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<blockquote data-quote="Ponz" data-source="post: 422481" data-attributes="member: 44631"><p>NOn ci allarghiamo. Il tuo agente non può pretendere quanto vuole SOLO perchè gli usi e consuetudini (e la ragionevolezza) hanno dettato altra maniera nel tempo, non perchè sia vietato.</p><p></p><p>Questo permette a chi non fosse concorde con la pretesa di un agente, che non fosse conforme agli usi e consuetudini, di opporvisi, senza rischiare null'altro di pagare quanto previsto in quelle tabelle.</p><p></p><p>L'atto in se (permuta) è considerato pacificamente come una cessione sola, dove una parte del corrispettivo viene pagata in beni immobili, non due, e di un affare solo si tratta, siccome si prende una provvigione sull'ammontare dell'affare, si è arrivati all conclusione che chiaramente l'affare si calcola sul bene di maggior valore (quello che riceve conguaglio insomma).</p><p></p><p>Quindi è sbagliata l'interpretazione del collega perchè nelle permute il bene immobile diventa moneta... altro sarebbe se invece tu avessi comprato l'immobile pagandolo e la controparte avesse fatto altrettanto, nel caso, le provvigioni erano due, come gli affari.</p><p></p><p>Solo una questione di interpretazione, siccome è di uso comune dire che in una permuta l'affare è unico, anche se ci sono più di una transazione tali transazioni sono fatte strumentalmente al pagamento, in quanto una parte del pagamento è fatto con beni immobili, quindi non si chiede doppia provvigione (non sono due affari, è uno unico), ma giustamente, una sola.</p><p></p><p>Ma se tu avessi firmato o fosse concorde a pagarle due, o comunque una calcolata su entrambi gli importi nessuna legge poteva venirti incontro, e pagavi, perchè è lecito pure quello, anche se il metodo di calcolo sarebbe scorretto.</p><p></p><p>in pratica se io ti faccio firmare che mi dai il 6 % tu paghi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ponz, post: 422481, member: 44631"] NOn ci allarghiamo. Il tuo agente non può pretendere quanto vuole SOLO perchè gli usi e consuetudini (e la ragionevolezza) hanno dettato altra maniera nel tempo, non perchè sia vietato. Questo permette a chi non fosse concorde con la pretesa di un agente, che non fosse conforme agli usi e consuetudini, di opporvisi, senza rischiare null'altro di pagare quanto previsto in quelle tabelle. L'atto in se (permuta) è considerato pacificamente come una cessione sola, dove una parte del corrispettivo viene pagata in beni immobili, non due, e di un affare solo si tratta, siccome si prende una provvigione sull'ammontare dell'affare, si è arrivati all conclusione che chiaramente l'affare si calcola sul bene di maggior valore (quello che riceve conguaglio insomma). Quindi è sbagliata l'interpretazione del collega perchè nelle permute il bene immobile diventa moneta... altro sarebbe se invece tu avessi comprato l'immobile pagandolo e la controparte avesse fatto altrettanto, nel caso, le provvigioni erano due, come gli affari. Solo una questione di interpretazione, siccome è di uso comune dire che in una permuta l'affare è unico, anche se ci sono più di una transazione tali transazioni sono fatte strumentalmente al pagamento, in quanto una parte del pagamento è fatto con beni immobili, quindi non si chiede doppia provvigione (non sono due affari, è uno unico), ma giustamente, una sola. Ma se tu avessi firmato o fosse concorde a pagarle due, o comunque una calcolata su entrambi gli importi nessuna legge poteva venirti incontro, e pagavi, perchè è lecito pure quello, anche se il metodo di calcolo sarebbe scorretto. in pratica se io ti faccio firmare che mi dai il 6 % tu paghi. [/QUOTE]
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