta l’affare e il mio cliente perde la caparra?</p><p>Qualcuno potrebbe dire che quest’ultima operazione è un’esigenza della parte venditrice e quindi a suo carico … ma l’agente immobiliare potrebbe anche avere la pretesa di dire che anche questo intervento dovrà essere a carico dell’acquirente, perché in effetti, essendo l’unico proprietario di tutto lo stabile, se non si concludesse la vendita non avrebbe nemmeno motivo di staccarsi la succitata stanza essendo già sua.</p><p>In poche parole, ho l’impressione che l’agente immobiliare venditore fa il furbo e il mio cliente l’ingenuo.</p><p>Il mio cliente avrebbe voluto da me un consiglio secco, se acquistare oppure rinunciare, e io come detto sopra lo rassicurato al 90%. Sicuramente, date le analisi preliminari effettuate, il mutuo glielo faranno, e il progetto lo approveranno, ma c’è sempre quel 10% che non si sa mai. Personalmente non mi prendo la responsabilità di dare una risposta certa finchè come si suol dire non si vede la carta che canta, anche perché succedendo l’imprevedibile, la colpa verrebbe data a me, e se invece consigliassi di rinunciare avrei comunque la colpa di aver fatto saltare l’affare.</p><p>Voi cosa ne pensate?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="AntonioTorrente, post: 22587, member: 2156"] Salve a tutti, sono Antonio, libero professionista geometra. Espongo un caso che sicuramente per chi fa il mestiere dell’agente immobiliare è pane per i suoi denti, ringraziando anticipatamente a chi mi vorrà rispondere. Sto assistendo un mio cliente per l’acquisto di un appartamento situato al piano terra di un edificio di due piani di proprietà interamente guarda caso di un agente immobiliare. Il mio cliente intende acquistare per realizzare un’attività artigianale, di conseguenza sarò incaricato anche del cambio destinazione d’uso. Oggi insieme al mio cliente, in un colloquio intercorso con l’agente immobiliare proprietario, abbiamo proposto di concludere l’affare pattuendone le varie condizioni tra cui due sospensive, e cioè una il vincolo dell’ottenimento del mutuo, e l’altra il vincolo dell’approvazione del progetto. L’agente immobiliare venditore rendendosi molto disponibile nei tempi e nell’autorizzarmi a procedere nelle mie prestazioni tecniche, ha gentilmente rifiutato le due suddette condizioni sospensive. Ho spiegato che anche se apparentemente non si prevedono problemi di sorta, sarebbe meglio mettere tali vincoli per tutelare la parte debole, ovvero l’acquirente, ma nonostante la mia opinione, niente da fare: in virtù di questa apparenza il mio cliente fiducioso vuole acquistare lo stesso, anche perché ne ha la necessità, rischiando così oltre le spese tecniche anche la caparra. Praticamente, l’agente immobiliare non vuole rischiare di perdere tempo inutilmente, ma in realtà è il mio cliente che rischia di anticipare le spese inutilmente; male che vada, succedendo l’imprevedibile (ad esempio se non si riuscisse ad avere l’approvazione del progetto entro i termini perentori fissati per la stipula dell’atto, o peggio ancora se il progetto venisse bocciato), il mio cliente a questo punto per non perdere la caparra e le spese, dovrà in qualche modo acquistare lo stesso per poi valutare la possibilità di procedere (progetto permettendo) oppure se rivendere ad una cifra maggiore al fine di recuperare le perdite. Oltretutto l’agente immobiliare proprietario, richiede che venga catastalmente staccata una stanza del piano terra per fonderla come accessorio all’appartamento del primo piano per tenersela per se. Questo comporterebbe che comunque al momento dell’atto dovranno essere state eseguite tutte le operazioni, altrimenti il notaio come potrebbe identificare l’immobile? Quindi, in questo caso, se le prestazioni tecniche non vengono completate entro i termini salta l’affare e il mio cliente perde la caparra? Qualcuno potrebbe dire che quest’ultima operazione è un’esigenza della parte venditrice e quindi a suo carico … ma l’agente immobiliare potrebbe anche avere la pretesa di dire che anche questo intervento dovrà essere a carico dell’acquirente, perché in effetti, essendo l’unico proprietario di tutto lo stabile, se non si concludesse la vendita non avrebbe nemmeno motivo di staccarsi la succitata stanza essendo già sua. In poche parole, ho l’impressione che l’agente immobiliare venditore fa il furbo e il mio cliente l’ingenuo. Il mio cliente avrebbe voluto da me un consiglio secco, se acquistare oppure rinunciare, e io come detto sopra lo rassicurato al 90%. Sicuramente, date le analisi preliminari effettuate, il mutuo glielo faranno, e il progetto lo approveranno, ma c’è sempre quel 10% che non si sa mai. Personalmente non mi prendo la responsabilità di dare una risposta certa finchè come si suol dire non si vede la carta che canta, anche perché succedendo l’imprevedibile, la colpa verrebbe data a me, e se invece consigliassi di rinunciare avrei comunque la colpa di aver fatto saltare l’affare. Voi cosa ne pensate? [/QUOTE]
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