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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 597997" data-attributes="member: 11414"><p>Già, ma non è una novità...il centro ha sempre mantenuto quotazioni alte anche in periodi più negativi, il vantaggio di avere investimenti stranieri è anche questo.</p><p>Tutto il resto della città semplicemente in dieci anni di lievi cali di prezzi inizia da poco ad avere (ancora raramente) incontro domanda offerta, ma ciò è legato non certo ad un reale riposizionamento dei prezzi sulla realtà ma ad una situazione bancaria che finora è stata relativamente favorevole. Da qui a breve è molto probabile che le cose cambieranno e temo si sentirà veramente il contraccolpo della crisi. </p><p> </p><p></p><p>A mio parere rimarrà una elite.</p><p></p><p>Rivalutazione no, appetibilità in mancanza d'altro e per nulla esente da rischio di perdite in caso di vendita dopo un recupero forse sì. Il prezzo da pagare per intercettare un mercato finale che esige molto e offre poco, sempre meno.</p><p></p><p>Più che altro è prevedibile un ulteriore crollo nel costruire il nuovo, appunto. Il fatto che i prezzi non siano più di tanto abbattibili è in un certo senso insufficiente a "giustificare" la tenuta dei prezzi, piuttosto è proprio la causa della perdita di appetibilità del settore in quanto tale. </p><p>D'altronde in mancanza di mercato non c'è economia di scala nè spiegazione tecnica all'utente finale che tenga. E' abbastanza comprensibile che le imprese vadano perciò in cerca di investimenti realmente convenienti o riservino il nuovo sempre più a nicchie di mercato di elite.</p><p></p><p>Già..Fin quando non si risolverà il problema con qualche nuovo brevetto/soluzione gli edifici performanti continueranno a rimanere un investimento in perdita. Tanto più elevata quanto più le aree sono costose. Probabilmente rimarrà un mercato di nicchia, ma non avrà certo un'espansione da rivoluzione abitativa, sia per i costi proibitivi sia perchè la diminuzione della superficie abitabile per "starci dentro" nei costi si è dimostrata fallimentare poi concretamente a livello commerciale ed ha aperto voragini di perdite economiche..</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 597997, member: 11414"] Già, ma non è una novità...il centro ha sempre mantenuto quotazioni alte anche in periodi più negativi, il vantaggio di avere investimenti stranieri è anche questo. Tutto il resto della città semplicemente in dieci anni di lievi cali di prezzi inizia da poco ad avere (ancora raramente) incontro domanda offerta, ma ciò è legato non certo ad un reale riposizionamento dei prezzi sulla realtà ma ad una situazione bancaria che finora è stata relativamente favorevole. Da qui a breve è molto probabile che le cose cambieranno e temo si sentirà veramente il contraccolpo della crisi. A mio parere rimarrà una elite. Rivalutazione no, appetibilità in mancanza d'altro e per nulla esente da rischio di perdite in caso di vendita dopo un recupero forse sì. Il prezzo da pagare per intercettare un mercato finale che esige molto e offre poco, sempre meno. Più che altro è prevedibile un ulteriore crollo nel costruire il nuovo, appunto. Il fatto che i prezzi non siano più di tanto abbattibili è in un certo senso insufficiente a "giustificare" la tenuta dei prezzi, piuttosto è proprio la causa della perdita di appetibilità del settore in quanto tale. D'altronde in mancanza di mercato non c'è economia di scala nè spiegazione tecnica all'utente finale che tenga. E' abbastanza comprensibile che le imprese vadano perciò in cerca di investimenti realmente convenienti o riservino il nuovo sempre più a nicchie di mercato di elite. Già..Fin quando non si risolverà il problema con qualche nuovo brevetto/soluzione gli edifici performanti continueranno a rimanere un investimento in perdita. Tanto più elevata quanto più le aree sono costose. Probabilmente rimarrà un mercato di nicchia, ma non avrà certo un'espansione da rivoluzione abitativa, sia per i costi proibitivi sia perchè la diminuzione della superficie abitabile per "starci dentro" nei costi si è dimostrata fallimentare poi concretamente a livello commerciale ed ha aperto voragini di perdite economiche.. [/QUOTE]
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