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<blockquote data-quote="petalo" data-source="post: 614923" data-attributes="member: 77601"><p>Ciao, ho lavorato 2 anni nella struttura di Roma che viene chiamata Metropolitan Market Center e ho deciso di dirti cosa ho visto dietro le quinte.</p><p></p><p>200 agenti, ciascuno confinato in una zona microscopica, ciascuno quindi costretto a prendere incarichi fuori da ogni ragionevole prezzo pur di avere "materiale" e la speranza di riuscire un giorno a venderlo. "E' fuori prezzo e al 99% non lo venderò, ma se non lo prendo so che non lo venderò al 100%. Magari qualche "riccone" ci casca". </p><p></p><p>Come agente non hai assolutamente voce in capitolo: non ti chiedono niente (se non partecipare a corsi di formazione tecnica, soprattutto su come gestire il sistema gestionale interno per evitare confusione, che comunque c'è) e di contro non ti danno nulla, se non materiale da distribuire ossessivamente.</p><p></p><p>Nessun fisso, provvigioni decurtate da mille voci (spesa pratica, contributo marketing, storno al collega, altri soldi jn meno per chi non ha il patentino, etc). In poche parole: vendi una casa a un milione e ti entrano in tasca, dopo mesi (intendo dopo mesi dall'emissione fattura) due spicci. In altre parole, l'azienda ti usa come volantinatore e come "ambasciatore" a costo 0 del loro marchio.</p><p></p><p>Se una casa ha un problema tecnico, per parlare col geometra o con un altro tecnico devi prenotarti giorni prima e fare la fila per ore per avere risposte necessariamente vaghe, inconcludenti, approssimative. capisco anche i tecnici: devono gestire centinaia di problematiche a settimana e danno risposte quasi a caso.</p><p></p><p>Il turn-over è impressionante: ne entrano 100, ne escono 100 dopo un periodo variabile da sei mesi a un anno, ovvero appena capisci che si tratta di "sola" (fregatura) colossale. Non a caso l'azienda continua a spendere milioni di euro l'anno solo per un'attività incessante di recruiting. Turn-over che si traduce in un servizio scadente e approssimativo nei confronti del venditore e dell'acquirente, che si vedono "assegnati" anche tre o quattro persone differenti durante l'arco dell'incarico.</p><p></p><p>Gli agenti, poi, se ne escludi 7/8 che avrebbero guadagnato lo stesso ovunque, fanno tutti una fame da miseria, si lamentano in continuazione tra loro (ma all'esterno dicono di essere il jet set dell'immobiliare), si rubano clienti, si accoltellano per una briciola.</p><p></p><p>Per esperienza, poi, ti posso dire che anche le case più costose vengono vendute solo e unicamente se rispecchiano i valori reali di mercato: chi ha molte sostanze non è certo disposto a pagare 100 un oggetto che ne vale 70... anzi!</p><p></p><p>Infine: la maggior parte dei clienti si dichiara delusa e infastidita dall'esperienza vissuta.</p><p>Prova del 9: apri facebook, vai alla pagina di Engel Voelkers Roma e leggi le recensioni. Quelle positive sono quasi tutte di agenti appena entrati e "abbagliati", quelle negative sono la maggioranza (tra l'altro, che le tengono a fare in bella vista?). Alle critiche e insoddisfazioni espresse dai clienti l'azienda (come vedrai) risponde con piglio avvocatesco, burocratico, minacciando a destra e a manca denunce per diffamazione, rendendosi quindi ridicola e sempre più antipatica.</p><p></p><p>Io provenivo da una realtà molto piccola e ho voluto sperimentare quello che avrebbe potuto essere un salto di qualità. E' stato un disastro economico. Me lo dicevano: "guarda che sarai soltanto un numero, la rotella di un ingranaggio". Avevano ragione.</p><p>Ora lavoro in una piccola, vera, "boutique immobiliare" che non vende case di particolare prestigio ma offre ai clienti un vero servizio di lusso, attento agli aspetti tecnici come alle relazioni umane e all'aspetto emotivo. Sono apprezzato come persona, non come interprete di un marchio. Decido io come gestire qualunque trattativa, decido io entità o sconti sulle provvigioni. Sono, insomma, un professionista e non un peone. Non tornerei indietro per nulla al mondo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="petalo, post: 614923, member: 77601"] Ciao, ho lavorato 2 anni nella struttura di Roma che viene chiamata Metropolitan Market Center e ho deciso di dirti cosa ho visto dietro le quinte. 200 agenti, ciascuno confinato in una zona microscopica, ciascuno quindi costretto a prendere incarichi fuori da ogni ragionevole prezzo pur di avere "materiale" e la speranza di riuscire un giorno a venderlo. "E' fuori prezzo e al 99% non lo venderò, ma se non lo prendo so che non lo venderò al 100%. Magari qualche "riccone" ci casca". Come agente non hai assolutamente voce in capitolo: non ti chiedono niente (se non partecipare a corsi di formazione tecnica, soprattutto su come gestire il sistema gestionale interno per evitare confusione, che comunque c'è) e di contro non ti danno nulla, se non materiale da distribuire ossessivamente. Nessun fisso, provvigioni decurtate da mille voci (spesa pratica, contributo marketing, storno al collega, altri soldi jn meno per chi non ha il patentino, etc). In poche parole: vendi una casa a un milione e ti entrano in tasca, dopo mesi (intendo dopo mesi dall'emissione fattura) due spicci. In altre parole, l'azienda ti usa come volantinatore e come "ambasciatore" a costo 0 del loro marchio. Se una casa ha un problema tecnico, per parlare col geometra o con un altro tecnico devi prenotarti giorni prima e fare la fila per ore per avere risposte necessariamente vaghe, inconcludenti, approssimative. capisco anche i tecnici: devono gestire centinaia di problematiche a settimana e danno risposte quasi a caso. Il turn-over è impressionante: ne entrano 100, ne escono 100 dopo un periodo variabile da sei mesi a un anno, ovvero appena capisci che si tratta di "sola" (fregatura) colossale. Non a caso l'azienda continua a spendere milioni di euro l'anno solo per un'attività incessante di recruiting. Turn-over che si traduce in un servizio scadente e approssimativo nei confronti del venditore e dell'acquirente, che si vedono "assegnati" anche tre o quattro persone differenti durante l'arco dell'incarico. Gli agenti, poi, se ne escludi 7/8 che avrebbero guadagnato lo stesso ovunque, fanno tutti una fame da miseria, si lamentano in continuazione tra loro (ma all'esterno dicono di essere il jet set dell'immobiliare), si rubano clienti, si accoltellano per una briciola. Per esperienza, poi, ti posso dire che anche le case più costose vengono vendute solo e unicamente se rispecchiano i valori reali di mercato: chi ha molte sostanze non è certo disposto a pagare 100 un oggetto che ne vale 70... anzi! Infine: la maggior parte dei clienti si dichiara delusa e infastidita dall'esperienza vissuta. Prova del 9: apri facebook, vai alla pagina di Engel Voelkers Roma e leggi le recensioni. Quelle positive sono quasi tutte di agenti appena entrati e "abbagliati", quelle negative sono la maggioranza (tra l'altro, che le tengono a fare in bella vista?). Alle critiche e insoddisfazioni espresse dai clienti l'azienda (come vedrai) risponde con piglio avvocatesco, burocratico, minacciando a destra e a manca denunce per diffamazione, rendendosi quindi ridicola e sempre più antipatica. Io provenivo da una realtà molto piccola e ho voluto sperimentare quello che avrebbe potuto essere un salto di qualità. E' stato un disastro economico. Me lo dicevano: "guarda che sarai soltanto un numero, la rotella di un ingranaggio". Avevano ragione. Ora lavoro in una piccola, vera, "boutique immobiliare" che non vende case di particolare prestigio ma offre ai clienti un vero servizio di lusso, attento agli aspetti tecnici come alle relazioni umane e all'aspetto emotivo. Sono apprezzato come persona, non come interprete di un marchio. Decido io come gestire qualunque trattativa, decido io entità o sconti sulle provvigioni. Sono, insomma, un professionista e non un peone. Non tornerei indietro per nulla al mondo. [/QUOTE]
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