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<blockquote data-quote="Fratta" data-source="post: 279424" data-attributes="member: 24336"><p>Come è andata a finire? Semplice... si va al comune e si chiede un nullaosta per la vendita del proprio immobile (in 167 con prezzo imposto) e si va al rogito. Il notaio verifica che non esistono ostacoli da parte di terzi al trasferimento e il bene viene rogitato. Il nullaosta, però, è soltanto una palliativo (un escamotage) da parte del comune per non bloccare le transazioni ma non mette al riparo da successive prossime prese di posizione dei vari comuni, anche se, ovviamente, quello che è stato fatto è fatto, nei modi e con i valori dei vari rogiti e senza successive rivalse... almeno spero.</p><p> </p><p>La 167/62 prevede un tempo di diritto superficiario tra i 60 e i 90 anni e non tratta di 99 anni anche se quasi tutte le convenzioni trattano il diritto per 99 anni. Il terreno è necessariamente acquistato (o meglio espropriato) dal comune e il terreno DEVE essere, al momento della stipula, già espropriato e facente parte del patrimonio immobiliare del comune di appartenenza.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Fratta, post: 279424, member: 24336"] Come è andata a finire? Semplice... si va al comune e si chiede un nullaosta per la vendita del proprio immobile (in 167 con prezzo imposto) e si va al rogito. Il notaio verifica che non esistono ostacoli da parte di terzi al trasferimento e il bene viene rogitato. Il nullaosta, però, è soltanto una palliativo (un escamotage) da parte del comune per non bloccare le transazioni ma non mette al riparo da successive prossime prese di posizione dei vari comuni, anche se, ovviamente, quello che è stato fatto è fatto, nei modi e con i valori dei vari rogiti e senza successive rivalse... almeno spero. La 167/62 prevede un tempo di diritto superficiario tra i 60 e i 90 anni e non tratta di 99 anni anche se quasi tutte le convenzioni trattano il diritto per 99 anni. Il terreno è necessariamente acquistato (o meglio espropriato) dal comune e il terreno DEVE essere, al momento della stipula, già espropriato e facente parte del patrimonio immobiliare del comune di appartenenza. [/QUOTE]
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