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L'IMU e la rivalutazione delle rendite catastali farà o No crollare i prezzi delle case?
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Testo
<blockquote data-quote="il Custode" data-source="post: 206306" data-attributes="member: 2"><p>Le principali novità introdotte dalla riforma sono il cambio dell'unità di misura. Il valore degli immobili infatti sarà calcolato in base ai<strong> metri quadrati</strong> e non più in base ai <strong>vani</strong> criterio in voga dal 1939.</p><p> </p><p>Si tratta sicuramente di un criterio più oggettivo. E' stata introdotta poi la rendita media ordinaria che sostituisce la rendita catastale come base imponibile per il calcolo delle imposte e sarà determinata dalla media dei canoni di locazione degli immobili della stessa zona (o "ambito territoriale") nei tre anni precedenti.</p><p> </p><p>Questo valore verrà poi corretto con altri parametri come le caratteristiche edilizie e l'età dell'immobile. La riforma prevede anche la divisione del territorio comunale in "ambiti di mercato" per distinguere le zone di maggiore o minore pregio immobiliare. Infine viene introdotto il <em>valore patrimoniale</em> che <em>personalizza</em> i valori degli immobili rispetto alle attuali categorie catastali che risultano troppo generiche.</p><p> </p><p>Il valore patrimoniale verrà calcolato con gli stessi parametri della rendita media e rapportato ai metri quadri di superficie.</p><p> </p><p>La domanda è: Visto che la riforma del catasto come l'introduzione della neo nata IMU porteranno senza alcun dubbio un aumento del costo del possesso di un immobile, portando quindi l'IMU ad essere una vera e propria <em>tassa patrimoniale</em> è ipotizzabile davvero un aumento drastico dell'offerta immobiliare sul mercato e la conseguente altrettanto drastica diminuzione dei prezzi degli immobili?</p><p> </p><p>Oppure no?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="il Custode, post: 206306, member: 2"] Le principali novità introdotte dalla riforma sono il cambio dell'unità di misura. Il valore degli immobili infatti sarà calcolato in base ai[B] metri quadrati[/B] e non più in base ai [B]vani[/B] criterio in voga dal 1939. Si tratta sicuramente di un criterio più oggettivo. E' stata introdotta poi la rendita media ordinaria che sostituisce la rendita catastale come base imponibile per il calcolo delle imposte e sarà determinata dalla media dei canoni di locazione degli immobili della stessa zona (o "ambito territoriale") nei tre anni precedenti. Questo valore verrà poi corretto con altri parametri come le caratteristiche edilizie e l'età dell'immobile. La riforma prevede anche la divisione del territorio comunale in "ambiti di mercato" per distinguere le zone di maggiore o minore pregio immobiliare. Infine viene introdotto il [I]valore patrimoniale[/I] che [I]personalizza[/I] i valori degli immobili rispetto alle attuali categorie catastali che risultano troppo generiche. Il valore patrimoniale verrà calcolato con gli stessi parametri della rendita media e rapportato ai metri quadri di superficie. La domanda è: Visto che la riforma del catasto come l'introduzione della neo nata IMU porteranno senza alcun dubbio un aumento del costo del possesso di un immobile, portando quindi l'IMU ad essere una vera e propria [I]tassa patrimoniale[/I] è ipotizzabile davvero un aumento drastico dell'offerta immobiliare sul mercato e la conseguente altrettanto drastica diminuzione dei prezzi degli immobili? Oppure no? [/QUOTE]
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