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<blockquote data-quote="ingelman" data-source="post: 343953" data-attributes="member: 9646"><p><img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/thumbsdown.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":pollice_verso:" title="Pollice verso :pollice_verso:" data-shortname=":pollice_verso:" /></p><p></p><p>scusate se mi intrometto</p><p>( la mia è una forma di masochismo) è facile che tra i due litiganti il terzo prede gli schiaffi <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /></p><p></p><p>a parer mio state facendo due discorsi diversi</p><p>Carlo parla di metodiche e cafelab parla di preziari , non dico imposti ma previsti e contemplati )</p><p></p><p>Secondo il mio pensiero tutto verte a cosa è finalizzata la stima o perizia del bene che si deve valutare.</p><p></p><p>per una due diligence riferita ad una azienda o comunque ad un complesso immobiliare promiscuo, mi sembra chiaro che il discorso o la tesi sposata da cafelab è giusta ( è un lavoro diverso e complesso la cui remunerazione può essere o deve essere quantizzata in maniera diversa vista la complessità).</p><p></p><p>Per una stima finalizzata a trovare il più probabile valore di mercato ( di assoluto e certo non esiste nulla) diciamo il valore che più ci si avvicini riferito ad un appartamento , i 91 euro che prende un perito (il cliente ne paga 280/350 alla società esterna alla banca , ma il perito ne prende un terzo <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/thumbsdown.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":pollice_verso:" title="Pollice verso :pollice_verso:" data-shortname=":pollice_verso:" /></p><p>è chiaro che il risultato che ne scaturisce è un dato (presunto valore) scaturito con molta approssimazione.</p><p></p><p>Quindi per ridurre i margini di errore bisognerebbe reperire dati certi (questo lo si può fare attingendo a dati ufficiali di compravendite concluse in quel ristretto circondario ( mettere in atto ricerche che comunque hanno un costo )</p><p></p><p>Non conoscendo l'esistenza di altre banche dati attendibili, da profano quale sono , mi sentirei di dire che l'unica fonte certa è la conservatoria dei registri immobiliari riferite a transazioni effettuate in un momento temporale il più vicino possibile , nel raggio più ristretto possibile riferito all'ubicazione del bene da valutare , come acquisizione dei dati, poi da aggiungere la preparazione soggettiva del valutatore (perito) nell'individuare le giuste varianti che possono dare quel delta in più o in meno alla singola unità oggetto di stima.</p><p></p><p>Ovviamente parlo da profano e vi chiedo scusa per eventuali bagianate che posso aver postato. <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /></p><p></p><p>Diciamo che per una "perizia" finalizzata all'ottenimento di un mutuo è impensabile chiedere al cliente un compenso pari al 2% circa del valore "più o meno giusto" di perizia</p><p></p><p>tanto ormai tutti lo sanno che gli pseudo periti delle banche (giustamente) si limitano a dare il valore più basso previsto da sommarie ricerche di mercato attingendo ad informazioni che noi stessi AI gli forniamo in maniera generica.</p><p></p><p>Per una Due Diligence più approfonditra , riferita ad una singola unità immobiliare - semplice come genere - e comunque che richiede un reperimento di dati, ricerche , credo che quanto detto da Carlo sia una tariffa onesta e sostenibile (forse troppo onesta ma giusta)</p><p></p><p>Poi sulle metodiche di stima e sommatorie varie , IVS o non o metodiche standard differenti non mi esprimo.</p><p></p><p>Scusate fate finta che non ho postato <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/grinning.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":D" title="Ghignata :D" data-shortname=":D" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ingelman, post: 343953, member: 9646"] :buu: scusate se mi intrometto ( la mia è una forma di masochismo) è facile che tra i due litiganti il terzo prede gli schiaffi :) a parer mio state facendo due discorsi diversi Carlo parla di metodiche e cafelab parla di preziari , non dico imposti ma previsti e contemplati ) Secondo il mio pensiero tutto verte a cosa è finalizzata la stima o perizia del bene che si deve valutare. per una due diligence riferita ad una azienda o comunque ad un complesso immobiliare promiscuo, mi sembra chiaro che il discorso o la tesi sposata da cafelab è giusta ( è un lavoro diverso e complesso la cui remunerazione può essere o deve essere quantizzata in maniera diversa vista la complessità). Per una stima finalizzata a trovare il più probabile valore di mercato ( di assoluto e certo non esiste nulla) diciamo il valore che più ci si avvicini riferito ad un appartamento , i 91 euro che prende un perito (il cliente ne paga 280/350 alla società esterna alla banca , ma il perito ne prende un terzo :buu: è chiaro che il risultato che ne scaturisce è un dato (presunto valore) scaturito con molta approssimazione. Quindi per ridurre i margini di errore bisognerebbe reperire dati certi (questo lo si può fare attingendo a dati ufficiali di compravendite concluse in quel ristretto circondario ( mettere in atto ricerche che comunque hanno un costo ) Non conoscendo l'esistenza di altre banche dati attendibili, da profano quale sono , mi sentirei di dire che l'unica fonte certa è la conservatoria dei registri immobiliari riferite a transazioni effettuate in un momento temporale il più vicino possibile , nel raggio più ristretto possibile riferito all'ubicazione del bene da valutare , come acquisizione dei dati, poi da aggiungere la preparazione soggettiva del valutatore (perito) nell'individuare le giuste varianti che possono dare quel delta in più o in meno alla singola unità oggetto di stima. Ovviamente parlo da profano e vi chiedo scusa per eventuali bagianate che posso aver postato. :) Diciamo che per una "perizia" finalizzata all'ottenimento di un mutuo è impensabile chiedere al cliente un compenso pari al 2% circa del valore "più o meno giusto" di perizia tanto ormai tutti lo sanno che gli pseudo periti delle banche (giustamente) si limitano a dare il valore più basso previsto da sommarie ricerche di mercato attingendo ad informazioni che noi stessi AI gli forniamo in maniera generica. Per una Due Diligence più approfonditra , riferita ad una singola unità immobiliare - semplice come genere - e comunque che richiede un reperimento di dati, ricerche , credo che quanto detto da Carlo sia una tariffa onesta e sostenibile (forse troppo onesta ma giusta) Poi sulle metodiche di stima e sommatorie varie , IVS o non o metodiche standard differenti non mi esprimo. Scusate fate finta che non ho postato :D [/QUOTE]
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