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L'attuale crisi del mercato immobiliare perché è diversa da quelle del passato?
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<blockquote data-quote="skywalker" data-source="post: 246937" data-attributes="member: 14323"><p>Vedi...l'economia ha cicli storici prevedibili e parzialmente quantificabili...ma l'economia della globalizzazione e dello strapotere delle banche (strapotere che arriva a far eleggere i suoi rappresentanti migliori senza elezioni) è materia nuova.</p><p>l'avvento dell'euro, l'economia della grande produzione globalizzata sembrano mirare a scopi diversi e sembrano in grado di modificare i cicli che hai sapientemente riportato.</p><p>In italia il 95% delle imprese sono composte da aziende con un numero variabile tra 3 e 15 dipendenti.</p><p>Le grandi aziende rappresentano solo il 5% del totale...ti pare per questo che si mettano in atto politiche incentivanti per queste aziende?</p><p>No.</p><p>Si permette, anzi, si favorisce la loro difficoltà e la loro chiusura e si finanziano aziende con un piede fuori dall'uscio...</p><p>L'economia di per sè è autostabile...a renderla instabile sono gli interessi di chi ha grandi interessi...e siccome questi interessi difficilmente saranno compatibili con i nostri, si tende a pensare che i cicli drogati non manterranno la loro storica ciclicità.</p><p>Con questo non voglio dire che non ci saranno occasioni di fare nuovamente grandi guadagni, solo che stavolta non saranno alla portata di tutti.</p><p>In più i tuoi dati (anche senza fattori di disturbo esterni) andrebbero analizzati introducendo un'altra variabile e cioè il numero degli operatori.</p><p>Se dal '58 al 2011 le compravendite sono triplicate ma gli operatori sono decuplicati...capisci da solo che ci si pone un problemino...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="skywalker, post: 246937, member: 14323"] Vedi...l'economia ha cicli storici prevedibili e parzialmente quantificabili...ma l'economia della globalizzazione e dello strapotere delle banche (strapotere che arriva a far eleggere i suoi rappresentanti migliori senza elezioni) è materia nuova. l'avvento dell'euro, l'economia della grande produzione globalizzata sembrano mirare a scopi diversi e sembrano in grado di modificare i cicli che hai sapientemente riportato. In italia il 95% delle imprese sono composte da aziende con un numero variabile tra 3 e 15 dipendenti. Le grandi aziende rappresentano solo il 5% del totale...ti pare per questo che si mettano in atto politiche incentivanti per queste aziende? No. Si permette, anzi, si favorisce la loro difficoltà e la loro chiusura e si finanziano aziende con un piede fuori dall'uscio... L'economia di per sè è autostabile...a renderla instabile sono gli interessi di chi ha grandi interessi...e siccome questi interessi difficilmente saranno compatibili con i nostri, si tende a pensare che i cicli drogati non manterranno la loro storica ciclicità. Con questo non voglio dire che non ci saranno occasioni di fare nuovamente grandi guadagni, solo che stavolta non saranno alla portata di tutti. In più i tuoi dati (anche senza fattori di disturbo esterni) andrebbero analizzati introducendo un'altra variabile e cioè il numero degli operatori. Se dal '58 al 2011 le compravendite sono triplicate ma gli operatori sono decuplicati...capisci da solo che ci si pone un problemino... [/QUOTE]
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