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<blockquote data-quote="desmo" data-source="post: 279441" data-attributes="member: 50294"><p>Aspetta Limpida, quando dici: <em>No, si é scoperto che viene premiato l'ultimo, ciò che fa il primo dal punto di vista legale non interessa, </em>bisogna eccome considerare cosa fa il primo, le sue azioni hanno valore legale eccome, ma il fatto é che non é detto che siano ritenute sufficienti alla conclusione dell'affare. Se il primo mediatore ha ragione di dire che l'acquirente é venuto a conoscenza dell'immobile grazie a lui, é vero anche che la giurisprudenza non gli da meriti in quanto trattasi di trattativa non andata a buon fine perché l'acquirente non ha maturato una decisione grazie al suo intervento (ha proposto l'immobile ad un prezzo piú alto, é anche il caso della sentenza che ho linkato). Non c'é, al di lá della messa a conoscenza della vendita dell'immobile, un nesso causale tra l'attività svolta dal primo mediatore e la conclusione dell'affare ad opera del secondo. Poco importa chi é venuto prima, la legge parla chiaro, vuole un nesso causale, e che sia sufficiente a far nascere un vincolo giuridico tra le parti o comunque che sia ritenibile di aver determinato la conclusione dell'affare. L'acquirente avendo avuto a che fare con il primo mediatore molto tempo prima, ha desistito dal fare offerte per una questione di prezzo, ma l'ha fatta con altro mediatore molto tempo dopo ad un prezzo piú basso, secondo me questo é piú che sufficiente perché in caso di giudizio al primo mediatore non venga riconosciuto nulla, non essendo cioé sufficiente la messa a conoscenza della vendita dell'immobile all'acquirente ad un prezzo addirittura notevolmente superiore a quello pattuito poi, perché sia ritenuto un contributo rilevante al fine della conclusione dell'affare.</p><p> </p><p>Io invito piuttosto a riflettere su un altro aspetto che indirettamente scaturisce da tali questioni: é giusto piuttosto che il primo mediatore, per colpa del prezzo inizialmente piú alto dettato sempre e comunque dal venditore, si ritrovi ad aver lavorato gratis, e il secondo mediatore, potendo disporre di un prezzo piú basso, si ritrovi ad essere pagato? Se ci pensiamo bene, il nocciolo del discorso é il prezzo dell'immobile. Non si é concluso con la prima perché era piú alto, si é concluso con la seconda perché era piú basso...praticamente la colpa é del venditore e non del mediatore, ma non so che responsabilitá possa questi avere (secondo me non ne ha nessuna perché essere proprietari vuol dire anche cambiare il prezzo di vendita come e quando si vuole). Alla fine, secondo me, nel caso di fashion il secondo mediatore che verrà pagato lo deve al buon volere del proprietario che ha deciso di abbassare il prezzo, e mi sa proprio che a queste cose ci dobbiamo stare. A volte é fortunato il primo mediatore che prende incarico, perché é il primo ad avere la possibilitá di vendere, a volte il secondo o i successivi, perché il proprietario non vendendo deciderá probabilmente di abbassare il prezzo, insomma, non ci si puó fare niente</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="desmo, post: 279441, member: 50294"] Aspetta Limpida, quando dici: [I]No, si é scoperto che viene premiato l'ultimo, ciò che fa il primo dal punto di vista legale non interessa, [/I]bisogna eccome considerare cosa fa il primo, le sue azioni hanno valore legale eccome, ma il fatto é che non é detto che siano ritenute sufficienti alla conclusione dell'affare. Se il primo mediatore ha ragione di dire che l'acquirente é venuto a conoscenza dell'immobile grazie a lui, é vero anche che la giurisprudenza non gli da meriti in quanto trattasi di trattativa non andata a buon fine perché l'acquirente non ha maturato una decisione grazie al suo intervento (ha proposto l'immobile ad un prezzo piú alto, é anche il caso della sentenza che ho linkato). Non c'é, al di lá della messa a conoscenza della vendita dell'immobile, un nesso causale tra l'attività svolta dal primo mediatore e la conclusione dell'affare ad opera del secondo. Poco importa chi é venuto prima, la legge parla chiaro, vuole un nesso causale, e che sia sufficiente a far nascere un vincolo giuridico tra le parti o comunque che sia ritenibile di aver determinato la conclusione dell'affare. L'acquirente avendo avuto a che fare con il primo mediatore molto tempo prima, ha desistito dal fare offerte per una questione di prezzo, ma l'ha fatta con altro mediatore molto tempo dopo ad un prezzo piú basso, secondo me questo é piú che sufficiente perché in caso di giudizio al primo mediatore non venga riconosciuto nulla, non essendo cioé sufficiente la messa a conoscenza della vendita dell'immobile all'acquirente ad un prezzo addirittura notevolmente superiore a quello pattuito poi, perché sia ritenuto un contributo rilevante al fine della conclusione dell'affare. Io invito piuttosto a riflettere su un altro aspetto che indirettamente scaturisce da tali questioni: é giusto piuttosto che il primo mediatore, per colpa del prezzo inizialmente piú alto dettato sempre e comunque dal venditore, si ritrovi ad aver lavorato gratis, e il secondo mediatore, potendo disporre di un prezzo piú basso, si ritrovi ad essere pagato? Se ci pensiamo bene, il nocciolo del discorso é il prezzo dell'immobile. Non si é concluso con la prima perché era piú alto, si é concluso con la seconda perché era piú basso...praticamente la colpa é del venditore e non del mediatore, ma non so che responsabilitá possa questi avere (secondo me non ne ha nessuna perché essere proprietari vuol dire anche cambiare il prezzo di vendita come e quando si vuole). Alla fine, secondo me, nel caso di fashion il secondo mediatore che verrà pagato lo deve al buon volere del proprietario che ha deciso di abbassare il prezzo, e mi sa proprio che a queste cose ci dobbiamo stare. A volte é fortunato il primo mediatore che prende incarico, perché é il primo ad avere la possibilitá di vendere, a volte il secondo o i successivi, perché il proprietario non vendendo deciderá probabilmente di abbassare il prezzo, insomma, non ci si puó fare niente [/QUOTE]
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