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<blockquote data-quote="carbisig" data-source="post: 151929" data-attributes="member: 24349"><p>Sono i comuni che decidono le destinazioni d'uso e le riportano nel proprio PRG. Se vuoi avere sicurezza informati al SUAP del tuo comune.</p><p></p><p></p><p></p><p>Se usi un locale in maniera diversa dalla destinazione d'uso assegnata dal comune hai violato un regolamento e sei soggetto a sanzione pecuniaria, a cui può aggiungersi l'obbligo del cambio destinazione d'uso o la negazione dell'uso del locale. </p><p>Il comune può venire a conoscenza della violazione già all'atto di registrazione del contratto di locazione se l'ufficio del registro segnala l'anomalia ed applica la sanzione. Inoltre il comune può essere informato dalla denuncia obbligatoria di nuovo utenza TIA fatta dal conduttore, dove sono richiesti i dati catastali con le relative planimetrie del locale e a volte anche il contratto di locazione. Poiché la tariffa TIA cambia a seconda del tipo d'uso una denuncia non veritiera comporta un'altra sanzione.</p><p>Anche un condomino, che non vede bene la nuova attività, potrebbe fare una segnalazione in comune.</p><p></p><p>Infine mi soffermerei un momento al contratto di locazione, dove una destinazione d'uso in palese contrasto con i dati catastali crea un rapporto tra le parti ambiguo con possibili successive controversie. Se una volta firmato il contratto il comune dovesse chiedere il cambio di destinazione ? Oppure se il cambio non fosse possibile? E se il regolamento del condominio fosse in contrasto con l'attività che s'intende fare? Personalmente non vorrei trovarmi in una di queste situazioni.</p><p>Già è difficile il rapporto locatizio quando tutto è in regola, immaginiamoci poi cosa può succedere quando si parte col piede sbagliato dall'inizio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="carbisig, post: 151929, member: 24349"] Sono i comuni che decidono le destinazioni d'uso e le riportano nel proprio PRG. Se vuoi avere sicurezza informati al SUAP del tuo comune. Se usi un locale in maniera diversa dalla destinazione d'uso assegnata dal comune hai violato un regolamento e sei soggetto a sanzione pecuniaria, a cui può aggiungersi l'obbligo del cambio destinazione d'uso o la negazione dell'uso del locale. Il comune può venire a conoscenza della violazione già all'atto di registrazione del contratto di locazione se l'ufficio del registro segnala l'anomalia ed applica la sanzione. Inoltre il comune può essere informato dalla denuncia obbligatoria di nuovo utenza TIA fatta dal conduttore, dove sono richiesti i dati catastali con le relative planimetrie del locale e a volte anche il contratto di locazione. Poiché la tariffa TIA cambia a seconda del tipo d'uso una denuncia non veritiera comporta un'altra sanzione. Anche un condomino, che non vede bene la nuova attività, potrebbe fare una segnalazione in comune. Infine mi soffermerei un momento al contratto di locazione, dove una destinazione d'uso in palese contrasto con i dati catastali crea un rapporto tra le parti ambiguo con possibili successive controversie. Se una volta firmato il contratto il comune dovesse chiedere il cambio di destinazione ? Oppure se il cambio non fosse possibile? E se il regolamento del condominio fosse in contrasto con l'attività che s'intende fare? Personalmente non vorrei trovarmi in una di queste situazioni. Già è difficile il rapporto locatizio quando tutto è in regola, immaginiamoci poi cosa può succedere quando si parte col piede sbagliato dall'inizio. [/QUOTE]
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