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<blockquote data-quote="Avv Luigi Polidoro" data-source="post: 454028" data-attributes="member: 53081"><p>So bene che non volevi essere offensivo, scherzavo.</p><p>Per quanto concerne la responsabilità solidale fra avvocato e cliente, sono fortemente contrario.</p><p>Ecco tutti a dire "ti pareva!", oppure "ma no! non ce l'aspettavamo!".</p><p>Vengo a spiegare il mio pensiero.</p><p>Sono estremamente contrario, perché si tratta del solito provvedimento ipocrita: una disposizione introdotta per raggiungere una finalità che non raggiungerà mai (la diminuzione del contenzioso) e strizzando l'occhio al populismo (gli avvocati sono una delle categorie più vituperate, non voglio discutere se a torto o a ragione, sta di fatto che ogni provvedimento volto a colpire la categoria è sempre accompagnato da grida di soddisfazione).</p><p>In primo luogo, la inutilità:</p><p>a) ogni legale sa che una azione meramente infondata è un boomerang per la propria rispettabilità professionale e per il rapporto con il cliente. Non a caso, alcuni legali hanno la buona abitudine di suggerire per iscritto al cliente di non promuovere l'azione. I processi sono lunghi, i clienti tendono a ricordare soltanto i soldi che ti hanno dato ma non quello che gli avevi detto anni prima, quante volte un cliente insiste per iniziare un procedimento nonostante il tuo parere contrario salvo poi chiederti "che senso ha avuto la causa?" quando le cose volgono al peggio;</p><p>b) la confusa legislazione nazionale e la (a volte) scarsa coerenza della nostra giurisprudenza fanno sì che moltissime questioni siano controverse, pertanto lo spazio per individuare una colpa concorrente del professionista è davvero ristretto.</p><p>In secondo luogo, il populismo: con cadenza pressochè semestrale il codice di procedura civile viene riformato, nella speranza di velocizzarne i tempi ma..... è questo il problema.... a costo zero. Cosa impossibile. Di qui i provvedimenti manifesto: responsabilità degli avvocati, riduzione delle ferie dei magistrati.... tutte stupidaggini. Fumo negli occhi.</p><p>Se vuoi che la tua impresa sia efficiente e competitiva, devi investire. Se i soldi preferisci tenerli sotto il mattone o investirli in altro, la fabbrica cadrà a pezzi e gli operai migliori andranno via.</p><p>Ma queste cose, così semplici, il nostro legislatore (non solo quello attuale, si tratta di problemi decennali) sembra non volerle comprendere.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Avv Luigi Polidoro, post: 454028, member: 53081"] So bene che non volevi essere offensivo, scherzavo. Per quanto concerne la responsabilità solidale fra avvocato e cliente, sono fortemente contrario. Ecco tutti a dire "ti pareva!", oppure "ma no! non ce l'aspettavamo!". Vengo a spiegare il mio pensiero. Sono estremamente contrario, perché si tratta del solito provvedimento ipocrita: una disposizione introdotta per raggiungere una finalità che non raggiungerà mai (la diminuzione del contenzioso) e strizzando l'occhio al populismo (gli avvocati sono una delle categorie più vituperate, non voglio discutere se a torto o a ragione, sta di fatto che ogni provvedimento volto a colpire la categoria è sempre accompagnato da grida di soddisfazione). In primo luogo, la inutilità: a) ogni legale sa che una azione meramente infondata è un boomerang per la propria rispettabilità professionale e per il rapporto con il cliente. Non a caso, alcuni legali hanno la buona abitudine di suggerire per iscritto al cliente di non promuovere l'azione. I processi sono lunghi, i clienti tendono a ricordare soltanto i soldi che ti hanno dato ma non quello che gli avevi detto anni prima, quante volte un cliente insiste per iniziare un procedimento nonostante il tuo parere contrario salvo poi chiederti "che senso ha avuto la causa?" quando le cose volgono al peggio; b) la confusa legislazione nazionale e la (a volte) scarsa coerenza della nostra giurisprudenza fanno sì che moltissime questioni siano controverse, pertanto lo spazio per individuare una colpa concorrente del professionista è davvero ristretto. In secondo luogo, il populismo: con cadenza pressochè semestrale il codice di procedura civile viene riformato, nella speranza di velocizzarne i tempi ma..... è questo il problema.... a costo zero. Cosa impossibile. Di qui i provvedimenti manifesto: responsabilità degli avvocati, riduzione delle ferie dei magistrati.... tutte stupidaggini. Fumo negli occhi. Se vuoi che la tua impresa sia efficiente e competitiva, devi investire. Se i soldi preferisci tenerli sotto il mattone o investirli in altro, la fabbrica cadrà a pezzi e gli operai migliori andranno via. Ma queste cose, così semplici, il nostro legislatore (non solo quello attuale, si tratta di problemi decennali) sembra non volerle comprendere. [/QUOTE]
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