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Mancanza di agibilità. Rogitare è possibile o no...?
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<blockquote data-quote="planet01" data-source="post: 432553" data-attributes="member: 5180"><p>Il certificato di Agibilità, prima Abitabilità, e prima ancora licenza di Abitabilità, d'uso o di occupazione, è stato reintrodotto dal Testo Unico sull'edilizia L.380/2001, ma prima ancora, come Certificato di Abitabilità, dal Testo unico delle leggi sanitarie nel 1994, che ne introduceva proprio l'obbligo di produzione. Detto ciò, varie sentenze della Corte di Cassazione hanno ben spiegato che un immobile privo di Agibilità, può essere commercializzato, ma nelle trattative bisogna tenere conto di tale aspetto e quindi applicare un deprezzamento per la mancanza del requisito di Agibilità. Però consiglierei di vedere meglio la situazione, perché il certificato viene richiesto entro 15 giorni dalla comunicazione di fine lavori e se i lavori non sono finiti, non vedo in che modo possa essere stato chiesto il certificato di Agibilità. A meno che non sia stata fatta una comunicazione di ultimazione parziale dei lavori, con collaudo statico parziale e quindi con conseguente richiesta del certificato, ma solo se l'immobile era già in possesso di tutti i requisiti di salubrità, igiene e sicurezza e sicurezza anche degli impianti tecnologici. In questo caso, in zone non vincolate, il Comune ha 30 giorni di tempo per emettere il certificato di agibilità, in zone vincolate i giorni passano a 60. in caso di non risposta dell'ente, resta valido il silenzio assenso ma solo se è stato espresso il parere positivo preventivo dell'ASL competente. Inoltre il D.L.69/2013 ha introdotto la possibilità di autocertificare l'agibilità con un tecnico abilitato o con il direttore dei lavori. Quindi bisognerebbe capire perché non c'è ancora l'agibilità di questo immobile, quali sono le reali cause ostative.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="planet01, post: 432553, member: 5180"] Il certificato di Agibilità, prima Abitabilità, e prima ancora licenza di Abitabilità, d'uso o di occupazione, è stato reintrodotto dal Testo Unico sull'edilizia L.380/2001, ma prima ancora, come Certificato di Abitabilità, dal Testo unico delle leggi sanitarie nel 1994, che ne introduceva proprio l'obbligo di produzione. Detto ciò, varie sentenze della Corte di Cassazione hanno ben spiegato che un immobile privo di Agibilità, può essere commercializzato, ma nelle trattative bisogna tenere conto di tale aspetto e quindi applicare un deprezzamento per la mancanza del requisito di Agibilità. Però consiglierei di vedere meglio la situazione, perché il certificato viene richiesto entro 15 giorni dalla comunicazione di fine lavori e se i lavori non sono finiti, non vedo in che modo possa essere stato chiesto il certificato di Agibilità. A meno che non sia stata fatta una comunicazione di ultimazione parziale dei lavori, con collaudo statico parziale e quindi con conseguente richiesta del certificato, ma solo se l'immobile era già in possesso di tutti i requisiti di salubrità, igiene e sicurezza e sicurezza anche degli impianti tecnologici. In questo caso, in zone non vincolate, il Comune ha 30 giorni di tempo per emettere il certificato di agibilità, in zone vincolate i giorni passano a 60. in caso di non risposta dell'ente, resta valido il silenzio assenso ma solo se è stato espresso il parere positivo preventivo dell'ASL competente. Inoltre il D.L.69/2013 ha introdotto la possibilità di autocertificare l'agibilità con un tecnico abilitato o con il direttore dei lavori. Quindi bisognerebbe capire perché non c'è ancora l'agibilità di questo immobile, quali sono le reali cause ostative. [/QUOTE]
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