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Piantine catastali difformi: come mettermi in regola?
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<blockquote data-quote="alberena" data-source="post: 98314" data-attributes="member: 23208"><p>Grazie acquirente, la scadenza del 28/2/2011 fa riferimento ad una legge in particolare ? (scusa l'ignoranza, ma per me questo è un mondo sconosciuto) e secondo te in questa tipologia rientrano anche le difformità chiaramante dovute ad una negligenza/leggerezza del tecnico del comune che nel 1970 rilasciò l'abitabilità senza rilevare le diverse misure segnate nella piantina rispetto a quelle reali e alla mancanza della portafinestra in una stanza che altrimenti non darebbe l'unico accesso alla terrazza adiacente ? mi sai dare quelche riferimento in più? grazie ancora</p><p></p><p><em>Aggiunto dopo 9 minuti </em>:</p><p></p><p>Grazie architetto. Il tutto è emerso proprio quando il geometra al quale abbiamo chiesto di depositare al catasto la piantina della nostra casa con le modifiche che abbiamo fatto al momento dell'acquisto (modifiche fatte con DIA nel 1995). A questo punto è venuto fuori che le piantine depositate in comune sono diverse da quelle usate da noi nel 1995 per i lavori di modifica (notare lavori che sono stati seguiti ed eseguiti a suo tempo con la consulenza di una geometra e di un architetto). C'è una differenza nei volumi, nella posizione di una finestra, l'assenza di una portafinestra. E' evidente che non sono modifiche fatte nè dal precedente proprietario nè da noi perchè si tratta dei muri portanti che da un lato confinano con il vano scale e dell'altro con la facciata sul lato delle terrazze (come vi ho detto si tratta di un attico). Possibile che il comune non abbia fornito al geometra tutta la documentazione esistente? magari c'è stato un condono a livello condominiale ? (nell'atto di compravendita però non se ne fa parola). Non esiste una sorta di decadenza dei termini visto che si tratta di una costruzione del 1970 ? </p><p>Come posso dimostrare che si tratta di un errore nelle piantine depositate all'epoca ? Aiuto !!!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="alberena, post: 98314, member: 23208"] Grazie acquirente, la scadenza del 28/2/2011 fa riferimento ad una legge in particolare ? (scusa l'ignoranza, ma per me questo è un mondo sconosciuto) e secondo te in questa tipologia rientrano anche le difformità chiaramante dovute ad una negligenza/leggerezza del tecnico del comune che nel 1970 rilasciò l'abitabilità senza rilevare le diverse misure segnate nella piantina rispetto a quelle reali e alla mancanza della portafinestra in una stanza che altrimenti non darebbe l'unico accesso alla terrazza adiacente ? mi sai dare quelche riferimento in più? grazie ancora [i]Aggiunto dopo 9 minuti [/i]: Grazie architetto. Il tutto è emerso proprio quando il geometra al quale abbiamo chiesto di depositare al catasto la piantina della nostra casa con le modifiche che abbiamo fatto al momento dell'acquisto (modifiche fatte con DIA nel 1995). A questo punto è venuto fuori che le piantine depositate in comune sono diverse da quelle usate da noi nel 1995 per i lavori di modifica (notare lavori che sono stati seguiti ed eseguiti a suo tempo con la consulenza di una geometra e di un architetto). C'è una differenza nei volumi, nella posizione di una finestra, l'assenza di una portafinestra. E' evidente che non sono modifiche fatte nè dal precedente proprietario nè da noi perchè si tratta dei muri portanti che da un lato confinano con il vano scale e dell'altro con la facciata sul lato delle terrazze (come vi ho detto si tratta di un attico). Possibile che il comune non abbia fornito al geometra tutta la documentazione esistente? magari c'è stato un condono a livello condominiale ? (nell'atto di compravendita però non se ne fa parola). Non esiste una sorta di decadenza dei termini visto che si tratta di una costruzione del 1970 ? Come posso dimostrare che si tratta di un errore nelle piantine depositate all'epoca ? Aiuto !!! [/QUOTE]
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