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<blockquote data-quote="MauroScherlin" data-source="post: 742062" data-attributes="member: 84395"><p>MI ci sono addentrato anch'io per curiosità in questo "mirabolante" sistema francese. Non mi sembra che ci sia una migliore preparazione degli AI francesi rispetto agli AI italiani. Come al solito è un sistema basato su pezzi di carta nel quale i rischi, se non sei proprio un brocco, sono minimi. Peraltro ho trovato moltissimi articoli "attenti alle truffe": Attenti agli AI non abilitati, attenti che vi fanno pagare di più, attenti che gli AI la provvigione la prendono dal venditore e quindi non tutelano l'acquirente, attenti a scegliere l'AI che abita vicinissimo al quartiere dove intendi acquistare perché manco pubblicano gli immobili per non dividere le commissioni con altri AI. Insomma, proprio un sistema da copiare. Peraltro la FIMAA indica che anche in Francia la percentuale di vendite effettuate sul globale si attesta intorno al 50% e questo, molto semplicemente, perché le commissioni sono più alte rispetto ad altri paesi. Altro che il francese si sente tutelato e allora va sempre dall'AI. Addirittura ci sono siti di avvocati che sconsigliano di date l'esclusiva all'AI francese, perché "se sei in grado di vendertela da solo" poi lo devi pagare uguale.</p><p></p><p>In sostanza e in termini qualunquisti, l'AI francese è un passacarte, che coadiuva nella richiesta dei vari certificati obbligatori per vendere ma si guarda bene di compiere le azioni di vendita (se no i colleghi sgamano la proprietà in vendita e vogliono dividere la pagnotta).</p><p></p><p>Un venditore francese che abbia un minimo di preparazione (tipo quarta elementare) richiede da solo i certificati e mette da solo in vendita l'immobile, che a questo punto avrà maggior visibilità rispetto ad una media agenzia francese (ho letto della costa azzurra in diversi siti e mi si è accapponata la pelle. Altro che "maggior professionalità").</p><p></p><p>Al deposito, al compromesso e alle verifiche è preposto il Notaio (questi sì che ha maggiori responsabilità e poteri di controllo rispetto al Notaio italiano).</p><p></p><p>Non mi esprimo circa la possibilità di recedere da un compromesso firmato da parte dell'acquirente (evidentemente il francese medio è impulsivo, 14 luglio docet).</p><p></p><p>Gli strumenti a tutela li abbiamo anche in Italia (deposito saldo prezzo, verifiche, etc). Semplicemente in Francia sono obbligatori (e si pagano obbligatoriamente), mentre in Italia sono facoltativi (e l'italiano medio risparmia il più possibile, come il francese medio del resto, che appena può fa a meno dell'agenzia perchè facoltativa).</p><p></p><p>Chiudo col mio solito pensiero:</p><p></p><p>Se hai professionalità, le chiacchiere non servono e i pezzi di carta non chiedono di mostrarli.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="MauroScherlin, post: 742062, member: 84395"] MI ci sono addentrato anch'io per curiosità in questo "mirabolante" sistema francese. Non mi sembra che ci sia una migliore preparazione degli AI francesi rispetto agli AI italiani. Come al solito è un sistema basato su pezzi di carta nel quale i rischi, se non sei proprio un brocco, sono minimi. Peraltro ho trovato moltissimi articoli "attenti alle truffe": Attenti agli AI non abilitati, attenti che vi fanno pagare di più, attenti che gli AI la provvigione la prendono dal venditore e quindi non tutelano l'acquirente, attenti a scegliere l'AI che abita vicinissimo al quartiere dove intendi acquistare perché manco pubblicano gli immobili per non dividere le commissioni con altri AI. Insomma, proprio un sistema da copiare. Peraltro la FIMAA indica che anche in Francia la percentuale di vendite effettuate sul globale si attesta intorno al 50% e questo, molto semplicemente, perché le commissioni sono più alte rispetto ad altri paesi. Altro che il francese si sente tutelato e allora va sempre dall'AI. Addirittura ci sono siti di avvocati che sconsigliano di date l'esclusiva all'AI francese, perché "se sei in grado di vendertela da solo" poi lo devi pagare uguale. In sostanza e in termini qualunquisti, l'AI francese è un passacarte, che coadiuva nella richiesta dei vari certificati obbligatori per vendere ma si guarda bene di compiere le azioni di vendita (se no i colleghi sgamano la proprietà in vendita e vogliono dividere la pagnotta). Un venditore francese che abbia un minimo di preparazione (tipo quarta elementare) richiede da solo i certificati e mette da solo in vendita l'immobile, che a questo punto avrà maggior visibilità rispetto ad una media agenzia francese (ho letto della costa azzurra in diversi siti e mi si è accapponata la pelle. Altro che "maggior professionalità"). Al deposito, al compromesso e alle verifiche è preposto il Notaio (questi sì che ha maggiori responsabilità e poteri di controllo rispetto al Notaio italiano). Non mi esprimo circa la possibilità di recedere da un compromesso firmato da parte dell'acquirente (evidentemente il francese medio è impulsivo, 14 luglio docet). Gli strumenti a tutela li abbiamo anche in Italia (deposito saldo prezzo, verifiche, etc). Semplicemente in Francia sono obbligatori (e si pagano obbligatoriamente), mentre in Italia sono facoltativi (e l'italiano medio risparmia il più possibile, come il francese medio del resto, che appena può fa a meno dell'agenzia perchè facoltativa). Chiudo col mio solito pensiero: Se hai professionalità, le chiacchiere non servono e i pezzi di carta non chiedono di mostrarli. [/QUOTE]
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