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<blockquote data-quote="TheProf" data-source="post: 116024" data-attributes="member: 14533"><p>Con il testamento non si possono escludere dal diritto di successione i seguenti eredi:</p><p></p><p>Coniuge;</p><p></p><p>figli legittimi o naturali e loro discendenti;</p><p></p><p>ascendenti legittimi (genitori, nonni, bisnonni, ecc. ) solo in mancanza di figli; </p><p></p><p>che possono impugnarlo qualora i loro diritti siano stati lesi.</p><p></p><p>Gli eredi, se non ricorrono particolari condizioni di esenzione, sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione entro 1 ANNO dalla data del decesso. </p><p></p><p> Se il deceduto era titolare, unicamente, del diritto di usufrutto su case e/o terreni non va presentata la dichiarazione di successione, ma l’usufrutto deve essere cancellato; la cancellazione dell’usufrutto avviene con modalità diverse a seconda dell’anno in cui è avvenuto l’acquisto.</p><p></p><p></p><p>Come si fa testamento?</p><p>Sono previste varie forme:</p><p>Il testamento olografo: non richiede alcuna formula particolare, l’unico requisito essenziale è che sia scritto per intero, datato (con indicazione di giorno, mese ed anno) e sottoscritto a mano dal testatore.</p><p>Il testamento pubblico: è ricevuto dal notaio, a cui il testatore dichiara la sua volontà in presenza di 2 testimoni. Il notaio redige l’atto, ne dà lettura e lo fa sottoscrivere dai presenti.</p><p>Il testamento segreto: è anch’esso ricevuto dal notaio, ma in busta sigillata. Deve comunque contenere la firma del testatore.</p><p></p><p>• Quando viene reso noto il contenuto del testamento?</p><p>Dopo la morte del testatore, tramite un notaio, su richiesta di chiunque creda di avervi interesse.</p><p></p><p>• Ci sono limiti alla libertà di disporre per testamento?</p><p>A prescindere dalle disposizioni del testamento, al coniuge, ai figli e agli ascendenti legittimi viene comunque riservata una quota dell’eredità, detta legittima; queste persone sono chiamate legittimari.</p><p>La quota di eredità residua si chiama disponibile ed è quella di cui il testatore può liberamente disporre.</p><p></p><p>• Che cosa succede se l’erede menzionato nel testamento si rifiuta di riconoscere i diritti dei legittimari?</p><p>I legittimari possono ricorrere al Giudice.</p><p></p><p>• Quali sono le quote di eredità riservate ai figli, al coniuge e agli ascendenti?</p><p>Se vi è un solo figlio: a lui è riservata la metà del patrimonio; l’altra metà è disponibile.</p><p>Se vi è più di un figlio: sono loro riservati i due terzi dell’eredità, da dividersi in parti uguali; un terzo è disponibile.</p><p>Se vi è solo il coniuge: gli è riservata la metà del patrimonio; a lui spettano inoltre i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la arredano (se di proprietà del defunto o comuni).</p><p>Se vi sono coniuge e figli: se il figlio è uno solo, a lui è riservato un terzo dell’eredità e un altro terzo va al coniuge; se vi è più di un figlio, spetta loro la metà del patrimonio da dividersi in parti uguali e al coniuge spetta un quarto.</p><p>Se vi sono ascendenti legittimi e coniuge: al coniuge spetta metà del patrimonio e agli ascendenti un quarto.</p><p>Se vi sono solo ascendenti legittimi: è loro riservato un terzo del patrimonio.</p><p>Se non vi sono figli, né coniuge, né ascendenti legittimi: si può disporre per testamento di tutta l’eredità.</p><p></p><p>• I figli legittimi, naturali e adottivi hanno gli stessi diritti nella successione?</p><p>Sì. Ma i figli legittimi, anziché attribuire ai naturali una quota dell’asse ereditario, possono soddisfarli in denaro o in beni immobili ereditari. Inoltre i figli adottivi non partecipano alla successione dei parenti dei genitori adottivi.</p><p></p><p>• Come sono tutelati i figli del defunto che non possono essere riconosciuti?</p><p>Ai figli non riconoscibili (incestuosi) che hanno diritto al mantenimento, istruzione e educazione, spetta un assegno vitalizio a carico degli eredi, pari all’ammontare della rendita della quota di eredità alla quale avrebbero avuto diritto se fossero stati riconosciuti o dichiarati figli naturali.</p><p>Essi possono chiedere ed ottenere una liquidazione unica dell’assegno, in denaro o in beni ereditari.</p><p></p><p>• Se vi era la comunione dei beni, quali diritti ha il coniuge?</p><p>La successione si apre sulla quota del defunto, cioè sul 50% dei beni che per legge rientrano nella comunione.</p><p></p><p>• Quali sono i diritti ereditari del coniuge separato?</p><p>Il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione ha gli stessi diritti successori del non separato.</p><p>Il coniuge a cui è stata addebitata la separazione non ha diritto ad una quota ereditaria, ma soltanto a un assegno vitalizio se godeva degli alimenti a carico del defunto (vedere capitolo Separazione legale).</p><p></p><p>• Nel caso di nuovo matrimonio del vedovo, quali sono i diritti successori della moglie e dei figli?</p><p>Se il coniuge vedovo muore dopo essersi risposato, la moglie e gli eventuali figli hanno diritto, insieme ai figli del primo matrimonio, se ci sono, al patrimonio ereditario secondo le regole illustrate in questo capitolo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheProf, post: 116024, member: 14533"] Con il testamento non si possono escludere dal diritto di successione i seguenti eredi: Coniuge; figli legittimi o naturali e loro discendenti; ascendenti legittimi (genitori, nonni, bisnonni, ecc. ) solo in mancanza di figli; che possono impugnarlo qualora i loro diritti siano stati lesi. Gli eredi, se non ricorrono particolari condizioni di esenzione, sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione entro 1 ANNO dalla data del decesso. Se il deceduto era titolare, unicamente, del diritto di usufrutto su case e/o terreni non va presentata la dichiarazione di successione, ma l’usufrutto deve essere cancellato; la cancellazione dell’usufrutto avviene con modalità diverse a seconda dell’anno in cui è avvenuto l’acquisto. Come si fa testamento? Sono previste varie forme: Il testamento olografo: non richiede alcuna formula particolare, l’unico requisito essenziale è che sia scritto per intero, datato (con indicazione di giorno, mese ed anno) e sottoscritto a mano dal testatore. Il testamento pubblico: è ricevuto dal notaio, a cui il testatore dichiara la sua volontà in presenza di 2 testimoni. Il notaio redige l’atto, ne dà lettura e lo fa sottoscrivere dai presenti. Il testamento segreto: è anch’esso ricevuto dal notaio, ma in busta sigillata. Deve comunque contenere la firma del testatore. • Quando viene reso noto il contenuto del testamento? Dopo la morte del testatore, tramite un notaio, su richiesta di chiunque creda di avervi interesse. • Ci sono limiti alla libertà di disporre per testamento? A prescindere dalle disposizioni del testamento, al coniuge, ai figli e agli ascendenti legittimi viene comunque riservata una quota dell’eredità, detta legittima; queste persone sono chiamate legittimari. La quota di eredità residua si chiama disponibile ed è quella di cui il testatore può liberamente disporre. • Che cosa succede se l’erede menzionato nel testamento si rifiuta di riconoscere i diritti dei legittimari? I legittimari possono ricorrere al Giudice. • Quali sono le quote di eredità riservate ai figli, al coniuge e agli ascendenti? Se vi è un solo figlio: a lui è riservata la metà del patrimonio; l’altra metà è disponibile. Se vi è più di un figlio: sono loro riservati i due terzi dell’eredità, da dividersi in parti uguali; un terzo è disponibile. Se vi è solo il coniuge: gli è riservata la metà del patrimonio; a lui spettano inoltre i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la arredano (se di proprietà del defunto o comuni). Se vi sono coniuge e figli: se il figlio è uno solo, a lui è riservato un terzo dell’eredità e un altro terzo va al coniuge; se vi è più di un figlio, spetta loro la metà del patrimonio da dividersi in parti uguali e al coniuge spetta un quarto. Se vi sono ascendenti legittimi e coniuge: al coniuge spetta metà del patrimonio e agli ascendenti un quarto. Se vi sono solo ascendenti legittimi: è loro riservato un terzo del patrimonio. Se non vi sono figli, né coniuge, né ascendenti legittimi: si può disporre per testamento di tutta l’eredità. • I figli legittimi, naturali e adottivi hanno gli stessi diritti nella successione? Sì. Ma i figli legittimi, anziché attribuire ai naturali una quota dell’asse ereditario, possono soddisfarli in denaro o in beni immobili ereditari. Inoltre i figli adottivi non partecipano alla successione dei parenti dei genitori adottivi. • Come sono tutelati i figli del defunto che non possono essere riconosciuti? Ai figli non riconoscibili (incestuosi) che hanno diritto al mantenimento, istruzione e educazione, spetta un assegno vitalizio a carico degli eredi, pari all’ammontare della rendita della quota di eredità alla quale avrebbero avuto diritto se fossero stati riconosciuti o dichiarati figli naturali. Essi possono chiedere ed ottenere una liquidazione unica dell’assegno, in denaro o in beni ereditari. • Se vi era la comunione dei beni, quali diritti ha il coniuge? La successione si apre sulla quota del defunto, cioè sul 50% dei beni che per legge rientrano nella comunione. • Quali sono i diritti ereditari del coniuge separato? Il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione ha gli stessi diritti successori del non separato. Il coniuge a cui è stata addebitata la separazione non ha diritto ad una quota ereditaria, ma soltanto a un assegno vitalizio se godeva degli alimenti a carico del defunto (vedere capitolo Separazione legale). • Nel caso di nuovo matrimonio del vedovo, quali sono i diritti successori della moglie e dei figli? Se il coniuge vedovo muore dopo essersi risposato, la moglie e gli eventuali figli hanno diritto, insieme ai figli del primo matrimonio, se ci sono, al patrimonio ereditario secondo le regole illustrate in questo capitolo. [/QUOTE]
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