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<blockquote data-quote="gcaval" data-source="post: 117996" data-attributes="member: 14014"><p>Una precisazione va fatta.</p><p></p><p>Annarosa7, attenzione perché non abbiamo detto che tutte le proposte sono nulle! Se nella tua c'è scritto che le parti <strong>si obbligano</strong> a vendere o le parti <strong>promettono</strong> di vendere, o altre forme in cui si esplicita la natura obbligatoria del contratto, quella proposta controfirmata, una volta che ne sei a conoscenza (e ne sei a conoscenza, perché hai copia) è un <strong>contratto concluso</strong>, ossia vale come un preliminare (purché abbia tutti i requisiti minimi previsti per legge). </p><p></p><p>Adesso ho come l'impressione che dovremo fare la battaglia contraria per far capire questo. La sentenza di Cassazione dice cose ben precise. Il <strong>divieto</strong> è quello di "<strong>obbligarsi ad obbligarsi</strong>". Le proposte erano validissime prima, e lo sono tuttora. E proprio perché sono uno strumento con tutte le caratteristiche del contratto, <strong>devono essere fatte bene da subito</strong>. </p><p></p><p></p><p></p><p>Uhm... siamo certi? Io dico di no. Se la proposta è idonea, per quanto detto prima, il contratto è concluso. Se si scrive poi un nuovo contratto diverso (preliminare), e spariscono le tracce del precedete contratto (proposta), ok. Soluzione all'italiana e tutti felici (come nel 95% dei casi). Se però una delle parti conserva il primo, e per qualche motivo vuol far casino? Non sarà mica la prova della registrazione del secondo contratto ad annullare il primo. Ricordo che siamo sempre nell'ambito della scrittura privata. Quindi?</p><p></p><p>Come la si vuol girare, questa storia, se non si fanno le cose fatte a modo, i problemi ritornano sempre a galla.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gcaval, post: 117996, member: 14014"] Una precisazione va fatta. Annarosa7, attenzione perché non abbiamo detto che tutte le proposte sono nulle! Se nella tua c'è scritto che le parti [B]si obbligano[/B] a vendere o le parti [B]promettono[/B] di vendere, o altre forme in cui si esplicita la natura obbligatoria del contratto, quella proposta controfirmata, una volta che ne sei a conoscenza (e ne sei a conoscenza, perché hai copia) è un [B]contratto concluso[/B], ossia vale come un preliminare (purché abbia tutti i requisiti minimi previsti per legge). Adesso ho come l'impressione che dovremo fare la battaglia contraria per far capire questo. La sentenza di Cassazione dice cose ben precise. Il [B]divieto[/B] è quello di "[B]obbligarsi ad obbligarsi[/B]". Le proposte erano validissime prima, e lo sono tuttora. E proprio perché sono uno strumento con tutte le caratteristiche del contratto, [B]devono essere fatte bene da subito[/B]. Uhm... siamo certi? Io dico di no. Se la proposta è idonea, per quanto detto prima, il contratto è concluso. Se si scrive poi un nuovo contratto diverso (preliminare), e spariscono le tracce del precedete contratto (proposta), ok. Soluzione all'italiana e tutti felici (come nel 95% dei casi). Se però una delle parti conserva il primo, e per qualche motivo vuol far casino? Non sarà mica la prova della registrazione del secondo contratto ad annullare il primo. Ricordo che siamo sempre nell'ambito della scrittura privata. Quindi? Come la si vuol girare, questa storia, se non si fanno le cose fatte a modo, i problemi ritornano sempre a galla. [/QUOTE]
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