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L'Esperto Immobiliare Risponde
Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
L’attività di mediazione immobiliare e la tutela dell’acquirente nella compravendita immobiliare
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Testo
<blockquote data-quote="francesca63" data-source="post: 779594" data-attributes="member: 72232"><p>Anche a me tocca evidenziare numerose inesattezze, pur se l’intento di dare indicazioni per salvaguardare gli interessi dell’acquirente può essere considerato lodevole.</p><p>Non che il venditore sia meritevole di minor tutela, però…anche lui rischia tempo e soldi, se non tutto fila liscio in una compravendita…</p><p>È un buon agente immobiliare non parteggia per nessuno, come il suo ruolo impone.</p><p></p><p>Non concordo: non vedo perché un agente in regola dovrebbe risentirsi : anzi, dovrebbe apprezzare che il cliente voglia accertarsi di avere a che fare con un professionista, e non con un abusivo.</p><p></p><p>Premesso che un incarico può essere anche verbale, non ne vedo il motivo e da agente non lo mostrerei.</p><p></p><p></p><p>No, o non sempre, come ha spiegato [USER=85369]@Michela_[/USER]</p><p></p><p>Le condizioni vanno maneggiate con attenzione: vanno formulate bene, altrimenti sono arma a doppio taglio.</p><p>Perché non suggerisci una condizione sospensiva per il mutuo ben predisposta ?</p><p>Comunque troppe condizioni sono un buon modo per non farsi accettare la proposta.</p><p>B5, questa sconosciuta …</p><p></p><p></p><p>Giusto, ma spesso l’acquirente medio non sarebbe in grado di capirne appieno il contenuto. Comunque concordo.</p><p></p><p>Per la precisione, chiederà di provvedere alla trascrizione dell’accettazione tacita, già avvenuta. Costo per il venditore sui 500/600 euro, spesso non messo in conto.</p><p></p><p>Servirebbe la rinuncia all’azione di riduzione anche , e soprattutto, dei legittimari non venditori, per stare sereni.</p><p></p><p></p><p>Come è nel loro sacrosanto diritto: anche se la maggior parte si fa pagare alla stipula del successivo preliminare, se previsto, o quantomeno al versamento di integrazione della caparra.</p><p></p><p>E qui ogni agente che si rispetti salta sulla sedia: una proposta accettata, la cui accettazione sia stata comunicata al proponente costituisce un vincolo giuridico eccome…anche se spesso è prevista la facoltà (non l’obbligo) di firmare un successivo contratto preliminare (comunemente ma erroneamente detto “compromesso”).</p><p></p><p>Fattibilissimo se si compra privatamente, e senza mutuo.</p><p>Se si compra tramite agenzia, non basta la stratta di mano, ma ci vogliono firme e caparre: l’agenzia non può lavorare “sulla fiducia”.</p><p>Se si compra con mutuo, poi, la banca vuole un preliminare firmato (anche la proposta accettata, come detto sopra va bene), per istruire la pratica: senza, non muove un dito.</p><p></p><p></p><p>Qui noto una scarsissima fiducia nella professionalità e serietà degli agenti: mi dispiace, perché la maggior parte segue ogni aspetto dell’affare fino al rogito, pur se non dovuto “per legge”.</p><p></p><p>Senza un contratto firmato, a che titolo versare un acconto o una caparra ?</p><p>Mi pare le due cosa siano in contrasto tra loro.</p><p></p><p>Questo avviene comunemente: il contratto resta inefficace fino a condizioni avverate: l’agente tiene l’assegno in deposito, e solo dopo la consegna al venditore si può parlare di caparra.</p><p>Solo dopo l’avveramento sorge il diritto alla provvigione.</p><p></p><p>Il notaio spesso fa gli ultimi controlli a ridosso del rogito: nessun venditore, specie se deve a sua volta ricomprare, accetterebbe di vincolarsi senza uno straccio di caparra in tasca.</p><p></p><p></p><p>Questo è corretto, ma degno di Lapalisse.</p><p></p><p>Come detto, apprezzo l’intento, meno la teoria che si scontra con le necessità della pratica quotidiana.</p><p>Hai mai lavorato come avvocato nel settore immobiliare ?</p><p>Noi siamo aperti al confronto, soprattutto quando serve a chiarire le idee a chi si approccia a vendere/acquistare un immobile: ma senza pregiudizi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="francesca63, post: 779594, member: 72232"] Anche a me tocca evidenziare numerose inesattezze, pur se l’intento di dare indicazioni per salvaguardare gli interessi dell’acquirente può essere considerato lodevole. Non che il venditore sia meritevole di minor tutela, però…anche lui rischia tempo e soldi, se non tutto fila liscio in una compravendita… È un buon agente immobiliare non parteggia per nessuno, come il suo ruolo impone. Non concordo: non vedo perché un agente in regola dovrebbe risentirsi : anzi, dovrebbe apprezzare che il cliente voglia accertarsi di avere a che fare con un professionista, e non con un abusivo. Premesso che un incarico può essere anche verbale, non ne vedo il motivo e da agente non lo mostrerei. No, o non sempre, come ha spiegato [USER=85369]@Michela_[/USER] Le condizioni vanno maneggiate con attenzione: vanno formulate bene, altrimenti sono arma a doppio taglio. Perché non suggerisci una condizione sospensiva per il mutuo ben predisposta ? Comunque troppe condizioni sono un buon modo per non farsi accettare la proposta. B5, questa sconosciuta … Giusto, ma spesso l’acquirente medio non sarebbe in grado di capirne appieno il contenuto. Comunque concordo. Per la precisione, chiederà di provvedere alla trascrizione dell’accettazione tacita, già avvenuta. Costo per il venditore sui 500/600 euro, spesso non messo in conto. Servirebbe la rinuncia all’azione di riduzione anche , e soprattutto, dei legittimari non venditori, per stare sereni. Come è nel loro sacrosanto diritto: anche se la maggior parte si fa pagare alla stipula del successivo preliminare, se previsto, o quantomeno al versamento di integrazione della caparra. E qui ogni agente che si rispetti salta sulla sedia: una proposta accettata, la cui accettazione sia stata comunicata al proponente costituisce un vincolo giuridico eccome…anche se spesso è prevista la facoltà (non l’obbligo) di firmare un successivo contratto preliminare (comunemente ma erroneamente detto “compromesso”). Fattibilissimo se si compra privatamente, e senza mutuo. Se si compra tramite agenzia, non basta la stratta di mano, ma ci vogliono firme e caparre: l’agenzia non può lavorare “sulla fiducia”. Se si compra con mutuo, poi, la banca vuole un preliminare firmato (anche la proposta accettata, come detto sopra va bene), per istruire la pratica: senza, non muove un dito. Qui noto una scarsissima fiducia nella professionalità e serietà degli agenti: mi dispiace, perché la maggior parte segue ogni aspetto dell’affare fino al rogito, pur se non dovuto “per legge”. Senza un contratto firmato, a che titolo versare un acconto o una caparra ? Mi pare le due cosa siano in contrasto tra loro. Questo avviene comunemente: il contratto resta inefficace fino a condizioni avverate: l’agente tiene l’assegno in deposito, e solo dopo la consegna al venditore si può parlare di caparra. Solo dopo l’avveramento sorge il diritto alla provvigione. Il notaio spesso fa gli ultimi controlli a ridosso del rogito: nessun venditore, specie se deve a sua volta ricomprare, accetterebbe di vincolarsi senza uno straccio di caparra in tasca. Questo è corretto, ma degno di Lapalisse. Come detto, apprezzo l’intento, meno la teoria che si scontra con le necessità della pratica quotidiana. Hai mai lavorato come avvocato nel settore immobiliare ? Noi siamo aperti al confronto, soprattutto quando serve a chiarire le idee a chi si approccia a vendere/acquistare un immobile: ma senza pregiudizi. [/QUOTE]
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