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<blockquote data-quote="Utente Cancellato 72152" data-source="post: 617059"><p>La donazione compromette fortemente la commerciabilità dell'immobile per quanto riguarda eventuali atti transattivi futuri.</p><p></p><p>In particolare, le banche sono assai poco propense a concedere mutui su immobili provenienti da donazione, in quanto:</p><p></p><p>- La donazione è revocabile per ingratitudine / irriconoscenza;</p><p>- Il consolidamento della donazione avviene: vent'anni dalla data del rogito di donazione se il donante è ancora in vita, oppure dieci anni dalla data del decesso del donante. Nell'attesa di questi 10 anni o 20 anni, le banche molto difficilmente concedono mutui.</p><p></p><p>Di recente sono spuntate assicurazioni volte proprio a tutelare l'acquirente in fase di acquisto di immobili provenienti da donazione.</p><p></p><p>Consiglio, in luogo delle donazioni, di effettuare altrettante compravendite a valore di mercato. Vi restituirete i soldi con calma, forti del fatto che siete tutti in buoni rapporti (voglio sperare).</p><p></p><p>La donazione apre uno spiraglio anche alla questione dei "legittimari pretermessi", sinistre figure che avrebbero avuto diritto alla loro quota di donazione, ma che sono state "bypassate" donando a qualcuno altro anziché - quota parte - anche a loro.</p><p></p><p>Altra questione ancora più angosciante è lo spuntare di figli di cui non si era a conoscenza, anch'essi legittimari (pretermessi se bypassati in fase di donazione).</p><p></p><p>Con le compravendite a valore di mercato si evitano le problematiche legate alle donazioni, che in sintesi sono: quasi azzeramento della commerciabilità dell'immobile per minimo 10 anni, possibilità di ricorso da parte dei legittimari pretermessi entro 10 anni dalla data della donazione, possibilità che spuntino parenti di cui si ignorava l'esistenza, e che avevano diritto a una quota della donazione.</p><p></p><p>La compravendita a valore di mercato è un atto libero e chiunque, padre o madre di famiglia, può vendere tutto a uno solo dei suoi figli ignorando gli altri: la questione è rimandata dopo il decesso del padre o madre di famiglia, perché in vita essi possono disporre dei loro beni come meglio credono senza che nessuno possa rivendicare diritti. Post mortem dei genitori venditori che hanno preferito un figlio ignorando gli altri, chi aveva diritto a una quota potrà esercitare opportuna azione rivendicatoria.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Utente Cancellato 72152, post: 617059"] La donazione compromette fortemente la commerciabilità dell'immobile per quanto riguarda eventuali atti transattivi futuri. In particolare, le banche sono assai poco propense a concedere mutui su immobili provenienti da donazione, in quanto: - La donazione è revocabile per ingratitudine / irriconoscenza; - Il consolidamento della donazione avviene: vent'anni dalla data del rogito di donazione se il donante è ancora in vita, oppure dieci anni dalla data del decesso del donante. Nell'attesa di questi 10 anni o 20 anni, le banche molto difficilmente concedono mutui. Di recente sono spuntate assicurazioni volte proprio a tutelare l'acquirente in fase di acquisto di immobili provenienti da donazione. Consiglio, in luogo delle donazioni, di effettuare altrettante compravendite a valore di mercato. Vi restituirete i soldi con calma, forti del fatto che siete tutti in buoni rapporti (voglio sperare). La donazione apre uno spiraglio anche alla questione dei "legittimari pretermessi", sinistre figure che avrebbero avuto diritto alla loro quota di donazione, ma che sono state "bypassate" donando a qualcuno altro anziché - quota parte - anche a loro. Altra questione ancora più angosciante è lo spuntare di figli di cui non si era a conoscenza, anch'essi legittimari (pretermessi se bypassati in fase di donazione). Con le compravendite a valore di mercato si evitano le problematiche legate alle donazioni, che in sintesi sono: quasi azzeramento della commerciabilità dell'immobile per minimo 10 anni, possibilità di ricorso da parte dei legittimari pretermessi entro 10 anni dalla data della donazione, possibilità che spuntino parenti di cui si ignorava l'esistenza, e che avevano diritto a una quota della donazione. La compravendita a valore di mercato è un atto libero e chiunque, padre o madre di famiglia, può vendere tutto a uno solo dei suoi figli ignorando gli altri: la questione è rimandata dopo il decesso del padre o madre di famiglia, perché in vita essi possono disporre dei loro beni come meglio credono senza che nessuno possa rivendicare diritti. Post mortem dei genitori venditori che hanno preferito un figlio ignorando gli altri, chi aveva diritto a una quota potrà esercitare opportuna azione rivendicatoria. [/QUOTE]
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