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<blockquote data-quote="arkip" data-source="post: 97441" data-attributes="member: 22933"><p>Non credo sia tanto un discorso di 'capa tosta', quanto piuttosto un tentativo, come noi tutti, di capire dove si stia andando a parare in questa vicenda dell'acustica, che per ora risulta davvero confusionaria.</p><p>Io sono di Torino e ti posso dire che la questione qui è assai sentita, anche in conseguenza della sentenza da te citata. Va detto innanzi tutto che fa riferimento ad un periodo precedente l'entrata in vigore della Comunitaria, che ha sospeso appunto i requisiti del dpcm e annullato la possibilità di fare ricorsi per mancato rispetto dei medesimi, motivo per cui, da quanto mi risulta, la sentenza è stata impugnata ed è ferma lì in attesa di sviluppi.</p><p>Dal mio punto di vista, comunque, si tratta, nel caso dell'acustica, di una legge sbagliata, o meglio, mal fatta, tanto x essere originali in Italia. Occorre tenere presente, infatti, che si rifà addirittura ad un principio costituzionale, quale quello del diritto alla salute dei cittadini, sostenendo che con l'applicazione dei requisiti, non si tratta di aumentare solo il comfort abitativo, ma soprattutto di preservare la salute degli usufruttuari del bene. E' evidente che si tratta di una colossale stupidaggine, anche perchè, se così fosse, nessuno potrebbe vivere in una casa costruita prima del, diciamo 2008-2009, con il beneficio del dubbio che pure dopo tali date si sia riusciti a soddisfare in pieno le prescrizioni normative. E tieni presente che siamo un passo oltre il semplice vizio occulto di cui si risponde nei 10 anni a seguire, proprio perchè la salute del cittadino è un diritto inalienabile sancito dalla nostra Magna Carta, quindi si potrebbe, x assurdo, far ricorso a ritroso nel tempo all'infinito in tutti i casi ove fosse riscontrata detta carenza, cioè nella totalità delle situazioni che si volessero esaminare. </p><p>Ci sono poi delle incoerenze 'tecniche' nella norma, quale ad esempio il mancato collegamento alla zona dove si costruisce. Pare evidente infatti, che se costruisci vicino ad un aeroporto non è la stessa cosa se invece ti trovi in un'isola pedonale o in campagna, ma la norma non ha previsto dei correttivi, fregandosene di fatto, del documento obbligatorio che valuta il clima acustico, che dovrebbe essere propedeutico alla medesima. </p><p>Altro aspetto che è ormai chiaramente emerso è la necessità di PROGETTARE l'acustica (anche qui nessun obbligo di redigere un progetto acustico) e di CONTROLLARE la posa in opera strada facendo (mai visto un DL farlo?!). </p><p>Insomma, come vedi la situazione è lungi dall'essere chiaramente definita. L'unica cosa che mi pare certa è che sicuramente nessun giudice ha la minima idea su che cosa si stia pronunciando, così come pochissimi cittadini ce l'hanno. Tutti si riempiono la bocca di numeri, ma quanti sono in grado di capire che cosa rappresenti fisicamente un decibel in più o in meno?? </p><p>Trovo che, come in altri casi analoghi, leggasi ambiente o risparmio energetico, la demagogia imperi e si parli molto x 'sentito dire' e si ragioni molto poco sui fatti reali, ma tant'è... questa è l'Italia!! <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/wink.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Occhiolino ;)" data-shortname=";)" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="arkip, post: 97441, member: 22933"] Non credo sia tanto un discorso di 'capa tosta', quanto piuttosto un tentativo, come noi tutti, di capire dove si stia andando a parare in questa vicenda dell'acustica, che per ora risulta davvero confusionaria. Io sono di Torino e ti posso dire che la questione qui è assai sentita, anche in conseguenza della sentenza da te citata. Va detto innanzi tutto che fa riferimento ad un periodo precedente l'entrata in vigore della Comunitaria, che ha sospeso appunto i requisiti del dpcm e annullato la possibilità di fare ricorsi per mancato rispetto dei medesimi, motivo per cui, da quanto mi risulta, la sentenza è stata impugnata ed è ferma lì in attesa di sviluppi. Dal mio punto di vista, comunque, si tratta, nel caso dell'acustica, di una legge sbagliata, o meglio, mal fatta, tanto x essere originali in Italia. Occorre tenere presente, infatti, che si rifà addirittura ad un principio costituzionale, quale quello del diritto alla salute dei cittadini, sostenendo che con l'applicazione dei requisiti, non si tratta di aumentare solo il comfort abitativo, ma soprattutto di preservare la salute degli usufruttuari del bene. E' evidente che si tratta di una colossale stupidaggine, anche perchè, se così fosse, nessuno potrebbe vivere in una casa costruita prima del, diciamo 2008-2009, con il beneficio del dubbio che pure dopo tali date si sia riusciti a soddisfare in pieno le prescrizioni normative. E tieni presente che siamo un passo oltre il semplice vizio occulto di cui si risponde nei 10 anni a seguire, proprio perchè la salute del cittadino è un diritto inalienabile sancito dalla nostra Magna Carta, quindi si potrebbe, x assurdo, far ricorso a ritroso nel tempo all'infinito in tutti i casi ove fosse riscontrata detta carenza, cioè nella totalità delle situazioni che si volessero esaminare. Ci sono poi delle incoerenze 'tecniche' nella norma, quale ad esempio il mancato collegamento alla zona dove si costruisce. Pare evidente infatti, che se costruisci vicino ad un aeroporto non è la stessa cosa se invece ti trovi in un'isola pedonale o in campagna, ma la norma non ha previsto dei correttivi, fregandosene di fatto, del documento obbligatorio che valuta il clima acustico, che dovrebbe essere propedeutico alla medesima. Altro aspetto che è ormai chiaramente emerso è la necessità di PROGETTARE l'acustica (anche qui nessun obbligo di redigere un progetto acustico) e di CONTROLLARE la posa in opera strada facendo (mai visto un DL farlo?!). Insomma, come vedi la situazione è lungi dall'essere chiaramente definita. L'unica cosa che mi pare certa è che sicuramente nessun giudice ha la minima idea su che cosa si stia pronunciando, così come pochissimi cittadini ce l'hanno. Tutti si riempiono la bocca di numeri, ma quanti sono in grado di capire che cosa rappresenti fisicamente un decibel in più o in meno?? Trovo che, come in altri casi analoghi, leggasi ambiente o risparmio energetico, la demagogia imperi e si parli molto x 'sentito dire' e si ragioni molto poco sui fatti reali, ma tant'è... questa è l'Italia!! ;) [/QUOTE]
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