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<blockquote data-quote="skywalker" data-source="post: 352404" data-attributes="member: 14323"><p>Quando un contratto è sottoscritto e firmato dalle parti dovrebbe rientrare nell'ottica dell'assoluto e non in quella del possibile...</p><p>Se iniziamo a discutere anche sui contratti dello stato non siamo diversi da alcuni paesi africani dove un re si sveglia alla mattina e dopo aver stuprato un certo numero di bambine decide di non voler pagare i suoi debiti e fa uccidere i creditori...</p><p>Ti assicuro che succede...</p><p>Ora succede anche da noi...</p><p>Ho un caro amico che per lo stato ha lavorato per anni, costruiva le stazioni e gli uffici postali.</p><p>Oggi la sua casa è all'asta e la sua società ha un debito verso i creditori di oltre 2 milioni di € (gli altri li ha pagati di tasca sua) , ha anche un credito verso gli enti che gli hanno commissionato i lavori di 12 milioni circa ma lo stato non paga ed equitalia non da tregue.</p><p>la legge è fatta ma i decreti attuativi no.</p><p>Nelle sedi dell'ex P.C. gioiscono...hanno finalmente spezzato le reni al padrone (vecchio slogan anni '60) quello che non comprendono è che i suoi operai ora non hanno più un lavoro...e votavano per loro, forse qualcuno adesso non lo farebbe più...</p><p>Resta il fatto che forse hai ragione, molti contratti erano stati sottoscritti a condizioni e termini inusuali ma quando uno stato, un paese, accetta tali condizioni, può cambiarle solo alla naturale scadenza altrimenti è il caos.</p><p>Anche il rapporto tra cittadino e stato è il risultato di un contratto impilicito e non sottoscritto ma che rientra nella voce "usi e costumi" che ognuno di noi accetta (evasori a parte) se vuol vivere in una determinata nazione.</p><p>Cosa succederebbe se domani ognuno di noi (a questo punto leggittimamente visto che l'esempio deve arrivare dall'alto) decidessimo di rescindere i nostri di contratti o di applicere condizioni unilaterali come il nostro stato fa?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="skywalker, post: 352404, member: 14323"] Quando un contratto è sottoscritto e firmato dalle parti dovrebbe rientrare nell'ottica dell'assoluto e non in quella del possibile... Se iniziamo a discutere anche sui contratti dello stato non siamo diversi da alcuni paesi africani dove un re si sveglia alla mattina e dopo aver stuprato un certo numero di bambine decide di non voler pagare i suoi debiti e fa uccidere i creditori... Ti assicuro che succede... Ora succede anche da noi... Ho un caro amico che per lo stato ha lavorato per anni, costruiva le stazioni e gli uffici postali. Oggi la sua casa è all'asta e la sua società ha un debito verso i creditori di oltre 2 milioni di € (gli altri li ha pagati di tasca sua) , ha anche un credito verso gli enti che gli hanno commissionato i lavori di 12 milioni circa ma lo stato non paga ed equitalia non da tregue. la legge è fatta ma i decreti attuativi no. Nelle sedi dell'ex P.C. gioiscono...hanno finalmente spezzato le reni al padrone (vecchio slogan anni '60) quello che non comprendono è che i suoi operai ora non hanno più un lavoro...e votavano per loro, forse qualcuno adesso non lo farebbe più... Resta il fatto che forse hai ragione, molti contratti erano stati sottoscritti a condizioni e termini inusuali ma quando uno stato, un paese, accetta tali condizioni, può cambiarle solo alla naturale scadenza altrimenti è il caos. Anche il rapporto tra cittadino e stato è il risultato di un contratto impilicito e non sottoscritto ma che rientra nella voce "usi e costumi" che ognuno di noi accetta (evasori a parte) se vuol vivere in una determinata nazione. Cosa succederebbe se domani ognuno di noi (a questo punto leggittimamente visto che l'esempio deve arrivare dall'alto) decidessimo di rescindere i nostri di contratti o di applicere condizioni unilaterali come il nostro stato fa? [/QUOTE]
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