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<blockquote data-quote="sylvestro" data-source="post: 352453" data-attributes="member: 17262"><p>La rinegoziazione di un contratto è un istituto vecchio come il mondo, tant'è che ne siamo pieni tutto intorno.</p><p></p><p></p><p></p><p> Non capisco questo sforzo verso la drammatizzazione; faccio notare che alla controparte non andrà poi così male come la vuoi dipingere, peggio sarebbe stato se lo stato avesse occupato gli immobili di forza e senza pagare imponendo di fatto un potere coercitivo. </p><p> </p><p> Invece la controparte è libera di non accettare le nuove condizioni e rifiutarsi mandandoli anche a quel paese ed affittando ad altri.</p><p></p><p></p><p></p><p> Mi spiace per il tuo amico ma credo che l'epoca delle stazioni e degli uffici postali sia già finita da un pezzo. Le prime hanno esaurito la spinta alla diffusione e, con le dovute rare eccezioni, offriranno al massimo necessità di manutenzione, le seconde stanno incappando nella virtualizzazione della finanza e nella privatizzazione.</p><p></p><p></p><p></p><p> Si, abbiamo vinto, abbiamo vinto! <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/sunglasses.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":fico:" title="Fico :fico:" data-shortname=":fico:" /></p><p></p><p> Guarda che queste ... rinegoziazioni unilaterali per spending review colpiscono tutti. Colpiscono, ad esempio, gli operai che si sono visti chiusa la fabbrica delocalizzata nottetempo insieme ai macchinari mentre erano tutti in ferie, colpiscono, ad esempio, i bancari che si sono visti stracciare il contratto nazionale otto mesi prima della scadenza (non bastava aspettare?) ; colpiscono i proprietari di locali commerciali che si vedono proporre l'aut-aut "o abbassi il canone o chiudo". Di ci che lo stato dovrebbe fare eccezione? io penso di no, </p><p></p><p></p><p></p><p> No, non è caos, è previsto e normato. E poi non è detto che sarà applicato a tappeto e subito, ci vorranno mesi e anni ...</p><p></p><p></p><p></p><p> Appunto, a chi non sta bene quella è la porta. Di sicuro lo stato non ti obbliga a vivere nei suoi confini o a produrre alla sue condizioni, ciascuno è libero di cambiare aria.</p><p></p><p></p><p></p><p> E' una questione di libertà e rapporti di forza. Puoi chiedere il divorzio da qualsiasi cosa, sta a te valutare costi e benefici.</p><p></p><p> O vuoi impedire a chicchessia di cambiare idea? E come? Con la galera?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sylvestro, post: 352453, member: 17262"] La rinegoziazione di un contratto è un istituto vecchio come il mondo, tant'è che ne siamo pieni tutto intorno. Non capisco questo sforzo verso la drammatizzazione; faccio notare che alla controparte non andrà poi così male come la vuoi dipingere, peggio sarebbe stato se lo stato avesse occupato gli immobili di forza e senza pagare imponendo di fatto un potere coercitivo. Invece la controparte è libera di non accettare le nuove condizioni e rifiutarsi mandandoli anche a quel paese ed affittando ad altri. Mi spiace per il tuo amico ma credo che l'epoca delle stazioni e degli uffici postali sia già finita da un pezzo. Le prime hanno esaurito la spinta alla diffusione e, con le dovute rare eccezioni, offriranno al massimo necessità di manutenzione, le seconde stanno incappando nella virtualizzazione della finanza e nella privatizzazione. Si, abbiamo vinto, abbiamo vinto! :cool: Guarda che queste ... rinegoziazioni unilaterali per spending review colpiscono tutti. Colpiscono, ad esempio, gli operai che si sono visti chiusa la fabbrica delocalizzata nottetempo insieme ai macchinari mentre erano tutti in ferie, colpiscono, ad esempio, i bancari che si sono visti stracciare il contratto nazionale otto mesi prima della scadenza (non bastava aspettare?) ; colpiscono i proprietari di locali commerciali che si vedono proporre l'aut-aut "o abbassi il canone o chiudo". Di ci che lo stato dovrebbe fare eccezione? io penso di no, No, non è caos, è previsto e normato. E poi non è detto che sarà applicato a tappeto e subito, ci vorranno mesi e anni ... Appunto, a chi non sta bene quella è la porta. Di sicuro lo stato non ti obbliga a vivere nei suoi confini o a produrre alla sue condizioni, ciascuno è libero di cambiare aria. E' una questione di libertà e rapporti di forza. Puoi chiedere il divorzio da qualsiasi cosa, sta a te valutare costi e benefici. O vuoi impedire a chicchessia di cambiare idea? E come? Con la galera? [/QUOTE]
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